La labirintite, chiamata anche otite interna o neurite vestibolare, è una patologia che consiste nell'infiammazione dell'orecchio interno, in particolare del labirinto. Quest'ultimo è una struttura importante per il mantenimento dell'equilibrio e della postura del corpo. Nel labirinto vi sono delle terminazioni nervose, disposte in piani e canali, che hanno il compito di rilevare i movimenti rotatori dell'organismo. All'interno di questi canali abbiamo l'endolinfa, una sostanza liquida che si muove insieme al corpo, permettendo la trasmissione degli impulsi al cervello per la rilevazione del movimento. Il sistema nervoso centrale riceve, quindi, questi stimoli sensoriali, che va a rielaborare insieme agli altri di altro tipo che riceve, in modo da regolare il movimento e garantire l'equilibrio del corpo.
Il labirinto è importante perchè determina la percezione dei movimenti della testa ma anche la messa a fuoco degli oggetti.
Questa infiammazione può essere dovuta a diverse cause, ma principalmente ad infezioni da parte di batteri o virus.
I batteri possono arrivare all'orecchio interno tramite il sangue e possono anche coinvolgere l'orecchio medio, mentre per quanto riguarda i virus, quello della parotite è il principale responsabile della labirintite virale. Anche alcune infezioni delle alte vie aeree oppure un'otite acuta o cronica possono complicarsi in una labirintite.
Una causa di labirintite può essere anche lo stress, specie se cronico, condizione che porta all'indebolimento del sistema immunitario e quindi dell'organismo in generale, che risulta quindi maggiormente soggetto ad infezioni da parte di virus e batteri. In questi casi, si può avere la labirintite da stress, in cui si ha però anche un problema a livello dell'orecchio interno come per le altre forme di labirintite. Proprio questo fa distinguere la labirintite da stress da semplici episodi di vertigini.
La labirintite può colpire sia i bambini che gli adulti in modo variabile a seconda della forma di labirintite. Le forme più lievi in pochi giorni si risolvono, ma se si trascurano i sintomi o la forma è particolarmente aggressiva, possono essere necessari alcuni mesi per la completa guarigione e in alcuni rari casi addirittura si possono avere delle sequele per tutta la vita.
La labirintite può essere acuta o cronica; nel primo caso di parla di episodi isolati e rari; nel secondo, di casi frequenti e ripetuti nella vita del paziente.
Esistono diverse forme di labirintite, a seconda della causa, dei soggetti colpiti in prevalenza e delle manifestazioni cliniche. In base a questi fattori possiamo distinguere principalmente 3 forme di labirintite:
Il sintomo principale della labirintite è la perdita dell'equilibrio solitamente associata a vertigini. Il labirinto, infatti, è l'organo responsabile del mantenimento dell'equilibrio del nostro corpo. Questo sintomo è dovuto alla modificazione, dovuta all'infiammazione dell'endolinfa, un liquido contenuto nei canali auricolari, che serve per inviare al cervello la posizione esatta del corpo nello spazio. Le vertigini nella labirintite si manifestano, in particolare, quando si fanno movimenti bruschi con la testa e il corpo.
Oltre quindi alla perdita di equilibrio e alle vertigini, si può accusare anche una diminuzione dell'udito (ipoacusia) oppure si percepiscono dei suoni, dei fischi, dei rumori nell'orecchio (i cosiddetti acufeni). L'ipoacusia in alcuni casi può esitare in una sordità, ma i casi sono comunque rari, ma certo non bisogna sottovalutare i sintomi. Altri sintomi della labirintite sono il senso di sbandamento (come se la terra sotto i piedi ruotasse), nausea, vomito, nistagmo. La nausea, il vomito e il mal di testa si hanno proprio perchè il cervello riceve informazioni errate circa l'equilibrio del corpo.
Altri sintomi della labirintite sono psicologici come: ansia, attacchi di panico, tremori, respiro affannoso unito a tachicardia, depressione e visione distorta della realtà.
Questa patologia, specie se cronica, può essere debilitante per chi la vive, anche a causa dei sintomi che provoca, portando per questo motivo anche a disturbi dell'umore. Se ad episodi isolati, la labirintite dura in genere dalle 3 alle 6 settimane, anche se talvolta le vertigini e la perdita di equilibrio possono perdurare fino a qualche mese.
La diagnosi di labirintite si basa principalmente sull'anamnesi del paziente, che spesso racconterà appunto di questi episodi di vertigini, di cadute dovute alla perdita dell'equilibrio, di acufeni o di riduzione dell'udito.
Oltre all'anamnesi, si può ricorrere a un esame audiometrico per verificare se c'è ipoacusia (confrontandolo anche con l'orecchio controlaterale). Inoltre, si possono svolgere esami strumentali come la TC (tomografia computerizzata) o alla RM (risonanza magnetica) che valutano l'anatomia dell'orecchio interno. Inoltre, si può fare anche il test calorico con acqua fredda, che è usato per vedere se questo disturbo interessa tutte e due le orecchie.
Spesso i sintomi della labirintite possono essere confusi con altre patologie, quindi non è sempre facile da riconoscere. Le vertigini, però, sono il sintomo che la contraddistingue dalle altre malattie, e che rende la diagnosi certamente semplice per un medico attento.
In generale, la labirintite può risolversi con le giuste terapie e i corretti esercizi, ma serve ovviamente il necessario tempo di guarigione. Tra gli esercizi, vengono spesso associati quelli tipici della terapia vestibolare, utili al miglioramento dell'equilibrio e alla riduzione degli episodi di vertigini.
Le terapie sono diverse a seconda della forma di labirintite e della sua gravità.
Per le forme lievi si utilizzano farmaci per controllare gli spiacevoli sintomi, come la perdita di equilibrio, ma anche gli antibiotici (nel caso di labirintite dovute a infezione batterica) o gli antivirali (come l'acyclovir) per le forme virali.
Si possono somministrare anticolinergici e antiemetici per la nausea e il vomito a volte presenti, così come le benzodiazepine come farmaci ansiolitici e sedativi. Questi ultimi farmaci vengono usati perchè spesso il paziente si presenta molto ansioso e dall'umore alterato, in seguito proprio ai sintomi che questo disturbo induce. L'uso quindi di modulatori dell'umore permette di migliorare la qualità della vita del soggetto affetto da labirintite. Questi farmaci non vanno, però ad agire sulle cause che hanno portato alla labirintite, ma solo sui sintomi. Inoltre, è possibile usare anche FANS o cortisonici per il controllo del dolore.
In alcuni casi si deve far ricorso alla terapia chirurgica, come la paracentesi timpanica (si fora con un ago la membrana per fare fuoriuscire liquidi o pus) e interventi di mastoidectomia (mastoidite acuta).
Le terapie chirurgiche servono per rimediare ai danni permanenti che possono seguire una labirintite purulenta. Specie se la diagnosi arriva in ritardo, e di conseguenza la cura, vi possono essere danni permanenti della labirintite, come quelli all'udito.
Ovviamente durante gli attacchi di vertigine, bisogna rimanere il più fermi possibile e quando passano, evitare di guidare, leggere, o stare in luoghi molto luminosi ed evitare di svolgere lavori di precisione dove è richiesta una particolare attenzione.
Vi sono, poi, degli accorgimenti che permettono di ridurre il senso di vertigine, come ad esempio: evitare di stare davanti ad un monitor durante le vertigini, evitare movimenti bruschi ed improvvisi, tenere la testa ben ferma e stare in una stanza con luce soffusa, soprattutto quando le vertigini colpiscono mentre si è coricati nel letto.
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