Tra i farmaci dimagranti vietati troviamo soprattutto delle preparazioni galeniche magistrali vendute e prodotte a scopo dimagrante, utilizzando le sostanze il cui uso a tale scopo è vietato per legge. Si tratta, spesso, di principi attivi il cui uso è invece consentito per altri scopi, come patologie metaboliche e psichiatriche.
Approfondiamo il discorso, andando a vedere quali siano queste sostanze e cosa dica esattamente la legge italiana in merito.
Nel 2016 il Ministero della Salute ha vietato la prescrizione di alcuni preparati galenici magistrali che usano alcuni principi attivi, il cui uso a scopo dimagrante è stato vietato dal decreto del 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel 2017.
Le preparazioni galeniche magistrali sono realizzate in farmacia direttamente nel laboratorio della farmacia con precisa prescrizione medica e per un determinato scopo e paziente.
Tra le sostanze vietate dal decreto ne abbiamo alcune di origine erboristica e diverse possono essere vendute e prescritte, ma per scopi diversi rispetto a quello dimagrante. Spesso si tratta di sostanze che vengono usate per il trattamento di ansia, depressione, ma anche epilessia, ipertensione e diabete. Il divieto dell'utilizzo per scopo dimagrante è giustificato dal Ministero stesso in quanto sembra ci sia un abuso di queste sostanze, spesso utilizzate in miscela tra loro per scopi che esulano quelli di salute. A tal proposito, L'Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, aveva segnalato, precedentemente al decreto, che le preparazioni magistrali a scopo dimagrante contenevano spesso più principi attivi il cui effetto collaterale è spesso superiore al reale beneficio per il paziente.
Inoltre, il fatto stesso che si usino più principi attivi nella stessa preparazione, innesca un maggior numero di effetti collaterali, fra cui vi sono anche effetti a livello cardiovascolare e disturbi psichiatrici.
Un altro motivo del divieto dell'uso di determinati principi attivi per la preparazione di farmaci galenici dimagranti, è il fatto che non hanno una vera e propria sperimentazione alle spalle né indicazioni precise sulle caratteristiche del prodotto. Gli effetti delle singole sostanze, infatti, possono cambiare quando sono mescolate tra loro.
Il decreto del 2017 vieta, quindi, l'uso di 40 sostanze allegate all'elenco del decreto stesso, sia in miscele tra loro, a prescindere dello scopo per cui si preparano, sia per la realizzazione di preparazioni magistrali che contengano anche solo una di quelle sostanze e che vengono prescritte per scopo dimagrante. Ovviamente, è vietata anche la preparazione per un singolo paziente di più preparazioni magistrali che contengano singolarmente le sostanze vietate.
Successivamente al decreto del 2017, ne sono stati emanati altri, a cui si sono susseguiti anche ricorsi al TAR che hanno portato a modificare più volte l'elenco delle sostanze vietate a scopo dimagrante. Nel luglio 2020, è stato emanato un altro decreto in cui si riporta l'elenco definitivo dei farmaci dimagranti vietati.
La legge in merito ai farmaci concessi o vietati a scopo dimagrante prevede, inoltre, che quando il medico prescrive una sostanza a scopo dimagrante, di qualsiasi natura essa sia, indichi nella ricetta medica che è prescritta a scopo dimagrante e il perchè ci si avvale di un trattamento farmaceutico per il dimagrimento. Inoltre, è necessario fornire la paziente il consenso informato e la prescrizione deve essere riconducibile al paziente nel rispetto, però, della sua privacy.
Il farmacista, d'altra parte, deve trasmettere alla ASL di riferimento ogni mese le ricette in originale, per farle quindi arrivare al Ministero per gli opportuni controlli.
L'elenco delle sostanze vietate a scopo dimagrante è stato più volte modificato nel corso degli anni. Alcuni ricorsi, infatti, avevano avuto come risultato finale l'accorciamento dell'elenco, successivamente nuovamente ampliato con l'ultimo decreto del 2020.
Ad oggi, vi sono delle sostanze vietate sia se usate in miscela tra loro, anche per scopi diversi da quello dimagrante, sia se usate, in ogni condizione, per scopo dimagrante. Esse sono:
Vi sono, poi, altre sostanze che sono vietate per scopo dimagrante, ma che possono essere presenti anche in miscele tra loro in preparazioni che hanno scopi diversi da quello dimagrante. Tra esse abbiamo:
Tra i farmaci dimagranti presenti in questi divieti, alcuni sono consentiti per altri scopi terapeutici, come nel caso del Triac e della Metformina, la cui associazione non è ammessa a scopo dimagrante ma per altri scopi di terapia. L'efedrina e la pseudorfedrina sono tutti farmaci ammessi per uso singolo ma non per scopo dimagrante. La norefedrina è vietata, invece, per tutti gli usi.
Tra i farmaci vietati abbiamo la Sibutramina, vietata dal 2010 sia nella prescrizione che come principio attivo nelle preparazioni galeniche. Stesso discorso vale per la Fendimetrazina, che dopo diversi ricorsi al TAR per il suo divieto, è ora vietata in modo definitivo.
Non solo nei vari siti web, ma nel 2017 anche all'interno di farmacie e studi medici sono state trovate dai Nas prescrizioni e preparazioni a scopo dimagrante realizzate con sostanze vietate dalla legge. Fra queste le più comuni sono quelle contenenti norepinefrina, pseudoepinefrina, triac, fluoxetina, metformina ed epinefrina. In seguito a questi ritrovamenti furono sequestrati 1200 g di principi attivi usati in modo illecito.
Oggi, è proprio la collaborazione con il FOFI, ossia la Federazione Ordini Farmacisti Italiani, e il Ministero della Salute, a garantire la vigilanza e la segnalazione di eventuali violazioni delle disposizioni in materia di farmaci dimagranti vietati.
Nonostante questo sistema di controllo, le violazioni continuano. Nel 2019, a Torino, è stato arrestato un medico dietologo per la prescrizione di ansiolitici, antidepressivi e ormoni tiroidei a scopo dimagrante, contro, quindi, ciò che la legge in materia prevede. L'arresto è avvenuto in seguito alla scoperta di centinaia di ricette firmate dal medico, che prevedevano l'uso di farmaci vietati per lo scopo del dimagrimento. Il medico avrebbe falsificato la motivazione della prescrizione, utilizzando come motivazione patologie non possedute dal paziente, come ansia e depressione.
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