Uno dei problemi più frequenti che possono interessare i cani, specialmente i cani maschi, di grossa taglia e quelli più sedentari, sono i problemi vescicali, principalmente i calcoli. Si tratta di una patologia molto frequente anche nell'uomo, tanto più frequente quanto l'età aumenta, ed è molto dolorosa anche per un cane, perché i calcoli, che sono sassi a tutti gli effetti, possono rimanere incastrati nelle vie urinarie e lì formare un tappo che impedisce il passaggio di urina.
La mancata escrezione di urina, per un cane così come per qualsiasi altro animale, può essere mortale: del resto l'urina è un materiale di scarto, e deve essere esplusa perché dannosa per l'organismo. Se, in teoria, questa rimanesse completamente all'interno dell'organismo (si verifica nell'insufficienza renale), il cane morirebbe per uremia, mentre nel caso di urina che non riesce ad uscire la situazione più plausibile è la rottura della vescica, che porterebbe rapidamente alla peritonite.
Comunque, questi quadri non sono frequenti: un cane che ha problemi di calcoli è ben evidente anche per il proprietario, perché sta male, si muove malvolentieri, non riesce ad urinare e fa solamente poche gocce di pipì imbrattandosi addome e coda mentre prova a farlo.
Si distingue dalla cistite perché in questo caso la pipì non esce proprio, mentre nel caso della cistite esce, in piccole quantità, ma è presente del sangue al suo interno.
Se avete mai avuto modo di vedere dei calcoli, avrete notato che assomigliano a dei sassi. In realtà non solo gli assomigliano, ma lo sono a tutti gli effetti. Perché come un sasso è una roccia, concrezione di tanti atomi di un certo minerale, lo è anche il calcolo. Non a caso il termine "calcolo" ha a che fare con i calcoli matematici, che nell'antica Roma si facevano con i sassolini.
Esistono diverse tipologie di calcoli vescicali, dipendentemente da quali sono i minerali che li compongono.
Abbiamo i cristalli di ossalato, di urato, di cistina, di struvite, e ognuno è composto da un minerale diverso, un minerale sempre molto abbondante all'interno del sangue per eccessiva introduzione con la dieta o per problemi metabolici (ad esempio, problemi ossei che mantengono sempre altissimo il calcio nel sangue, ne viene espulso molto e così abbiamo i cristalli di ossalato).
Inizialmente, ovviamente, i calcoli non sono presenti in vescica, ma si formano con il tempo. Generalmente si iniziano a formare, in modo del tutto spontaneo, nel momento in cui degli atomi minerali si depositano su un "nucleo di calcificazione", che può essere una cellula che si è staccata dalla parete. Nulla di strano, succede normalmente.
A questo stadio, i calcoli sono microscopici e vengono espulsi con l'urina senza nessun problema. Problema che, invece, arriva sia se ci sono troppi minerali in vescica, sia che il cane stia troppo fermo: in questo caso i calcoli, sempre più pesanti, si depositeranno sul fondo della vescica e non verranno mai espulsi (la vescica non viene mai svuotata completamente) e altri atomi si depositeranno su di essi, così che il calcolo crescerà sempre di più.
Nessuno, però, si accorgerà mai di nulla, se non quando uno di questi calcoli, più largo di 2-3 millimetri di diametro, seguirà il flusso dell'urina in vescica, e cercherà di entrare in uretra, il condotto che permette l'espulsione della pipì: in questo caso si incasterà e non proseguirà avanti, né indietro, iniziando a creare i problemi.
Il fatto che i maschi siano più colpiti delle femmine dipende dal fatto che l'uretra dei maschi va dalla vescica alla punta del pene, quindi in un cane di grossa taglia è lunga più di dieci centimetri; quella della femmina è lunga un paio di centimetri, ed è anche più larga. Per cui il calcolo ha molte più possibilità di fermarsi nell'uretra maschile che in quella femminile.
Ovviamente non c'è troppo da dire se non che, in una situazione del genere, è necessario l'intervento veterinario: i calcoli vanno rimossi.
Parleremo solo tra un attimo di alimentazione, perché prima bisogna focalizzare l'attenzione su un aspetto più importante, come quello relativo alla rimozione dei calcoli.
I calcoli, essenzialmente, si possono vedere con una radiografia o con un'ecografia, e dalle immagini si può capire la dimensione. La terapia è medica (quindi fatta con i farmaci) per i calcoli piccoli, chirurgica (quindi fatta aprendo fisicamente la vescica) per quelli grandi.
Quando si intraprende la terapia con i farmaci, farmaci in grado di far sciogliere questi durissimi cristalli, il cane di solito ha la "renella", tanti piccoli calcoli simili a sabbia che, essendo piccoli, si possono sciogliere.
Quando superano, invece, il mezzo centimetro, necessariamente deve intervenire un chirurgo che apra la vescica e che li rimuova a mano, perché in certi casi possono essere sassi anche di cinque centimetri di diametro, grandissimi.
Senza entrare nel merito delle terapie, che comunque devono fare in ogni caso i veterinari, ciò che vorrei fosse ben chiaro è questo: l'alimentazione non cura i calcoli, ma serve solo a prevenire le recidive. Per cui, è impensabile che il cane possa guarire semplicemente con un cambio di alimentazione, anzi: se i calcoli non si rimuovono in uno dei due modi descritti, il cane muore.
Per cui la parte alimentare nei calcoli è sì importante, ma la terapia si inizia sempre e comunque dopo l'intervento veterinario, perché come vedremo ha lo scopo di prevenire che i calcoli tornino: questo perché se un animale è predisposto e non facciamo attenzione di sicuro gli torneranno.
Una volta che l'animale ha subito l'eliminazione, in particolare chirurgica, dei calcoli, non è assolutamente protetto dalla loro formazione, anzi. Il fatto che i calcoli ci fossero significa che quel cane è predisposto ad averli, per cui il fatto di rimuovere i calcoli in sé, ma non la causa per cui si formano, ci fa capire che il loro ritorno è molto probabile.
È proprio per questo motivo che si cerca di impostare un piano alimentare che ne impedisca la ricomparsa. Perché nella risoluzione con i farmaci va bene, i calcoli si sono tolti, e anche se potrebbero riformarsi al momento non ci sono. Nella risoluzione chirurgica, invece, il chirurgo rimuove solo quelli visibili ad occhio nudo, per cui quelli microscopici (alcuni) rimangono ancora nella vescica, pronti a crescere di nuovo.
L'acqua è una componente fondamentale quando ci sono problemi di questo tipo. La movimentazione della vescica è un'azione meccanica che più di ogni altra aiuta a prevenire i calcoli, e questo significa che più il cane beve, più la vescica si riempie velocemente, più volte si svuoterà, più ci saranno probabilità che i calcoli microscopici vengano eliminati, e non rimangano nella vescica.
Per cui sempre acqua a volontà, ma anche cibi ricchi di acqua: se possibile sarebbe utile passare ad un'alimentazione umida, o a mettere in ammollo i croccantini se vogliamo continuare con quella secca; sono stratagemmi che consentono di far bere più acqua al cane, e così facendo si cerca di scongiurare il pericolo di una nuova formazione dei calcoli.
Per quanto riguarda questi due tipi di nutrienti c'è poco da dire relativamente ai calcoli vescicali, se non che ne può essere data una quantità normale, visto che queste molecole non intervengono mai nei processi riguardanti la vescica, perché il loro prodotto di scarto è l'anidride carbonica, espulsa dai polmoni.
Perciò da questo punto di vista si cerca di rispettare i fabbisogni "normali" del cane; questo posto che il cane, calcoli a parte, sia sano. Se, come spesso capita, ha problemi di movimento come conseguenza dei problemi di peso, vi consigliamo di leggere la parte relativa alla nutrizione dei cani obesi e sovrappeso.
Per quanto riguarda le proteine, la questione è ancora aperta e molto controversa. Gli studi sono infatti contrastanti, e si inizia a pensare che le proteine non abbiano un ruolo chiave nella risoluzione di questi tipo di patologia, motivo per cui è sempre bene darne in quantità corretta per un cane sano, dipendentemente dall'età che ha.
A favore dell'abbondanza delle proteine c'è la tesi secondo la quale più rifiuti nelle urine (il prodotto finale della degradazione delle proteine finisce nei reni) stimolerebbero una maggior produzione di urina, quindi meno possibilità di formazione dei calcoli; dall'altra, il fatto che più sostanze proteiche di scarto favorirebbero la formazione più rapida dei calcoli perché i loro scarti ne farebbero parte essi stessi.
Visto che l'alimentazione per una patologia così lenta è difficile da studiare, per adesso ci atteniamo a fornire al cane la quota normale di proteine, sperando che in futuro possiamo saperne di più anche da questo punto di vista.
Partendo dalla base che abbiamo detto prima a proposito dell'acqua, cioè che l'acqua deve essere più abbondante possibile per favorire il ricambio urinario, grandi quantità di fibra sono sconsigliate.
Certo, è necessaria la quantità minima che permette il movimento intestinale, ma esagerare con i vegetali significa che la fibra attira acqua nell'intestino, e se l'acqua esce con le feci non esce con l'urina, rallentandone la produzione e favorendo di nuovo la formazione dei calcoli.
Il discorso dei sali minerali purtroppo è molto complesso, e deve necessariamente essere valutato insieme al veterinario.
Questo perché finora abbiamo parlato genericamente di "calcoli", ma la distinzione che facevamo all'inizio in base al minerale è molto importante per risolvere la situazione. I calcoli tolti non vengono buttati, ma analizzati per sapere da quali minerali fossero composti, e da lì si imposta la terapia relativa. Se, ad esempio, il calcolo era composto da calcio, si cerca di limitare l'assunzione di calcio. Se era composto da magnesio, si cerca di limitarne l'assunzione alimentare, e così via.
Perché se quell'elemento forma il calcolo significa che è molto abbondante, e la minore assunzione con la dieta aiuterà a limitarne la presenza nel sangue, quindi nella vescica.
I mangimi Urinary, che sono quelli pensati per i problemi vescicali relativi ai calcoli, di solito sono poveri di tutti i minerali, ma visto che il cane potrebbe avere anche patologie concomitanti prima di sceglierne uno è sempre bene chiedere consiglio al veterinario che segue il cane, soprattutto per evitare carenze.
Discorso a parte invece per il sodio: il sodio dovrebbe essere abbondante (nei limiti, ovviamente) perché è un minerale diuretico e tende a far produrre più urina. Per questo motivo, se bisogna limitare gli altri minerali (il sodio non forma i calcoli) il sodio deve rimanere invariato, così da stimolare (come abbiamo detto a proposito dell'acqua) un maggior ricambio nella vescica.
Ultimo punto riguarda le vitamine, in particolare una, la Vitamina C o Acido Ascorbico.
Si tratta di una vitamina utile per il corpo ma che è acida, e visto che finisce intatta nell'urina è in grado di acidificarla. L'acidità urinaria è un fattore positivo quando il cane ha avuto i calcoli: visto che la composizione dei calcoli è simile a quella del calcare (si, quello dei rubinetti), l'acido è in grado di scioglierlo, prevenentone la formazione.
È chiaro che non si può mettere in vescica l'acido cloridrico, ma la vitamina C deve essere sempre abbondante nella dieta di un animale sottoposto ai calcoli, anche a costo di ricorrere a specifici integratori. L'assunzione farà sì che le urine siano più acide e impedirà la formazione di nuovi calcoli. Questo, insieme ad un buon ricambio e alla poca presenza di "materia prima", ovvero di minerali, all'interno della vescica, la salvaguarderà dal ritorno dei calcoli.
In conclusione, bisogna notare che tutti questi consigli vanno seguiti per periodi molto lunghi. Il minimo è un mese, ma possono essere anche di più, mentre il veterinario cercherà di capire quale può esser stata la causa scatenante la formazione dei calcoli e cercherà di risolverla (Obesità? Shunt portosistemici? Dismetabolismo del calcio?).
In questo modo, l'alimentazione agisce in modo potente per prevenire la ricomparsa dei calcoli, ed è forse la terapia più efficace nella prevenzione delle recidive.
Il che non significa che l'alimentazione possa curare i calcoli, però, come abbiamo già detto: per questo è assolutamente necessario l'intervento medico veterinario.ml'alimentazione agisce, si, ma sempre dopo di lui.
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