La naturopatia è una disciplina che fa parte della medicina alternativa, ossia di tutto quell'insieme di ambiti terapeutici, spesso pseudoscienze, che si affiancano e spesso contrappongono alla medicina convenzionale.
La naturopatia nasce nell'Ottocento negli USA e si basa su diversi principi che promuovono la salute e che sono promulgati da diverse altre discipline. Per questo motivo, la naturopatia non è una medicina autonoma e univocamente definita. Il suo principio di base è il fatto che l'organismo umano sia in gradi di ritornare all'omeostasi in seguito ad un percorso di autoguarigione, attraverso l'uso di diverse tecniche che promuovono lo stile di vita sano e l'armonia con i naturali ritmi dell'organismo.
In realtà, la naturopatia non viene considerata da alcuni come una vera e propria medicina, in quanto appare più come un insieme di pratiche volte a risolvere gli squilibri del corpo umano.
La malattia viene vista dai naturopati come una deviazione al normale funzionamento dell'organismo, che può essere risolta in modo indipendente dalla causa del problema attraverso l'aumento delle difese naturali, metodo utile anche nella prevenzione delle patologie.
L'omeopatia viene spesso associata e confusa con la naturopatia, anche se in realtà hanno ben poco in comune, forse solo la visione dell'individuo nella sua interezza e nei suoi diversi aspetti. Nonostante questo, alcuni naturopati usano le pratiche e i farmaci omeopatici.
Nel 1895 fu coniato per la prima volta il termine "naturopatia" da parte di un medico statunitense, John Scheel. L'origine del nome ha probabilmente a che fare con la frase "sentiero della natura" in inglese "Nature's Path". Alcuni fanno risalire il nome, invece, al connubio tra natura e il termine greco "pathos", che significa sofferenza, empatia. In ogni caso, il termine rimanda al concetto di "empatia con la natura".
Non sono stati ritrovati libri sulla naturopatia realizzati dal suo fondatore o da suoi collaboratori, in cui si descrivono ad esempio i principi fondanti la disciplina e le tecniche utilizzate. Ciò che è certo, è che essa si diffuse successivamente anche in Europa, in particolar modo nel Regno Unito.
La naturopatia ha le sue radici, in realtà, già nel Settecento, quando lo sviluppo urbano e il calo della qualità della vita fece nascere l'esigenza di un ritorno alle pratiche naturali. Questo era promosso dalle opere di J. J. Rousseau.
Nell'Ottocento si diffuse maggiormente questa idea di ritorno alla connessione con la natura, promuovendo uno stile di vita semplice che permettesse di recuperare la salute.
In realtà, la fortuna della naturopatia fu dovuta in quegli anni alla scarsa efficacia delle cure della medicina ufficiale, che non avevano ancora solide basi teoriche e che erano in via di sviluppo.
Oltre a Scheel, sono diversi i promotori della naturopatia nei primi anni del suo sviluppo, come Graham, americano che promosso il vegetarianismo, o Lust che fondò a New York la prima erboristeria.
Importante per lo sviluppo della naturopatia fu anche il tedesco Shoenenberger, che nei primi del '900 portò questa disciplina in ospedale conferendole quindi una pratica clinica.
A seconda dei paesi considerati, la naturopatia si basa sui principi promulgati da diverse figure di spicco, come nel caso dei paesi anglosassoni la cui disciplina si basa sui metodi ideati da Lust e Kneipp sull'idroterapia. Oggi nel Regno Unito la naturopatia è molto legata all'applicazione dell'osteopatia e non ha visto momenti di reale calo di interesse nei suoi confronti da parte dei consumatori.
La Germania ha una tradizione ben definita per quanto riguarda la naturopatia, che si diffuse soprattutto in seguito alla Seconda guerra mondiale, quando furono fondate diverse scuole e strutture che praticavano e insegnavano la naturopatia.
Con il progresso nel campo della medicina convenzionale, la naturopatia perse molti dei suoi seguaci, soprattutto in seguito all'introduzione degli antibiotici avvenuta nel XX secolo, in particolar modo dagli anni '30 in poi. Negli ultimi decenni, insieme alle altre medicine alternative, la naturopatia si è nuovamente diffusa e non è difficile trovare oggi chi la pratica.
In Germania oggi chi vuole praticare la naturopatia deve superare un esame sotto controllo del medico legale, che si assicura che chi lo sostiene non sia un pericolo per la salute altrui. Non vengono quindi testate le capacità curative. Inoltre, in questo paese non vi è una scuola di naturopatia o un percorso preciso da seguire per la formazione.
Negli Stati Uniti, invece, oggi i naturopati hanno una specifica collocazione e percorso di studio come medici naturopati.
In Italia, in realtà, non esiste una tradizione per quanto riguarda la naturopatia, ma questa disciplina è praticata e promossa da diverse scuole in merito, che si affiancano a diversi corsi sulla naturopatia.
Nonostante questo, la figura del naturopata non è legalmente riconosciuta, nonostante diversi tentativi falliti a livello regionale. Così come in altri paesi europei, quindi, anche in Italia, come ad esempio in Francia, la figura del naturopata non è regolamentata e non fa parte delle professioni sanitarie.
Nel 1983 fu fondato in Italia l'Istituto di Medicina Naturale, che nel 1995 istituì la Scuola Italiana di Naturopatia, che prevede un corso della durata di 4 anni. L'istituto si occupa delle medicine alternative in genere, che vengono in questo caso definite complementari, e della prevenzione primaria delle patologie.
In anni recenti, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in collaborazione con la regione Lombardia, ha promulgato delle linee guida sulla corretta formazione degli esperti in naturopatia, in modo da promuovere la sicurezza del paziente. Inoltre, queste linee guida forniscono supporto agli stati membri in merito all'accreditamento e all'autorizzazione degli operatori naturopati, in modo da garantire un'applicazione sicura e qualificata della naturopatia. Di conseguenza, questo documento dell'OMS legittima, almeno a livello teorico, i naturopati all'uso delle pratiche quali agopuntura, consulenza, idroterapia, manipolazioni nonché all'uso dei farmaci omeopatici, di prescrizione esclusiva dei medici in Italia, ma autorizza anche gli specialisti in naturopatia ad occuparsi di dieta e nutrizione. In realtà, non essendoci una legge, in Italia, che autorizza queste pratiche da parte dei naturopati, che non vengono riconosciuti nemmeno come professione sanitaria, ad oggi alcune delle pratiche concesse dai documenti OMS sarebbe illegali se applicate da un naturopata. Un esempio sono i consigli alimentari, così come anche le diete, di competenza esclusiva del medico, biologo e dietista, uniche figure professionali autorizzate in questo ambito.
Alla base della naturopatia è la visione della malattia come uno squilibrio energetico dell'organismo, che va corretto al fine di determinare la scomparsa dei sintomi. Questa concezione è molto vicina a quanto previsto nella medicina tradizionale cinese.
L'approccio al paziente è definito, dagli stessi sostenitori della disciplina, come olistico, ossia egli viene visto nella sua interezza e globalità. In realtà, ciò che viene considerato per fare una diagnosi non sono i sintomi, ma il "terreno" della persona, concetto privo di fondamento e spiegazione scientifica. Sul terreno andrebbero ad agire i fattori esogeni, come agenti patogeni o le caratteristiche stesse dell'ambiente in cui il soggetto vive. Una volta individuata l'origine dello squilibrio energetico, si va ad agire proprio su quello per eliminarlo e risolvere quindi il problema. Questo viene chiamato "riequilibrio energetico" e viene effettuato attraverso diverse tecniche, tipiche anche di altre medicine alternative come i massaggi.
Scopo della naturopatia è anche quello di promuovere il corretto stile di vita, nell'ottica di prevenzione delle malattie.
Secondo i naturopati, lo scopo del loro operatore è quello di stimolare la reazione dell'organismo andando ad aiutare la medicina tradizionale, senza contrastarla ed escluderla del tutto.
I naturopati tradizionalisti seguono il principio secondo cui devono astenersi qualora i metodi abbiano controindicazioni per il soggetto. Altri naturopati, invece, vanno a valutare il minor danno tra malattia e cura, ritenendosi responsabili qualora vi fossero errori. In questo caso parliamo di medici naturopati.
Tra le tecniche più usate dai naturopati abbiamo i massaggi, la riflessologia plantare, l'idroterapia, la cromoterapia, la floriterapia e l'aromaterapia. I massaggi si basano sull'applicazione di pressione esercitata dalle mani dell'operatore che vanno ad agire negli stessi punti previsti dall'agopuntura.
In linea generale, invece, sono considerate inutili, dai naturopati, alcune tecniche tipiche della medicina convenzionale, come le operazioni chirurgiche, i vaccini e l'uso dei farmaci. Queste pratiche vengono sconsigliate perché sarebbero troppo aggressive sull'organismo ed inoltre i naturopati tendono a non applicare tecniche che eliminino i sintomi.
La naturopatia viene molto contestata dalla medicina convenzionale per diversi motivi. Primo fra tutti è la validità delle ricerche scientifiche svolte e promulgate dai sostenitori di questa disciplina. Esse infatti hanno risultati che non vengono poi confermati dagli studi clinici svolti con metodo scientifico e valido.
Inoltre, spesso chi sostiene e pratica questa medicina alternativa utilizza alcuni termini scientifici in modo sensazionalistico e talvolta anche con significato errato.
Altra critica alla naturopatia sta anche nell'assenza della dimostrazione di alcune teorie promulgate e applicate da chi pratica questa disciplina.
In conclusione, nonostante la naturopatia vada a promuovere uno sano stile di vita, le tecniche curative utilizzate, così come anche i principi su cui si basa, non hanno alcun fondamento scientifico.
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