Il fibrinogeno è uno dei fattori responsabili della coagulazione del sangue, essenziale per i processi di guarigione del corpo. Tuttavia, alti o bassi livelli di fibrinogeno possono essere dannosi per la salute, soprattutto per chi soffre di malattie croniche è importante monitorare i livelli di fibrinogeno e assicurarsi che siano nella norma. Il fibrinogeno è una proteina di fase acuta, il che significa che viene prodotta a seguito di lesioni, infezioni e infiammazioni. Il fibrinogeno è responsabile di alcune funzioni vitali del corpo come:
Creazione di coaguli di sangue: i coaguli sono estremamente importanti per la nostra salute perchè durante una lesione sono in grado di bloccare un'eccessiva perdita di sangue e iniziano il processo di guarigione della ferita. Nel processo di coagulazione, fibre proteiche e frammenti di cellule (piastrine) si combinano assieme per formare un coagulo.
Regolazione della dissoluzione dei trombi: il fibrinogeno e il suo successore fibrina regolano la dissoluzione dei coaguli, quando questi non sono più necessari. I coaguli di sangue infatti possono causare infarti e ictus.
È coinvolto nella difesa immunitaria e nella guarigione: il fibrinogeno si lega e attiva specifici globuli bianchi durante i momenti di difficoltà del sistema immunitario.
I livelli ematici di fibrinogeno considerati nella norma vanno da 1,5 a 3,5 g/l. Il fibrinogeno può essere misurato tramite diversi test del sangue. Uno dei più comuni è il test della coagulazione del sangue, questo test misura quanto tempo ci vuole affinchè il sangue coaguli. Tempi molto lunghi indicano un disturbo nella formazione di coaguli, solitamente dovuti a bassi livelli di fibrinogeno funzionale. Tuttavia, questi test misurano un numero di interazioni proteiche diverse, quindi i loro risultati non sono necessariamente correlati solo con i livelli di fibrinogeno, ma anche ad altri fattori. Altri due indicatori utilizzati per osservare la coagulazione del sangue sono il tempo di protrombina (PT), che normalmente è compreso tra 10 e 14 secondi, e il tempo parziale di tromboplastina (PTT), compreso tra 25 e 35 secondi.
Un test più specifico, utilizzato per osservare i tempi di coagulazione del fibrinogeno, è il tempo di trombina (TT): questo test misura il tempo impiegato per convertire il fibrinogeno in fibrina aggiungendo un eccesso di trombina. Segnala la carenza di fibrinogeno e la sua disfunzione, ma è influenzato da altri fattori che inibiscono la trombina, come i farmaci. Un intervallo normale per il TT è compreso tra 12 e 14 secondi, con tempi più lunghi che indicano una carenza di fibrinogeno correttamente funzionante.
Bassi livelli ematici di fibrinogeno colpiscono circa il 7% dei disturbi emorragici in tutto il mondo ed è più comune nelle donne rispetto agli uomini. Le cause di un basso contenuto di fibrinogeno possono essere dovuti a:
Traumi: quando si crea una lesone tutti i fibrinogeni presenti nel sangue sono concentrati nel cercare di bloccare un'eccessiva perdita di sangue.
Farmaci: alcuni farmaci usati per ridurre i coaguli di sangue rischiano di abbassare troppo i livelli ematici di fibrinogeno. Anche alcuni tipi di chemioterapia possono ridurre i livelli di fibrinogeno nel sangue.
Malattia: una malattia epatica può causare bassi livelli di fibrinogeno compromettendo la capacità del corpo di produrre fibrinogeno o sovra-stimolando la rottura di coaguli e il consumo di fibrinogeno. La leucemia può ridurre i livelli di fibrinogeno promuovendo la formazione di coaguli e la degradazione del fibrinogeno.
Malattia genetica: definita come ipofibrinogenemia congenita, viene ereditata ed è caratterizzata da bassi livelli ematici di fibrinogeno (tra 0,5 e 1,5 g/l) con tempi di coagulazione prolungati.
Persone che presentano bassi livelli di fibrinogeno solitamente sperimentano una guarigione più lenta, un sanguinamento eccessivo, formazione di lividi spontanei. Un livello basso di fibrinogeno può provare complicanze durante la gravidanza. Le donne con bassi livelli ematici di fibrinogeno hanno maggiori probabilità di avere un ciclo mestruale anormale e complicazioni durante la gravidanza, come un aborto spontaneo. Durante la gravidanza, se si osserva un basso livello di fibrinogeno è consigliata una terapia sostitutiva del fibrinogeno, raccomandata per prevenire e trattare una possibile emorragia eccessiva.
Alti livelli di fibrinogeno possono presentarsi nelle seguenti situazioni:
Stress: i livelli di fibrinogeno aumentano immediatamente dopo un evento stressante, persone con alti livelli di cortisolo presentavano anche fibrinogeno elevato.
Gravidanza: le donne incinte sperimentano elevati livelli di fibrinogeno, probabilmente per prevenire un'emorragia al momento del parto. Con il progredire della gravidanza, la concentrazione di fibrinogeno aumenta fino a tre volte il suo intervallo normale e poi ritorna a livelli di base da 4 a 6 settimane dopo il parto.
Fumo: i fumatori e gli ex fumatori hanno livelli di fibrinogeno significativamente più elevati rispetto ai non fumatori. Più una persona fuma più aumenta il fibrinogeno, il quale non torna alla normalità fino a quando una persona non si è astenuta dal fumare per 15 anni.
Contraccettivi: i contraccettivi orali causano un aumento dei livelli di fibrinogeno, specialmente quelli con alta concentrazione di estrogeni.
Età: le persone anziane tendono ad avere livelli più elevati di fibrinogeno nel sangue, con concentrazioni crescenti intorno a 0,1-0,2 g/l ogni decennio.
Dieta: un consumo eccessivo di carne ed alimenti ad alto contenuto glicemico nella dieta occidentale possono aumentare il livello di fibrinogeno.
Obesità: le persone sovrappeso hanno generalmente fibrinogeno elevato.
Alti livelli di fibrinogeno aumentano il rischio di trombosi, sono associati a più alti tassi di malattie cardiache, disfunzioni dei vasi sanguigni e ictus, predicono malattie come l'ipertensione. Fibrinogeno elevato è collegato spesso ad alto colesterolo, in particolare a quello cattivo (LDL).
Per ridurre i livelli di fibrinogeno, si possono intraprendere alcune azioni come:
Assunzione di farmaci: sembra che il farmaco utilizzato per la riduzione del colesterolo fibroso riduca in maniera efficace anche il fibrinogeno. Il farmaco anti-piastrinico, chiamato ticlopidina, riduce anche la concentrazione di fibrinogeno dal 10 al 25%
Dieta: gli alimenti che migliorano il colesterolo cattivo (LDL) possono anche ridurre i livelli di fibrinogeno, come grassi sani e fibre alimentari. Anche l'assunzione di olio di pesce, curcuma, olio d'oliva sembrano aiutare il processo di diminuzione del fibrinogeno.
Esercizio fisico: un esercizio regolare e abbastanza intenso è correlato a bassi livelli di fibrinogeno.
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