Il lattosio è un disaccaride composto da glucosio e galattosio. L'intolleranza al lattosio è caratterizzata dall'insieme dei sintomi che derivano dall'incapacità di digerire il lattosio trasformandolo in zuccheri semplici. La causa dell'intolleranza al lattosio risiede nel deficit nella produzione dell'enzima deputato a questo, cioè la lattasi, o meglio la beta-galattosidasi.
Non tutte le persone che hanno una carenza di lattasi sviluppano una vera intolleranza al lattosio, con sintomi clinicamente rilevanti, poiché l'intolleranza al lattosio è dose-dipendente, l'organismo può cioè manifestare l'impossibilità a digerire il lattosio da una certa dose di sostanza ingerita in poi, dunque, se per qualcuno già 20 grammi di lattosio sono sufficienti per scatenare il fastidio, per altri, più di 30 grammi non sortiscono alcun effetto, ma se superassero questa quota anche in questi soggetti si manifesterebbe l'intolleranza.
Nell'adulto l'intolleranza al lattosio è molto comune, considerando che negli Stati Uniti fino al 22% degli adulti è affetto da carenza di lattasi, e, se i Nord-Europei hanno la prevalenza più bassa (circa il 5%), tuttavia nell' Europa centrale la prevalenza è circa il 30% mentre nell'Europa del sud sfiora addirittura il 70%, come negli Ispanici e negli Ebrei. Non vi sono invece differenze significative di incidenza fra i due sessi.
I sintomi più comuni dell'intolleranza al lattosio sono ovviamente quelli gastro-intestinali: dolore addominale, crampi, gonfiore, flatulenza, meteorismo e diarrea con feci acquose e acide, che compare da una a poche ore dall'introduzione di alimenti contenenti lattosio, a seconda della loro combinazione rispettivamente con carboidrati o grassi (questi ultimi infatti, rallentano lo svuotamento gastrico, attenuando i sintomi o impedendoli se la quantità di lattosio introdotta non è molta).
Poiché i sintomi dell'intolleranza al lattosio sono aspecifici bisogna procedere con una diagnosi differenziale.
Appurato che non sia un virus, o una deficienza primaria congenita di lattasi, che è un disordine autosomico recessivo ed estremamente raro, una tale sintomatologia può derivare anche da altre patologie come l'allergia alle proteine del latte o l'intolleranza da glutine (celiachia).
Nel primo caso il lattosio non potrà mai essere assunto, neanche in modo accidentale, in quanto potrebbe causare shock anafilattico, in caso di celiachia invece, l'intolleranza al lattosio dovrebbe essere transitoria ed esaurirsi con la guarigione della mucosa intestinale, grazie ad una dieta senza glutine permanente e rigorosa.
Il test da effettuare per avere la certezza della diagnosi è il Breath Test all'Idrogeno. Semplice e dai costi contenuti, si basa sulla quantità di idrogeno che viene espirata, la quale sarà maggiore rispetto a un paziente senza intolleranza, in quanto dipende dal malassorbimento del lattosio che, fermentato dalla flora batterica intestinale con produzione di idrogeno, viene assorbito nel sangue ed eliminato attraverso i polmoni.
La terapia per l'intolleranza al lattosio si basa sulla restrizione (e non sull'eliminazione) dell'assunzione dei cibi contenenti lattosio.
Per sfatare dei luoghi comuni questo non significa eliminare dalla nostra dieta il latte, lo yogurt e tutti i tipi di formaggio, perché è la modalità e la quantità di lattosio ingerita quella che conta, dopo aver capito la dose per cui siamo intolleranti.
Il lattosio infatti è molto importante perché aiuta l'assorbimento di minerali a noi preziosi come il calcio, il magnesio e lo zinco.
Lo yogurt ad esempio contiene meno lattosio del latte in quanto una parte di esso è già scisso in glucosio e galattosio dagli enzimi prodotti dai batteri dello yogurt stesso.
I formaggi stagionati, come il Parmigiano-Reggiano, il pecorino o il provolone hanno pochissimo lattosio, a differenza di quelli molli che contengono un'alta percentuale di lattosio. Ricordiamoci infine che in commercio esiste il latte delattosato, cioè con il lattosio già scisso in glucosio e galattosio. Il suo sapore è in genere più dolce rispetto al latte comune, grazie al maggior potere dolcificante del glucosio rispetto al lattosio.
Inoltre, ove non sia possibile l'eliminazione di alcuni alimenti contenenti lattosio, oggi è reperibile anche una lattasi in compresse che, presa durante i pasti, aiuta nella digestione del lattosio, tenendo presente che una compressa di lattasi digerisce fino a 5 g di lattosio e cioè il contenuto di 100 ml di latte vaccino.
Yogurt e intolleranza al lattosio
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