La lavanda gastrica, o gastrolusi, è una metodica usata generalmente a scopo d'urgenza per liberare lo stomaco dalle sostanze ingerite. In generale, si utilizza qualora vengano ingerite sostanze pericolose o tossiche, ma può essere effettuata anche prima di un intervento chirurgico che richiede lo svuotamento completo dello stomaco, come quelli che interessano il tratto gastrico. Inoltre, si ricorre alla lavanda gastrica anche in caso di abuso di alcol, droghe e farmaci. Può essere anche utilizzata per andare a verificare un eventuale sanguinamento dell'intestino tenue.
La lavanda gastrica va fatta entro breve tempo, in genere massimo 1 ora, dall'ingestione della sostanza dannosa, in quanto si deve evitare che superi lo stomaco e venga quindi assorbita a livello intestinale. Nel caso di ingestione di alcol in quantità eccessive, è utile farla entro breve tempo, anche entro le due ore, in modo da ridurre almeno parzialmente la quantità di alcol che raggiunge l'intestino ed evitare il coma etilico.
La lavanda gastrica è sconsigliata in caso di ingestione di tensioattivi, come detersivi o sostanze che producono schiuma, ma anche in caso di sostanze caustiche come detergenti industriali o disinfettanti. I primi, infatti, potrebbero produrre enormi quantità di schiuma, i secondi hanno un'azione corrosiva e potrebbero quindi danneggiare il tubo gastrico.
Si tende ad evitare la lavanda gastrica in caso di pazienti epilettici o in stato di incoscienza, in cui si fa solo in situazioni di forte emergenza e secondo metodiche particolari. Maggiore attenzione deve, inoltre, essere prestata in caso di bambini, anziani e donne in gravidanza.
La lavanda gastrica è anche sconsigliata in soggetti che hanno frequenti emorragie a livello gastrointestinale.
La lavanda gastrica può determinare varie complicanze, alcune gravi, altre meno. Un esempio è l'infezione polmonare, che si può verificare qualora, per una procedura erronea, il liquido raggiunga le vie aeree e i polmoni.
Talvolta, possono esserci dei laringospami, cioè delle contrazioni involontarie della laringe che hanno breve durata ma che possono spaventare il paziente, in quanto può percepire una sensazione di soffocamento.
In alcuni casi, possono essere indotte lesioni a livello della gola, dell'esofago o dello stomaco, a causa propria della procedura.
Altre conseguenze meno gravi possono essere il sanguinamento dal naso o l'insufficiente concentrazione di sodio nel sangue, chiamata iponatriemia. Quest'ultima può provocare sensazione di nausea e debolezza generali, e tavolta anche convulsioni e allucinazioni.
Nella maggior parte dei casi, però, la lavanda gastrica non ha postumi gravi, il paziente può semplicemente avere una sensazione di fastidio all'esofago e allo stomaco, che si risolve comunque in breve tempo. La remissione è veloce e il soggetto, se non particolarmente ansioso o spaventato dalla procedura, potrebbe addirittura guidare veicoli.
Il procedimento per fare la lavanda gastrica è abbastanza semplice, ma deve essere comunque effettuato da persone competenti e qualificate.
Prima di eseguire la procedura è necessario verificare la presenza di eventuali controindicazioni e accorgimenti da intraprendere.
Il paziente viene fatto distendere sul fianco sinistro e viene inserito nella cavità orale o nasale un tubo sottile, chiamato tubo di Ewald, che ha una sonda terminale e che deve raggiungere lo stomaco. Il tubo ha una lunghezza media di 1,2 m e ha al suo termine delle valvole terminali. Il suo diametro varia a seconda del tipo di contenuto da rimuovere, se è solido sarà di maggiori dimensioni e viceversa se si tratta di un tossico liquido.
La posizione laterale del paziente è molto importante in quanto riduce la possibilità che il contenuto dello stomaco oltrepassi il piloro, raggiungendo quindi lo stomaco, ed inoltre fa in modo che il tubo di Ewald possa aspirare tutto il contenuto in modo più semplice.
Inoltre, durante la procedura, se è possibile, bisognerebbe sollevare i piedi del paziente per ridurre l'eventualità di aspirazione di aria dai polmoni.
Dopo aver fatto raggiungere lo stomaco con il tubo, viene aspirato tutto il contenuto gastrico fino ad ottenere il completo svuotamento.
Successivamente, si fa un lavaggio gastrico con acqua o con soluzione fisiologica, che può anche essere diluita al 50%. In entrambi i casi il liquido con cui si pratica il lavaggio è portato alla stessa temperatura corporea, questo per evitare l'ipotermia. La quantità di liquido con cui si effettua il lavaggio è molto piccola, circa 120-300 ml, per evitare che venga spinto materiale dallo stomaco all'intestino.
Si procede, poi, con un nuovo aspiramento dello stomaco, finchè il liquido che ne esce fuori non è limpido e privo di particelle solide. In genere, il numero di lavaggi necessari sono circa 10-12.
L'ultima fase consiste nel fare un ultimo lavaggio con sola acqua di quantità variabile, fino a 10 litri. La sonda viene poi chiusa per evitare che aspiri ulteriore liquido dallo stomaco e viene eliminata dal corpo del paziente.
Nel caso in cui si utilizzi la lavanda gastrica per ingestione di sostanze tossiche, il paziente viene poi trattato con carbone vegetale, sostanza che riduce l'assorbimento intestinale dei tossici. In alternativa al carbone vegetale si può usare un purgante. Nel caso in cui sia stato ingerito un veleno, invece, si somministrerà un antidoto specifico.
Nel paziente in stato di incoscienza è necessario prestare attenzione che il tubo di Ewald non venga infilato nelle vie aeree, per cui è necessario controllare con raggi X o proteggere le vie aeree a questo scopo. In particolare, a quest'ultimo scopo, se il soggetto è in preda alle convulsioni o non ha il riflesso faringeo, deve essere utilizzato anche un tubo endotracheale con un manicotto gonfiabile.
Per molti esperti il carbone attivo dà risultati più soddisfacenti della lavanda gastrica, perchè permette l'adsorbimento delle sostanze e ne impedisce l'assorbimento a livello intestinale. Il carbone attivo non è efficace in caso di sostanze a base di litio, ferro e potassio così come anche in in casi da avvelenamento da sostanze minerali, acidi corrosivi o alcalini.
Altre alternative alla lavanda gastrica, possono essere i farmaci emetici, che inducono cioè il vomito, così come anche l'induzione del vomito con le dita oppure con il manico di un cucchiaio, oppure con l'ingestione di grandi quantità di acqua, ad esempio 4-5 bicchieri bevuti tutti di seguito.
Anche l'uso di purganti può essere un'alternativa valida per alcune sostanze ingerite, in quanto facilitano una più veloce espulsione fecale, riducendo l'assorbimento intestinale delle sostanze tossiche. Questo metodo può essere spesso usato anche in concerto con la lavanda gastrica.
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