Gli aneurismi dell'aorta si distinguono in base alla localizzazione lungo il decorso dell'arteria, che partendo dal cuore disegna una curva all'indietro per poi scendere, attraversare il diaframma e terminare biforcandosi nelle arterie iliache. Avremo quindi: aneurismi dell'aorta toracica, a loro volta suddivisi in aneurisma del tratto ascendente, aneurisma del tratto traverso e aneurisma dell’aorta toracica discendente, e aneurismi dell’aorta addominale.
Circa l'80% degli aneurismi dell'aorta toracica sono secondari all'aterosclerosi associata con l'ipertensione.
L'aneurisma dell'aorta toracica ascendente raramente causa dolore finché non si rompe; può dare dei suoni particolari all'auscultazione del cuore o essere addirittura palpabile a destra dello sterno nei soggetti magri in posizione supina.
L'aneurisma dell'aorta toracica traversa è asintomatico quando ancora piccolo, ma può causare segni e sintomi di compressione mediastinica man mano che aumenta di dimensione: raucedine per compressione del nervo laringeo ricorrente, disfagia, respiro ansimante, compressione della vena cava superiore.
L'aneurisma dell'aorta toracica discendente resta asintomatico finché non raggiungoe dimensioni ragguardevoli.
Dunque, la diagnosi di aneurisma dell'aorta toracica è spesso accidentale in seguito ad una radiografia del torace di controllo o eseguita per altri motivi. Di fronte ad una lesione mediastinica compatibile con un aneurisma ai raggi x, si esegue una TAC con mezzo di contrasto per verificare grandezza e posizione e per distinguerla da altre possibili patologie. L'angiografia è eseguita solo quando si renda opportuno l'intervento chirurgico.
Gli aneurismi dell'aorta toracica asintomatici e inferiori agli 8 cm e non in crescita inducono un approccio conservativo, monitorando l'aneurisma tramite radiografia del torace ogni 4-6 mesi. Occorre trattare efficacemente l'ipertensione arteriosa, impiegando farmaci che non aumentano il volume di eiezione del cuore (per non sollecitare ulteriormente la parete dell'aorta aneurismatica), evitando quindi i vasodilatatori (per es. idralazina o ACE-inibitori). I farmaci di scelta sono i ß-bloccanti del tipo non vasodilatatorio e i calcio-antagonisti.
La decisione di ricorrere all'intervento chirurgico si basa su grandezza e posizione dell'aneurisma, presenza di sintomi e condizioni generali del paziente (età, funzione cardiopolmonare), ponderando il rischio di rottura dell'aneurisma con quello dell'intervento.
Gli aneurismi dell'aorta addominale sono piuttosto comuni negli anziani e aumentano in fraquenza e dimensioni con l'avanzare dell'età. Inoltre questi aneurismi si accrescono molto più rapidamente rispetto agli aneurismi dell'aorta toracica.
Circa il 98% degli aneurismi dell'aorta addominale hanno origine nel tratto di aorta al di sotto dei reni, ma in ogni caso sono quasi sempre silenti finché non raggiungono o quasi il punto di rottura.
La rottura di un aneurisma a questo livello inizia solitamente con una piccola perforazione, che per ore o giorni viene contenuta grazie alla formazione di un tappo di sangue nello spazio retroperitoneale, dove decorre l'aorta nell'addome. Se diagnosticata tempestivamente, l'intervento chirurgico può salvare la vita.
L'aneurisma dell'aorta addominale si manifesta alla rottura col dolore alla schiena, sintomo molto frequente e di varia origine nell'anziano, fatto che può portare a misconoscere la presenza dell'aneurisma. Per tale ragione la valutazione del mal di schiena in un anziano deve sempre includere la palpazione dell'addome proprio alla ricerca di un eventuale aneurisma dell'aorta. La comparsa improvvisa di dolore deve far sospettare la rottura di un aneurisma anche in assenza di una pulsazione apprezzabile palpando l'addome in caso di persone obese. L'aneurisma non dà invece dolore prima di rompersi, ma può essere apprezzato alla palpazione dell'addome per la caratteristica pulsatilità sia anteriore che laterale. Spesso il sospetto della presenza di un aneurisma addominale nasce in seguito ad una radiografia eseguita per altri motivi; l'ecografia potrà quindi confermare la diagnosi, dando precise informazioni riguardo a forma dimensioni e localizzazione dell'aneurisma.
Il rischio di rottura di un aneurisma dell'aorta addominale è direttamente proporzionale al suo diametro e inversamente proporzionale alla sua lunghezza: la rottura è poco probabile con un diametro inferiore a 5 cm. Quindi un aneurisma dell'aorta addominale più largo di 5 cm dovrebbe essere corretto chirurgicamente, altrimenti il tasso di mortalità è alto. Anche aneurismi di diametro inferiore andrebbero operati se si dimostrassero in rapida crescita ai vari controlli ecografici.
I pazienti con piccoli aneurismi vanno seguiti clinicamente e con ecografia ogni 6-12 mesi; quando l'aneurisma diventa maggiore di 4 cm i controlli vanno ripetuti ogni 3-4 mesi.
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