In questo articolo affronteremo un argomento che molti non conoscono, ma che è molto importante sapere, almeno a grandi linee, nell'ottica di una corretta alimentazione del proprio cane.
Parliamo infatti di apparato digerente, che nonostante sia molto simile a quello umano ha una serie di differenze minime, ma molto importanti ai fini dell'alimentazione.
Per un proprietario, conoscere l'apparato digerente del cane è una cosa molto importante perché permetterà non solo di capire qual è il metodo corretto per alimentare un cane (che è completamente diverso da quello per alimentare, ad esempio, un cavallo, e non solo come materie prime ma anche come criteri) ma anche quali cibi sono più adatti a lui e quali meno, nell'ottica di un piano alimentare adeguato.
Iniziamo dalla prima parte dell'apparato digerente, molto importante anche se di solito non la si prende in considerazione, che è la bocca. Dalla bocca passa tutto il cibo che il cane ingerisce, e che viene tratto all'interno dalla lingua, che aiuta l'ingestione, e scivola nel seguito dell'apparato digerente grazie alla saliva.
La prima differenza evidente che possiamo trovare tra l'uomo e il cane è la dentatura. Appare evidente che il cane ha denti molto diversi dai nostri. In particolare:
Avrete notato che ai denti del cane manca una funzione fondamentale per noi, che è la masticazione: i cani praticamente non masticano, ma si limitano a tagliare ciò che mangiano in pezzi più piccoli, per poi ingoiarli ma senza sminuzzarli come facciamo noi.
Il loro compito è aiutato dalla saliva, che avrete notato essere diversa dalla nostra: è più scivolosa, e secca subito quando il cane ci lecca le mani. Perché la saliva di un cane è prevalentemente mucosa, e serve ad avere meno attrito quando i pezzi di carne interi passano dall'apparato digerente; la nostra saliva ha una certa attività digestiva verso gli zuccheri, cosa che il cane invece non ha.
Proseguendo quindi nell'apparato digerente, troviamo lo stomaco.
Il cibo, dalla bocca, passa nella faringe e poi nell'esofago, un lungo tubo muscolare che spinge il cibo, involontariamente e senza interruzione, fino al cardias, che è la porta d'ingresso dello stomaco. Se rapportato al nostro, lo stomaco di un cane è gigantesco.
È molto grande (il volume varia un base alla taglia del cane) ma soprattutto può allargarsi fino a diventare tre volte la sua dimensione, per cui lo stomaco di un cane che ha una capacità di tre litri a riposo può contenere fino a nove litri di cibo quando è pieno.
Anche qui, il motivo è da ricercare nella natura stessa del cane: in natura, un cane non mangia tutti i giorni, essendo cacciatore, e quando trova una preda deve avere la capacità di mangiare il più possibile, perché non sa quando mangerà la volta successiva.
Lo stomaco si dilata molto ed è per questo che è molto difficile che un cane possa essere sazio, e continuerà sempre a mangiare tantissimo se non siamo noi che gli diamo una regola e gli imponiamo quando deve mangiare. Anche perché il troppo cibo e poco movimento portano inevitabilmente all'obesità.
C'è un'altra caratteristica, poi, che differenzia lo stomaco del cane dal nostro: è l'acidità gastrica. L'acido cloridrico (perché quello è) che il cane produce è molto concentrato, molto più acido del nostro; visto che il suo scopo è quello di digerire le proteine, la dieta di un cane deve essere altamente proteica perché il suo apparato digerente funziona in questo modo. In un cavallo o in un bovino, ad esempio, la funzione sarebbe esattamente opposta e i loro stomaci sono piccoli, in proporzione rispetto a quello del cane.
La forte produzione di acido è così forte che a volte da problemi anche al cane stesso, pur essendo una cosa del tutto normale. Se avete sentito dire che al cane non bisogna dare più di due/tre pasti al giorno, è una cosa giusta: se mangia poco ma costantemente lo stomaco produrrà troppo acido e lo stomaco stesso diventa in pericolo di corrosione, così che reagisce con l'istinto del vomito. A volte succede che diamo qualcosa da mangiare al cane, uno snack, e dopo una mezz'oretta c'è un episodio di vomito: dipende da questo meccanismo. Il suo stomaco ha prodotto troppo acido e si è attivato il meccanismo di difesa.
Per cui, ai cani (a parte i cuccioli e in corso di alcune malattie) i pasti vanno dati poche volte al giorno, proprio per questo motivo.
Arriviamo così alla seconda parte dell'apparato digerente, l'intestino. Diciamo che lo stomaco si svuota a tratti, non tutto insieme, perché la porta di ingresso dell'intestino, il piloro, lascia passare solamente il materiale già ben digerito nell'intestino (essendo l'intestino un tubo, altrimenti il cibo si fermerebbe).
Questo significa che è impossibile sapere precisamente quanto dura la digestione di un cane, anche se la media è di 20 ore totali (dalla bocca all'ano).
L'intestino è un lungo tubo, composto da muscolatura, che spinge continuamente avanti il cibo e nel frattempo continua la digestione e assorbe le sostanze nutritive che sono già state digerite. L'intestino si divide in due parti, diverse tra loro, che sono l'intestino tenue, la prima parte, e l'intestino crasso, la seconda.
La prima parte dell'intestino tenue si chiama duodeno, ha una lunghezza simile alla nostra e la funzione di digerire grassi e zuccheri, mentre le proteine sono già state disassemblate nello stomaco.
In questa parte ci sono due sbocchi: uno è quello del fegato, che riversa le bile nell'intestino, che ha la funzione di emulsionare i grassi (e colora le feci, per cui se le feci sono gialle sgnifica che la bile non è stata prodotta e che c'è qualche problema al fegato). L'altro è quello del pancreas, che riversa nell'intestino alcuni enzimi come la lipasi e l'amilasi pancreatiche che hanno lo scopo di digerire i grassi e l'amido, scomponendolo in zucchero.
Dopo il duodeno c'è il digiuno, che è la parte lunga in cui il cibo continua ad essere digerito dai succhi pancreatici e viene assorbito dai villi intestinali, piccole protuberanze che si trovano su tutta la parete. In questa parte, quindi, vengono assorbiti gli alimenti, e a volte vivono anche i vermi, che "rubano" al cane le sostanze ingerite. I vermi, chiaramente, vanno tolti tramite la sverminazione.
L'ultima parte dell'intestino tenue si chiama ileo, ed è un semplice restringimento lungo pochi centimetri che si "getta" all'interno dell'intestino crasso.
Una delle parti dell'intestino crasso che abbiamo noi, l'intestino cieco, nel cane praticamente non c'è. Questa parte dell'intestino avrebbe la funzione di ospitare batteri che digeriscono la fibra, e avendola il cane praticamente non sviluppata si capisce che il cane non può digerire la fibra, che pertanto ha solamente la funzione di stimolare il movimento intestinale, ma non può essere assorbita come sostanza nutritiva. Al posto del cieco del cane c'è un organo immunitario lungo un paio di centimetri, e non essendoci intestino cieco il cane non ha nemmeno l'appendice, che è tipica dell'uomo.
L'intestino colon, che è la seconda parte, è meno sviluppato del nostro ed ha la funzione di assorbire la tanta acqua presente e di mettere insieme le feci, compattandole. Se questa parte è infiammata (si parla di colite) o colpita da parassiti come la Giardia o Isospora, piuttosto che se ci sono troppi batteri, l'assorbimento di acqua viene meno e questa finisce nelle feci: è la diarrea, sintomo di malfunzionamento intestinale. Se, invece, il movimento intestinale è poco viene assorbita troppo acqua e le feci diventano dure, fino a non poter uscire: è la costipazione, indice di mancato movimento dell'intestino.
Infine, l'ultima parte è l'intestino retto, che è una porzione orizzontale di intestino che termina con l'apertura anale, che il cane impara a controllare nei primi mesi di vita imparando così quando trattenere e quando rilasciare le feci.
Spesso abbiamo la tendenza a considerare il cane quasi come se fosse un figlio, un uomo, e lo nutriamo con cibo umano: capire come funziona il suo apparato digerente ci permette di capire alcune cose fondamentali nella sua alimentazione, di cui tenere conto.
Le principali sono le seguenti:
Conoscendo queste basi, è possibile comprendere alcuni comportamenti del cane e regolarci di conseguenza nella sua alimentazione, sia industriale che casalinga.
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