Un taglio o una ferita smettono di sanguinare quando il flusso ematico forma un coagulo di sangue, infatti le proteine ​​e le cellule presenti nel sangue chiamate piastrine, si aggregano tra di loro per formare un coagulo. Questo processo è chiamato appunto coagulazione del sangue o coagulazione ematica. La coagulazione, se funziona normalmente, è molto importante durante un infortunio, in quanto aiuta a fermare il sanguinamento e fa iniziare il processo di guarigione di una lesione. Tuttavia alcune persone soffrono di disturbi della coagulazione, per esempio quando il sangue coagula all'interno dei vasi si parla di uno stato di ipercoagulazione o trombofilia, o viceversa quando il sangue non riesce a creare coaguli si parla di emorragia o emofilia. Entrambe le condizioni possono essere pericolose per la vita di una persona. Infatti gli stati ipercoagulanti sono pericolosi perché le persone che ne soffrono presentano un rischio maggiore di sviluppare coaguli nelle arterie (vasi sanguigni che trasportano il sangue dal cuore alla periferia) e nelle vene (vasi sanguigni che trasportano sangue dalla periferia al cuore), aumentando il rischio di embolia e trombosi. I coaguli di sangue nelle arterie aumentano il rischio di sviluppare ictus, attacchi cardiaci, problemi alla circolazione dei piedi o addirittura perdita di un arto. Quando il sangue non coagula (emofilia), invece si può verificare un eccessivo o prolungato sanguinamento in seguito ad un taglio, o può anche causare sanguinamenti spontanei e improvvisi a livello dei muscoli, nelle articolazioni o in altre parti del corpo, che ledono cervello e organi.
I disturbi della coagulazione sono generalmente genetici oppure possono essere acquisiti. Se sono ereditari la persona, quindi, acquisisce questa malattia dai propri genitori e nasce già con un difetto ai danni della coagulazione del sangue. Le condizioni acquisite, invece, sono solitamente frutto di interventi chirurgici, traumi, farmaci o condizioni mediche particolari. Per quanto riguarda l'ipercoagulazione, quindi un'eccessiva coagulazione ematica, le cause ereditate e acquisite includono:
I disturbi emorragici, quindi un'incapacità delle piastrine e delle proteine di formare un coagulo di sangue, sono per la maggior parte delle volte ereditari, e le cause includono:
I sintomi di un disturbo della coagulazione del sangue comprendono:
Per diagnosticare un disturbo della coagulazione, oltre ad una raccolta dei sintomi e della storia personale e famigliare, si possono effettuare i seguenti test:
Le opzioni di trattamento variano a seconda del tipo di disturbo e della sua gravità. In caso di ipercoagulazione possono esseri essere prescritti dei farmaci anticoagulanti, essi riducono la capacità del sangue di coagulare e impediscono la formazione di coaguli pericolosi. I farmaci anticoagulanti includono:
In caso di un eccessivo sanguinamento si possono utilizzare le seguenti terapie:
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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