Obesità nel mondo: un'epidemia non trasmissibile ma diffusa

Obesità e mortalità: c'è una correlazione?

Il tema dell'obesità nel mondo è uno dei più discussi e controllati, essendo fattore di rischio per lo sviluppo di diverse patologie croniche che sono anche fra quelle che determinano la più alta mortalità. Si può, quindi, dire che i morti per obesità siano fra quelli con maggiore incidenza a livello mondiale.

 

 

Dagli ultimi dati internazionali riferiti al 2017, il primo fattore di rischio di morte nel mondo è l'alta pressione sanguigna, associata anche ad un eccesso di peso corporeo e causa di patologie cardiovascolari. In terza posizione troviamo l'elevata glicemia, con 6,53 milioni di persone morte a causa di questo fattore di rischio, contro i 10,44 milioni di persone decedute a causa di un elevata pressione sanguigna. L'obesità come causa diretta di morte ha valori che si aggirano intorno a 3,4 milioni di persone all'anno.

Guardando bene questi dati, che si possono leggere anche qui, possiamo accorgerci come l'alimentazione scorretta, sopratutto quella che eccede in determinati nutrienti come sale, alcol e zuccheri semplici, essendo carente invece in altri alimenti importanti come frutta e verdura, porta ad esiti fatali a cui le persone obese sono maggiormente soggette.

 

 

Si può quindi dire che l'obesità aumenti il rischio di morte perchè correlata allo sviluppo di patologie come il diabete, l'infarto, l'ictus e diverse forme di cancro

Se dovessimo considerare i morti per cause dirette e non all'obesità, possiamo dire che essa causa 4 volte più decessi degli incidenti stradali e 5 volte di più rispetto all'HIV e AIDS. Inoltre, un dato interessante è che si muore maggiormente per eccesso di peso piuttosto che per sottopeso. 

Andamento e distribuzione dell'obesità mondiale

L'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che tra il 1975 e i 2016 la prevalenza dell'obesità in tutto il globo è addirittura triplicata, andando oggi ad interessare non solo i paesi più ricchi ma iniziando ad espandersi anche in quelli meno abbienti ed in via di sviluppo. A dimostrazione di questo ci sono le statistiche che rivelano come quasi la metà dei bambini obesi nel mondo vivono in paesi asiatici. Inoltre, l'obesità sta aumentando anche nei paesi africani, in cui i più piccoli risultano più obesi del 50% circa rispetto ai primi anni 2000.

In generale, nella maggiore parte dei paesi del mondo le persone sovrappeso e obese sono di numero maggiore rispetto a quelle sottopeso. In Africa si stima che siano circa il 25% i bambini in sovrappeso e obesi, mentre la stessa percentuale arriva al 46% in Asia. 

Fra la popolazione generale, i dati al 2019 sull'obesità nel mondo rivelano che questo disturbo, considerato oggi una vera e propria epidemia non trasmissibile, interessa quasi 1,4 miliardi di adulti nel mondo, ossia il 35% dell'intera popolazione globale. Questo porta ad un enorme aumento dei costi anche a livello sanitario che si stima possano arrivare a 760 miliardi di dollari entro il 2025. 

 

 

Fra la popolazione mondiale, quelli in cui si ha il maggior incremento dell'obesità sono proprio i più giovani. I dati riguardanti l'obesità nel mondo relativi al 2018 hanno stimato che sono circa 40 milioni i bambini al di sotto dei 5 anni che sono in sovrappeso o obesi. Tra il 1975 e il 2016 l'obesità dei bambini e adolescenti compresi fra i 5 e i 19 anni, è aumentata del 12%, senza distinzione di genere. 

Fra i paesi in cui vi è la maggior percentuale di obesità negli adulti abbiamo gli Stati Uniti, con il 36,2%, la Germania (22,3%), la Francia (21,6%), il Regno Unito (27,8%), e l'Italia (19,9%). Fra i paesi più ricchi quello meno obeso è il Giappone, con il 4,3% di adulti obesi. 

Obesità nei paesi in via di sviluppo

Come già detto, anche nei paesi non ricchi l'obesità e il sovrappeso stanno aumentando, andando a far rilevare una condizione per cui spesso si affiancano obesità e sottopeso come fattori importanti per il rischio patologico, presenti entrambi in contemporanea nella stessa area urbana dello stesso paese. Sopratutto nelle città dei paesi in via di sviluppo si ha la maggior crescita dell'obesità, situazione a cui gli stati si trovano a dover far fronte con i pochi mezzi economici che hanno a disposizione. 

In questi paesi, i bambini risultano malnutriti, spesso in eccesso, perchè i cibi più economici sono anche quelli a maggior densità calorica e con maggior contenuto di nutrienti che andrebbero limitati, come sale, zuccheri semplici e grassi. Sopratutto i bambini che vivono in città hanno un livello di attività fisica non sufficiente a sopperire alla scarsa qualità nutrizionale della loro dieta. 

Perchè si manifesta l'obesità?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riscontrato nell'aumento dell'obesità a livello mondiale una malnutrizione in eccesso. In particolare, si ha un abuso nel consumo di grassi e zuccheri che si affianca ad una riduzione dell'attività fisica. Infatti, i lavori del mondo contemporaneo sono per lo più sedentari e si vanno a privilegiare le forme di trasporto più veloci e meno faticose. Questi cambiamenti riflettono anche dei cambiamenti della società a cui si dovrebbe far fronte cercando di introdurre nuove abitudini di vita più salutari. Invece, la stessa OMS sottolinea come siano ancora insufficienti a livello mondiale le politiche attive a favore dell'educazione alimentare e della salute, nonchè quelle che prestino maggiore attenzione nei confronti della produzione del cibo e della sostenibilità ambientale.

Ci sono soluzioni per l'obesità nel mondo?

Nel fronteggiare il problema dell'obesità è sicuramente importante l'ambiente in cui una persona vive e la società stessa, che dovrebbe spingere e favorire uno stile di vita sano e delle scelte quotidiane salutari, sia per quanto riguarda l'attività fisica che per le scelte alimentari. 

In particolare, gli alimenti sani dovrebbero essere facilmente accessibili per tutti, sopratutto per quanto riguarda la facilità nel reperirli e il prezzo. 

In generale, se è vero che è molto importante la scelta individuale e quanto il singolo si impegna nel perseguire uno stile di vita sano, è anche vero che i governi e la società tutta dovrebbero rendere più agevoli queste scelte. Per farlo, sono necessarie politiche educative ma anche di sensibilizzazione all'attività fisica e al mangiar sano. Inoltre, sarebbe auspicabile che lo sport fosse reso accessibile anche per coloro che non potrebbero permetterselo a livello economico. 

Una proposta interessante è anche quella di tassare maggiormente gli alimenti ricchi di zuccheri come le bevande zuccherate, che ad oggi risultano più economiche di altre bevande invece più salutari. 

Un ruolo importante può essere svolto dalla stessa industria alimentare, che dovrebbe puntare alla produzione di alimenti con meno grassi, sale e zuccheri a favore di alimenti meno processati e di maggiore qualità nutrizionale. 

Inoltre, anche a livello pubblicitario si potrebbe evitare di sponsorizzare in modo eccessivo i cibi meno salutari, sopratutto se il pubblico a cui ci si rivolge è giovane. 

Una funzione importante è sicuramente quella svolta anche dai datori di lavoro, che dovrebbero incentivare l'attività fisica e la dieta sana anche nei luoghi di lavoro fra i loro dipendenti. 

Come parte attiva del progetto di miglioramento delle statistiche riguardanti l'obesità nel mondo, nel 2011 si è tenuta una conferenza sulle strategie da mettere in atto a livello globale in merito all'attività fisica e alla salute della popolazione, ponendo l'attenzione sulle azioni immediate che ogni singolo stato dovrebbe mettere in atto. Durante la conferenza, i rappresentanti dei diversi stati aderenti hanno firmato un piano d'azione che prevede, entro il 2030, la riduzione di un terzo della mortalità dovuta a "patologie non trasmissibili", fra cui è stata inclusa anche l'obesità. In merito a quest'ultima, è stato stilato il progetto che si propone di avere "una popolazione più attiva per un mondo più sano". L'OMS ha stilato delle linee guida per aiutare i singoli paesi nella scelta delle azioni da mettere in campo per arrivare a questo obbiettivo, con particolare attenzione all'obesità infantile

 

 

 

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