La pastinaca è la radice della pianta omonima Pastinaca sativa della famiglia delle Ombrellifere, la stessa a cui appartengono anche le carote, il sedano e il prezzemolo.
La pastinaca, in effetti, è molto simile per aspetto alla carota tranne che per il colore (bianco-crema anziché arancione o viola) e per le dimensioni che possono raggiungere i 35 cm di lunghezza e i 9 cm di diametro.
Il profumo ricorda invece il sedano, mentre in bocca ha un sapore molto delicato, neutro, a tendenza dolce (veniva usata come dolcificante prima della scoperta dello zucchero).
La pastinaca è un alimento che dà la sua migliore espressione in inverno, anche se viene coltivata tutto l'anno.
Fa parte di quei vegetali antichi, conosciuti fin dall'epoca dei Romani e consumati per tutto il Medioevo ma ormai caduti in disuso, almeno in Italia. Assieme alla patata era in passato considerata il cibo dei poveri.
Ma in alcune zone del Nord Europa dove i gelidi inverni non permettono di avere molta scelta e molte alternative la pastinaca viene consumata spesso.
Nel mondo anglosassone, per esempio, viene usata per fare zuppe, stufati di verdura, abbinata alla carne di maiale o di agnello e anche tagliata a fette sottili e fritta a mò di chips come avviene con le patate.
La pastinaca viene consumata previa cottura. Può essere bollita con o senza buccia (la buccia tenderà a venire via facilmente dopo la bollitura), oppure cotta in forno, cotta al vapore, fritta o saltata in padella.
Aggiunta al brodo o al minestrone, allo spezzatino oppure ridotta a purea e usata come ripieno delle crocchette. I suoi usi sono innumerevoli e molto simili a quelli della patata, basta tener presente che darà un tocco dolce al nostro piatto.
E proprio per la sua tendenza dolce può essere anche glassata con miele o sciroppo d'acero.
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Tra i componenti più importanti rientrano le vitamine del gruppo B: vediamo in quali alimenti si trovano e quando integrarle.
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