La dieta non è di certo una delle cause che scatenano gli attacchi di emicrania (mal di testa). Come abbiamo visto nell'articolo sul mal di testa, le forme di emicrania sono tantissime ed è difficile individuare le cause di questo problema, che è molto diffuso anche se fortunatamente le forme croniche più invalidanti lo sono molto meno.
Se è vero che non è stata dimostrata scientificamente una relazione diretta tra dieta e mal di testa, è altrettanto vero che in alcuni soggetti il consumo di determinati cibi può determinare un attacco di cefalea, dunque è sensato ricercare quegli alimenti che lo determinano, per poterli eliminare dalla dieta. Sulla carta questo si può fare, anche se spesso lo stesso alimento può risultare innocuo o scatenare il mal di testa, a seconda della situazione al contorno: un po' come per la colite, o forse in maniera anche peggiore, stilare una lista di cibi da evitare può diventare un'operazione che penalizza la qualità di vita inutilmente.
Si pensa che siano i cibi ricchi di ammine biogene (come l'istamina), quelli che possono determinare un attacco di emicrania (dunque formaggi stagionati o a fermentazione breve, cioccolato, cacao, frutta secca, agrumi, pomodori, fichi, prugne, lamponi, banane, avocado, fichi, cibi stagionati, frutti di mare) così come molti additivi (nitriti e solfiti, glutammato), cibi grassi o fritti, bevande alcoliche, carenza o eccesso di caffeina (molti soggetti subiscono attacchi di cefalea in seguito alla sospensione dell'assunzione di caffè). Insomma la lista è molto lunga e non ha davvero senso eliminare a prescindere tutti questi cibi, meglio adottare una strategia diversa.
Chi soffre solo sporadicamente di mal di testa (2 volte al mese per esempio) non dovrebbe prendere nessuna precauzione, perché il problema praticamente non esiste e non sarebbe nemmeno possibile associarlo alla dieta perché mancherebbero di fatto le occasioni per studiare il problema. Spesso chi soffre sporaticamente di mal di testa lo sperimenta in occasioni di eccesso alimentare e soprattutto di alcol: in questo caso la causa del problema è sì la dieta, ma non quella abituale bensì l'eccesso alimentare o alcolico. Il mal di testa piò diventare in questi casi la giusta punizione per non sapersi controllare, cosa che andrebbe imparata per evitare gli effetti collaterali spiacevoli del giorno dopo.
Chi invece soffre spesso di cefalea, dovrebbe innanzitutto mangiare a intervalli regolari di tempo, senza rimanere troppo tempo a digiuno: l'ipoglicemia, infatti, è una causa scatenante del mal di testa.
In secondo luogo chi soffre di mal di testa ricorrenti dovrebbe ottimizzare la digestione, perché digerire male spesso causa cefalea e in una situazione già compromessa bisognerebbe evitare cause esterne come la cattiva digestione.
Si può poi tentare una dieta particolare, che escluda alcuni dei cibi incriminati, per verificare se tali cibi possano causare gli attacchi. Il principio è lo stesso della dieta ipoallergenica utilizzata come test per le intolleranze alimentari: se si riesce ad associare al consumo dell'alimento la comparsa del sintomo, si è identificato un alimento che può essere eliminato a ragione dalla dieta. Fare questo tipo di dieta non è semplice perché se il mal di testa non è causato solo da un particolare cibo (e non lo è quasi mai) non è facile associare la comparsa del sintomo con un elemento che dipende dalla dieta.
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