Il maritozzo era in passato il soprannome che veniva dato al dolcetto regalato dal futuro sposo alla futura sposa il giorno delle nozze come gesto bene augurante. Oggi con il termine maritozzi si indica tutta una serie di panini lievitati dolci dalle innumerevoli varianti tipici del Centro Sud Italia.
Ci sono, ad esempio, i maritozzi romani, piccoli panini tondi farciti con panna montata che vengono mangiati al bar per colazione, i maritozzi pugliesi, delle treccine spolverate di zucchero semolato dal gusto simile a quello delle brioche, oppure i maritozzi marchigiani, fatti a forma di piccoli sfilatini con le punte e farciti con uvetta.
Questi ultimi, a differenza degli altri che sono dei dolci reperibili tutto l'anno nei bar e nelle pasticcerie, sono stagionali, o meglio tipici del periodo autunnale che va da San Martino (11 novembre) a Natale, si consumano, di solito, assieme alle castagne e al vin brulè o al vino di visciola, oppure la mattina per colazione immersi nel caffellatte.
L'impasto dei maritozzi romani (prima foto in alto) è composto da pinoli, uvetta, scorza di arancia e di limone, mentre i maritozzi pugliesi sono più semplici, senza uvetta né pinoli, ma con l'aggiunta di latte e di burro che li rende più soffici.
Infine, i maritozzi marchigiani (seconda foto in basso) sono una via di mezzo tra le due varianti e di seguito ne propongo la ricetta.
Una caratteristica peculiare dei maritozzi marchigiani è l'aggiunta di semi di anice, ingrediente che rende il loro sapore inconfondibile e che, al tempo stesso, dona freschezza all'impasto.
Autore: Andrea Tibaldi
Tempo di preparazione:
Tempo di cottura:
Tempo totale:
Mettere il latte in una ciotola, scaldarlo leggermente al microonde (deve essere tiepido), scigliervi il lievito e unire 150 g di farina, mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo, coprire e far riposare fino al raddoppio (40 minuti circa). Nel frattempo pesare tutti gli altri ingredienti, grattugiare la scorza di limone, macinare al mortaio i semi di anice e ricavare la polpa della bacca di vaniglia. Lasciare il burro a temperatura ambiente. Ammollare l'uvetta in acqua a temperatura ambiente.
Sbattere le uova in un'altra ciotola insieme allo zucchero, lavorarli bene con una forchetta o una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo. Unire anche la scorza di limone, i semi di anice e la vaniglia.
Unire la metà del composto al lievitino, aggiungere la metà della farina e lavorare l'impasto con una spatola, tagliandolo ripetutamente con la spatola per far incorporare la farina, unire quindi il resto della farina e delle uova, e continuare a lavorare con la spatola finché non diventa abbastanza asciutto per essere lavorato con le mani. Impastare per 5 minuti, quindi unire il burro ormai ammorbidito, l'uvetta strizzata e impastare per altri 10 minuti, fino ad ottenere un composto liscio e ben incordato.
Coprire e far lievitare coperto con pellicola fino al raddoppio (90 minuti circa).
In alternativa, mettere in frigorifero per almeno 12 ore (massimo 36 ore).
Rovesciare l'impasto su una spianatoia, allungarlo per formare un cilindro allungato, e spezzare a pezzi di 80 g. Formare ogni pezzo a pallina, facendolo roteare tra il palmo e la spianatoia, disporli sulla teglia a debita distanza (raddoppieranno di volume in lievitazione e cresceranno ulteriormente in cottura) e farli nuovamente lievitare fino al raddoppio (60 minuti circa, un po' di più se l'impasto era freddo di frigorifero). Infornarli e cuocerli a forno già caldo, ventilato, a 200°C per 8 minuti, abassare a 180 gradi e continuare la cottura per altri 8 minuti.
A fine cottura si possono guarnire con una spolverata di zucchero a velo.
Energia |
242 kcal - 1012 KJoule |
|
1 g |
||
Proteine |
6 g - 9% |
|
Carboidrati |
44 g - 70% |
|
Grassi |
6 g - 21% |
|
di cui |
|
|
saturi |
3.0 g |
|
monoinsaturi |
1.6 g |
|
polinsaturi |
0.4 g |
|
Fibre |
1 g |
|
Colesterolo |
41 mg |
|
Sodio |
11 mg |
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