Dell'obesità ginoide e androide fu definito il significato per la prima volta intorno al 1940 da un medico francese, Jean Vague. Egli aveva fatto uno studio che metteva in correlazione gli effetti negativi indotti dall'obesità con la localizzazione del grasso corporeo. Così andò a definire questi due principali tipologie di obesità: quella androide e quella ginoide appunto.
Successivamente, sono stati definiti dei criteri per andare a distinguere i due tipi di obesità. Essi si basano prevalentemente sul rapporto vita-fianchi, o waist-to-hip ratio (WHR), in cui si va a misurare la circonferenza della vita, ossia la parte addominale più stretta, e quella dei fianchi, ossia la parte più sporgente, in corrispondenza dei glutei.
L'obesità androide, chiamata anche "a mela" o viscerale, è tipica degli uomini e si ha con un valore di WHR superiore a 0,85. Il grasso corporeo tende, in questo caso, a depositarsi in prevalenza nella parte addominale, toracica e dorsale. In questi casi, la parte addominale risulta molto pronunciata e il grasso che si deposita è sopratutto viscerale. Questo tipo di accumulo si verifica, oltre che negli uomini, anche nelle donne dopo la menopausa e in seguito a stress cronico. Questo tipo di obesità androide è stata più volte associata ad un maggior rischio di patologie cardiovascolari, così come anche a dislipidemie, ipertensione, iperglicemia e resistenza insulinica.
Oltre all'obesità androide e ginoide abbiamo un'altra tipologia che è definita "obesità mista", in cui il grasso corporeo non si accumula in un particolare distretto corporeo, ma si distribuisce in modo uniforme per tutto il corpo.
L'obesità ginoide è chiamata, invece, "a pera" o "sottocutanea", in quanto il grasso corporeo si deposita sopratutto nelle zone inferiori del corpo, come la parte addominale inferiore, i glutei, la parte femorale e la parte posteriore delle braccia. In questo caso il WHR è inferiore a 0,78.
Il tessuto adiposo accumulato è sopratutto di tipo sottocutaneo, pertanto è più difficilmente mobilizzabile ed è più difficile da ridurre. Il grasso superficiale sarà quindi, in questo tipo di obesità, maggiore di quello profondo. Inoltre, il tipo ginoide è associato ad una difficoltà nel bruciare i lipidi, con un metabolismo rallentato a causa spesso di anomalie dell'asse parasimpatico. Infatti, nell'obesità ginoide vi sono di solito elevati livelli di estrogeni circolanti, ormoni che si legano ai recettori della noradrenalina e adrenalina, ormoni che stimolano invece la lipolisi. L'azione di questi ultimi due ormoni è, quindi, limitata.
A questo tipo di obesità è associato un minor rischio di patologie croniche, a differenza quindi del tipo androide. L'obesità ginoide è di solito, invece, associata ad alcuni problemi di tipo circolatorio, soprattutto a livello dei capillari e dei risti venosi e linfatici. Questo porta spesso ad una maggiore predisposizione per lo sviluppo nella cellulite.
I soggetti maggiormente colpiti da questa obesità sono le donne, ma ci sono casi di uomini che manifestano questo tipo di accumulo di grasso corporeo.
Il grasso distribuito nel nostro corpo è costituito da due componenti: il grasso essenziale e quello di deposito. Nel primo caso si tratta del grasso che entra a far parte delle membrane delle cellule, così come anche del tessuto cerebrale, delle guaine dei nervi e del midollo osseo. Una parte di questo grasso avvolge gli organi svolgendo una funzione di protezione e isolamento termico. Nell'uomo questo grasso è circa il 3-4% del peso corporeo, mentre nella donna è maggiore, dal 10% al 12%. Il motivo di questa maggior quantità è dovuto al fatto che le donne hanno un grasso sesso-specifico che è coinvolto nell'attivazione degli estrogeni. Risulta, quindi, importante per il mantenimento dell'equilibrio ormonale e per il ciclo mestruale.
Il grasso di deposito, invece, è la riserva energetica dell'organismo e si deposita nelle cellule, ossia gli adipociti, sia come grasso sottocutaneo sia come grasso viscerale, ossia accumulato negli organi.
Innanzitutto, la diversa distribuzione del grasso corporeo è un fattore genetico ed ereditario. Inoltre, questa diversa ripartizione dipende anche da fattori ormonali.
Il testosterone, ormone che negli uomini ha elevati livelli, favorisce il deposito viscerale del grasso corporeo ed in particolare nelle zone tipiche dell'obesità androide.
Gli estrogeni, invece, favoriscono il deposito del grasso a livello dei fianchi, delle cosce e dei tricipiti, come nell'obesità ginoide. Nelle donne, infatti, essendo i livelli di estrogeni maggiori si ha più spesso un accumulo del grasso corporeo di questo genere. Quando, però, giunge il periodo della menopausa, si ha una riduzione dei livelli di estrogeni e il grasso corporeo tende maggiormente a depositarsi a livello addominale, favorendo la comparsa di un'obesità androide ed aumentando, quindi, il rischio di patologie croniche ad essa connesse.
Spesso si tende a pensare che si possa quasi indirizzare la perdita del grasso corporeo attraverso esercizi specifici o una dieta specifica, che determinino una perdita del grasso laddove noi vogliamo. Purtroppo, questi effetti, spesso promessi, non possono essere ottenuti. L'organismo, infatti, tende ad utilizzare tutto il grasso corporeo, a prescindere dalla sua localizzazione. Tuttavia, vi sono dei fattori genetici ed ormonali che determinano un accumulo maggiore ed un maggiore utilizzo del grasso in determinati distretti.
Una dieta sana e corretta, oltre che l'attività fisica, dovranno mirare alla perdita di tutto il grasso in eccesso, in modo da portare come conseguenza alla riduzione anche di quelle zone in cui è maggiormente accumulato.
Alcuni approcci dietetici proposti per la riduzione del grasso nell'obesità ginoide si basano su una modulazione degli effetti ormonali sul metabolismo e sull'utilizzo dei lipidi. Dato che il GH, ormone della crescita, ha un'azione lipolitica e anabolizzante, può essere stimolato dall'ipoglicemia, che ne favorisce la secrezione. Questa secrezione è maggiore nelle ore notturne. Di conseguenza, una strategia che spesso si utilizza è quella di limitare o eliminare i carboidrati nella cena, facendo un pasto con solo proteine e grassi. A questa strategia non tutti gli esperti sono d'accordo. In alcuni casi, infatti, si tende ad utilizzare delle diete ciclizzate, che vadano cioè ad aumentare la quantità di carboidrati in alcuni momenti della giornata o in alcuni giorni della settimana, andando invece a diminuirli nel resto del tempo. Questo crea uno sbalzo metabolico che favorisce il dimagrimento anche nei soggetti in cui i risultati sono più difficili da ottenere.
Altre strategie dietetiche utili per l'obesità ginoide sono quelle che mirano a non concentrare eccessivamente carboidrati e grassi in un unico pasto, preferendo pasti con meno grassi e più carboidrati e pasti che si basano sulla strategia opposta.
Per il dimagrimento nell'obesità ginoide, l'allenamento svolge un ruolo importante, perché migliora la senbilità all'insulina e fa ovviamente consumare calorie. Il tipo di attività fisica più consigliata è di solito quella tipica da palestra, in cui è possibile fare un'attività personalizzata e mirata a favorire il dimagrimento. Idealmente dovrebbero essere comprese l'attività aerobica e quella di forza, sia della parte bassa del corpo, che di quella alta. L'allenamento ideale è chiaramente pianificato con l'aiuto di un professionista, che saprà personalizzare le sedute di esercizio fisico.
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