Con il termine trigliceridemia si indica la quantità di trigliceridi nel sangue. I trigliceridi sono dei lipidi che si accumulano all’interno delle cellule che compongono il tessuto adiposo ed hanno la funzione di riserva energetica.
I trigliceridi sono sintetizzati dalle cellule intestinali e trasportati successivamente dalle lipoproteine. Una dieta troppo ricca di grassi causa un eccesso di trigliceridi nel sangue e questa presenza eccessiva è correlata ad una maggiore probabilità di soffrire di malattie cardiache, infarto, ictus, problemi al fegato e al pancreas.
I soggetti più a rischio sono soprattutto le persone che già presentano bassi livelli di colesterolo "buono", HDL, e le persone che soffrono di diabete. Spesso una persona, finché non esegue le analisi del sangue, non si rende conto di avere alti livelli di trigliceridi nel sangue. Fortunatamente, una volta scoperto il problema, ci sono molte vie che si possono intraprendere per abbassare i trigliceridi e migliorare la propria salute in generale.
La trigliceridemia si misura tramite le analisi del sangue. Si può parlare di eutrigliceridemia, ipotriglicedimedia e ipertriglicedemia, ovvero, quando i valori sono, rispettivamente, normali, troppo bassi o troppo alti.
Quando si eseguono le analisi del sangue i valori possono oscillare tra:
L’esame dei trigliceridi si effettua a digiuno almeno da 12 ore, nei giorni precedenti bisogna evitare di assumere alcol e di svolgere attività fisica. Questi comportamenti infatti possono far variare di molto i risultati. Solitamente questo test viene prescritto in associazione con quello del colesterolo. Ad una persona adulta è consigliato svolgere analisi del sangue complete ogni 5 anni circa. Le prime analisi si suggeriscono verso circa i 18-20 anni.
Se i risultati superano i 150 mg/dl di trigliceridi nel sangue la situazione deve essere meglio analizzata perché i valori iniziano ad essere elevati. Speso infatti un alto livello di trigliceridi tende a presentarsi in concomitanza ad altri problemi, come l'ipertensione, il diabete , l'obesità, alti livelli di colesterolo "cattivo", LDL, e bassi livelli di colesterolo "buono", HDL. È difficile sapere con certezza che problemi possono causare da soli alti livelli di trigliceridi nel sangue. Nel complesso, è importante ricordare che migliorando la dieta e lo stile di vita si abbasseranno di conseguenza i trigliceridi e si ridurrà il rischio di incorrere in problemi cardiaci e ipertensione.
In questo caso di parla di ipotrigliceridemia, che di per sé non rappresenta un problema grave, ma sicuramente da indagare. Alcune delle cause di trigliceridi bassi comprendono per esempio una dieta scorretta, sindrome da malassorbimento, ipertiroidismo e celiachia.
Alti livelli di trigliceridi nel sangue possono essere dovuti alla seguenti condizioni:
Per le persone che soffrono di diabete è particolarmente importante analizzare regolarmente il livello dei trigliceridi nel sangue perché il loro aumento può essere associato anche ad un incremento di glucosio ematico. La causa può anche essere famigliare, ovvero il risultato di alcuni difetti genetici ereditari che conducono a un alterato metabolismo dei trigliceridi.
Abbassare il livello dei trigliceridi è possibile già cambiando il proprio stile di vita.
Svolgere più attività fisica: l’esercizio fisico può avere un grande impatto sui livelli dei trigliceridi. Eseguire almeno tre volte alla settimana dello sport permette di abbassarne i livelli.
Perdere peso: in questi casi è essenziale mantenere un peso forma ideale e perdere i chili in eccesso. Si può raggiungere questo obiettivo abbinando una dieta corretta all’allenamento. La dieta deve essere povera di grassi e ricca di frutta, verdura, proteine e latticini a basso contenuto di grassi. Bisogna ridurre gli alimenti zuccherati, come le bibite.
Scegliere con cura i grassi del cibo: si devono mangiare meno alimenti contenenti grassi insalubri (carne, burro e formaggio) e grassi trans (negli alimenti trasformati e nelle margarine). Favorire invece l'assunzione di grassi sani monoinsaturi e polinsaturi, che si trovano nel olio d'oliva, nelle noci e in alcune tipologie di pesce. Il tonno, il salmone, lo sgombro e le sardine, ricchi di omega 3, sono particolarmente adatti a ridurre i livelli di trigliceridi.
Ridurre l’assunzione di alcol: anche ingerito in piccole quantità, l’alcol sembra causare grossi picchi nei livelli dei trigliceridi.
Le persone che soffrono di malattie cardiache e ipertrigliceridemia possono avere la necessità di un trattamento farmacologico per migliorare la loro condizione fisica:
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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