Le ghiandole di Bartolini sono due piccole ghiandole dell'apparto femminile esterno, situate su ciascun lato dell'apertura vaginale. Hanno un diametro inferiore ad 1 cm e possiedono la funzione di secernere il liquido che aiuta a lubrificare la vagina durante un rapporto sessuale. Attraverso un piccolissimo dotto escretore, chiamato appunto dotto di Bartolini, dalla lunghezza di due centimetri scarsi, le ghiandole si aprono all'esterno lateralmente rispetto al vestibolo vaginale, sulla superficie vulvare. Le ghiandole si modificano con l'età, sono più piccole nelle donne giovani, si ingrossano in età riproduttiva e nelle donne in menopausa regrediscono nuovamente. Durante un rapporto sessuale secernano del liquido per rendere un rapporto sessuale più piacevole, talvolta, però, i piccoli fori di queste ghiandole possono ostruirsi, causando l'ostruzione del dotto della ghiandola e formando delle cisti, dette cisti di Bartolini. Le cisti causano dolore, gonfiore e arrossamento. Se il fluido all'interno della ghiandola si infetta, produce pus e si può andare incontro ad un processo infiammatorio, ovvero un ascesso. Il trattamento delle cisti di Bartolini dipende dalla dimensione della cisti, da quanto provocano dolore, e se è infettano o meno. A volte è sufficiente una corretta igiene a casa, mentre in altri casi, è necessario un drenaggio chirurgico delle cisti. Se si verifica un'infezione, possono essere somministrati anche degli antibiotici, utili per trattarla.
Gli esperti ritengono che la causa delle cisti di Bartolini sia il liquido che ostruisce il condotto, esso infatti tende ad accumularsi all'interno dei dotti, ma il motivo per cui questo accade non è ben chiaro, forse a causa di un'infezione vaginale, di una lesione o di irritazione. Sembra che a volte le cisti si sviluppino in concomitanza di una malattia sessualmente trasmissibile, come la gonorrea e la clamidia. Una ciste può anche infettarsi e formare un ascesso, formando del pus in seguito al contatto con alcuni germi e batteri, come l'Escherichia coli (E.coli). Le cisti colpiscono circa il 2% delle donne, soprattutto tra le donne in età riproduttiva 20-30 anni mentre nelle donne in menopausa è minore. Scarsa igiene, rapporti sessuali non protetti e biancheria intima sintetica predispongono alle cisti di Bartolini.
Le cisti di piccole dimensioni, che non si infettano, possono risultare anche asintomatiche. Se la ciste cresce si potrebbe sentire un nodulo o una massa vicino all'apertura vaginale. Un'infezione più o meno grave, può svilupparsi anche in pochi giorni e durare da due giorni fino a una settimana, e la ciste infetta può causare i seguenti sintomi:
La ciste tipicamente si gonfia solo monolateralmente. Se ci si accorge della presenza di un nodulo vicino all'apertura vaginale, che non migliora dopo due o tre giorni di trattamenti casalinghi, è consigliato farsi visitare da un medico. Anche se i casi sono rari, i noduli possono essere il campanello di allarme di altri problemi più seri, come il cancro.
Per diagnosticare le cisti di Bartolini si può:
Se venisse rilevato un cancro si può far riferimento a un ginecologo specializzato in tumori del sistema riproduttivo femminile.
Spesso le cisti di Bartolini di dimensioni ridotte non richiedono alcun trattamento, specialmente se la cisti non provoca segni o sintomi. Quando è necessario, il trattamento dipende dalla dimensione della cisti, dal livello di disagio e dolore che provoca, dal suo stato infetto o meno. Le opzioni di trattamento, che devono preservare la funzione lubrificante delle ghiandole, possono includere:
Raramente è raccomandato un intervento chirurgico per rimuovere le ghiandole, in questo caso è richiesto il ricovero per eseguire la rimozione chiurgica in anestesia generale e in sicurezza, in caso di sanguinamento o infezioni.
Non esiste un modo per prevenire le cisti di Bartolini, tuttavia, la pratica sesso sicuro, in particolare, l'uso del preservativo, e il mantenimento di buone abitudini di igiene possono aiutare a prevenire l'infezione di una cisti e la formazione di un ascesso. Dopo un drenaggio o un intervento l'ammollo in acqua è particolarmente importante, i semicupi infatti aiutano a tenere la zona pulita, a favorire il drenaggio delle cisti e alleviare il dolore. In caso di forte dolore possono essere utilizzati anche antidolorifici, come l'ibuprofene. È consigliabile non avere rapporti sessuali durante la guarigione della ciste.
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