Le cozze pelose o modiole, dal nome scientifico Modiolus barbatus, sono un mollusco bivalve appartenente alla famiglia dei Mitili, così come le classiche cozze.
Le pelose si differenziano dalle altre cozze per avere una conchiglia esterna di colore bruno-giallastro, anzichè nera, e interamente ricoperta di peluria con filamenti più o meno lunghi e fitti. Inoltre, le pelose hanno una forma oblunga, ma più irregolare e più rotondeggiante nella parte finale opposta all'umbone. Raggiungono dimensioni massime di 6 cm, anche se è più frequente trovarle di 4,5 cm.
Le cozze pelose sono filtratori che trattengono nelle branchie il cibo, costituito per lo più da plancton e da particelle organiche in sospensione nell'acqua marina. Proprio per questa loro caratteristica devono sempre essere accuratamente depurate e spurgate prima del consumo, ed è consigliabile la loro cottura, seppur breve.
Eppure in Puglia, la regione dove si pescano maggiormente le pelose, è abitudine mangiarle crude. Se si decide per il consumo crudo, bisogna accertarsi che siano freschissime e di comprovata origine, e mettere in conto che un rischio non minimo che siano infettate da epatite o altri batteri patogeni, esiste.
Il loro gusto è forte e deciso, più salmastro di quello delle cozze classiche.
Altri nomi dialettali con cui sono consciute le cozze pelose sono: muscolo peloso, mussolo, dattero peloso, pidocchio barbato, catacuzzulu, cocciola pilosa, peocio peloso.
Dal punto di vista nutrizionale sono analoghe alle normali cozze.
Valori nutrizionali delle cozze
Le pelose prediligono fondali rocciosi, si ancorano alle rocce con il loro potente bisso filamentoso, crescono spontaneamente in tutto il Mediterraneo e non sono allevate (almeno fino ad oggi - Aprile 2016, anche se si sta tentando la sperimentazione dell'allevamento in mare aperto).
In Italia si trovano comunemente in Puglia, Sardegna e Friuli.
La pesca viene effettuata per lo più manualmente dai subacquei nei fondali fino a 3 metri, ma possono essere pescate anche con il rampino o con il rastrello.
Il periodo migliore per consumarle è la primavera fino all'inizio dell'estate.
A livello commerciale è difficile da trovare in pescheria al di fuori delle regioni dove viene raccolta, poiché è considerata meno pregiata degli altri mitili.
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