In genere la risposta a queste domande è sempre "dipende", ma devo dire che in questo caso la situazione è differente. Possiamo infatti senz'altro dire che la risposta alla domanda "fa ingrassare più la pasta o la pizza" ha una risposta inequivocabile... Che scopriremo in questo articolo.
Prima di rispondere alla domanda, bisogna capire innanzitutto che si tratta di una domanda malposta. Nessun alimento, infatti, fa ingrassare in generale, perché per quanto un cibo sia calorico, esisterà sempre una quantità che possiamo mangiare di quel cibo, che non causerà alcun aumento di peso. L'olio di oliva, l'alimento più calorico in assoluto (900 kcal/hg), è utilizzato da milioni di italiani, molti dei quali sono effettivamente in sovrappeso, ma molti altri sono in perfetta forma.
Un soggetto magro può mangiare qualunque cibo, anche il più calorico, senza ingrassare: basta assumerne la giusta quantità. Il problema è capire qual è questa quantità... E se riusciamo ad accontentarci!
Quando ci domandiamo se un alimento faccia o meno ingrassare, dobbiamo in realtà cambiare domanda. Quella giusta, anzi quelle giuste, sono le seguenti: quante calorie assumerò mangiando quell'alimento? E una volta ottenuta la risposta a questa domanda dovrò chiedermi: "queste calorie mi porteranno in surplus calorico"? Che poi è il un modo "scientifico" per chiedermi: "posso permettermelo"?
Le calorie, o meglio la densità calorica della pasta cruda è pari a 350 kcal per 100 g. Quelle della pasta cotta sono pari a circa 160 kcal/hg. A queste, bisogna aggiungere le calorie del condimento. Un piatto di pasta da 80 g, condito in modo tradizionale (al pesto, alla carbonara, all'amatriciana, al ragù bolognese, ecc ecc) ha circa 500-550 kcal, e una densità calorica pari a circa 200-220 kcal/hg.
La densità calorica è molto importante, perché è il parametro da cui dipendono la sazietà e l'appetibilità dei cibi, le due caratteristiche che determinano quante calorie dobbiamo ingerire per ritenerci soddisfatti, e per quanto tempo rimarremo sazi dopo aver mangiato quel piatto. Questi sono due fattori fondamentali, da cui dipendono le calorie totali giornaliere che assumeremo, che se eccedono quelle consumate, fanno scattare l'aumento di peso.
La densità calorica della pizza, lo abbiamo visto nell'articolo sulle calorie della pizza, è pari a circa 280 kcal/hg. Una pizza, come abbiamo visto, ha 800-900 kcal a seconda del condimento e della quantità di impasto che dipende, a sua volta dallo spessore della pizza, se escludiamo le pizze gourmet che spesso sono molto più piccole, come diametro, rispetto a quelle "tradizionali".
La pasta parte dunque già in vantaggio, rispetto alla pizza, perché anche se cucinata in modo tradizionale, ha una densità calorica inferiore. Ma i vantaggi non finiscono qui.
La pizza ha una dimensione piuttosto standard, e per questo possiamo dire che la stragrande maggioranza delle pizze si collocano nell'intervallo 800-900 kcal. Questo è un problema serio, per quanto riguarda la "pericolosità" della pizza, perché a meno di non lasciarne lì una parte, cosa che in molti fanno fatica a fare, l'assunzione di quelle 800-900 kcal è obbligatoria, non si scappa. Quindi al problema della densità calorica elevata, si aggiunge quello della dimensione obbligatoria. Ottocento calorie possono essere "giuste" per un uomo attivo, ma spesso sono troppe per una donna. Molte donne si fanno tanti problemi e quando sono sazie lasciano lì una parte della pizza, ma altre semplicemente la mangiano tutta, assumendo quasi sempre troppe calorie.
Un piatto di pasta ha meno calorie, di base, anche se lo prendiamo al ristorante, a meno di non recarsi in posti "per camionisti" con porzioni monstre. In genere le porzioni al ristorante sono da 80 g (o meno), e le calorie, anche se il sugo è ipercalorico, quelle sono, circa 550. Se la pasta la prepariamo a casa, la quantità la decidiamo noi, e possiamo quindi decidere di mangiarne solo 70 g, se vogliamo assumere meno calorie. Un vantaggio non da poco... E non è finita.
Cucinare una pasta "light", con densità calorica ridotta, è molto semplice. Nel mio libro e nel mio database trovi centinaia di ricette Sì a base di pasta con 100-120 kcal per 100 g, quasi la metà rispetto a quelle tradizionali! E senza rinunciare a nessun ingrediente: trovi anche la rivisitazione della carbonara o dell'amatriciana. Basta aggiungere verdure alla pasta e si riesce molto facilmente a renderla un piatto leggero, perfettamente adatto anche alla dieta più rigida. A questa pagina trovi diverse ricette Sì gratis a base di pasta.
Lo stesso non si può dire per la pizza. A parte il fatto che il problema esposto al paragrafo precedente, rimane (una pizza intera ha sempre quelle calorie), anche aggiungendo verdura, si riuscirà molto difficilmente a raggiungere, o anche solo avvicinarsi, alle 100 kcal/hg. Non si possono mettere 600 g di verdure su una pizza... Certo, è possibile aggiungere una quantità notevole di verdura (non 600 g, ma per esempio 3-400 sì), poi però bisognerà mangiare solo mezza pizza. Si tratta comunque di una soluzione meno brillante, rispetto a quella di cucinare un piatto di pasta leggero.
Concludendo, mi sembra abbastanza ovvio: la pizza fa ingrassare più della pasta, per i motivi che ho elencato e argomentato.
Per quanto riguarda altri alimenti, la questione è spesso soggettiva (vedi: fa ingrassare più il pane o la pasta; o fa ingrassare più la piadina o la pizza), ma in questo caso direi che non c'è storia. D'altro canto, durante qualunque dieta che preveda un giorno libero, la pizza è spesso inserita come "eccezione alimentare" proprio nel giorno libero, quasi mai è inserita in un giorno normale. Perché mettere 800 kcal in un solo pasto, soprattutto se la dieta è restrittiva, da 1200 o 1400 kcal, è abbastanza difficile, perché rimarrebbero pochissime calorie per gli altri pasti della giornata.
Ovviamente un certo grado di soggettività rimane sempre (ci sono persone che o mangiano 150 g di pasta o niente), ma in linea di massima, per la maggior parte delle persone, possiamo concludere dicendo che la pizza fa ingrassare di più della pasta.
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