La Prionace glauca, volgarmente chiamata verdesca o squalo blu, è un grosso squalo appartenente alla famiglia delle Carcharhinidae, praticamente il più diffuso e il più cacciato in tutto il mondo.
La verdesca ha un corpo allungato, idrodinamico, con testa appuntita e muso aguzzo, la bocca è grande e provvista di denti robusti a forma triangolare. La pinna dorsale è anch'essa triangolare e posta sulla parte posteriore del dorso, le pinne pettorali sono lunghe e strette e la pinna caudale è biforcuta, composta da due lobi, di cui il superiore è lungo 4 volte quello inferiore.
La colorazione della verdesca è di un colore blu scuro brillante sul dorso, blu-grigia sui fianchi e bianca sul ventre e sul mento. Le sue dimensioni massime raggiungono fino a 4 metri di lunghezza e 200 kg di peso, anche se solitamente si trovano esemplari più piccoli.
La verdesca era un animale già noto fin dall'antichità, basti pensare che nel secondo secolo d. C. il greco Oppiano scrisse il poema Alieuticà, nel quale riportò una leggenda che ha come protagonista proprio la Prionace glauca.
La verdesca è uno dei pochi squali diffuso praticamente in tutti i mari temperati, tropicali e subtropicali del pianeta, sia in acque pelagiche che costiere. Era abbastanza comune anche nel Mar Mediterraneo, soprattutto in Adriatico, ma sempre molto al largo. Oggi è a rischio di estinzione come quasi tutte le specie di squali.
Lo squalo blu è pescato in grandi quantità in tutto il mondo nonostante le sue carni siano scarsamente apprezzate, ma i motivi principali per cui viene catturato sono: l'utilizzo delle pinne per realizzare la famosa zuppa di squalo molto richiesta dal mercato asiatico, l'olio che si estrae dal fegato usato per fini farmaceutici e la sua pelle molto spessa usata nel settore dell'abbigliamento.
Questi fini commerciali fanno della verdesca lo squalo maggiormente sottoposto alla pressione della pesca: ogni anno circa 20 milioni di esemplari vengono catturati ed uccisi.
La verdesca viene commercializzata a fette, fresca o surgelata. Di solito viene cucinata come "bistecca" sulla griglia, come il pesce spada, o al forno, ma anche per preparare ricette più elaborate, per esempio per preparare sughi, anche se la sua prelibatezza sono le pinne da consumare in zuppa (vedi: zuppa di pinne di squalo).
La verdesca è un pesce cartilagineo e non ha quindi spine o lische. La carne è di consistenza morbida ed elastica, con la cottura diviene più consistente e facilmente frantumabile. La verdesca ha un sapore spiccato che non a tutti piace, alcuni lo definiscono "selvaggio" . Per questo ben si presta a ricette in umido che prevedano l'utilizzo di pomodoro e altri ingredienti dal guasto marcato, in grado di contrastare il sapore forte di questo pesce.
La verdesca è considerato uno squalo potenzialmente pericoloso per l'uomo, anche se nelle "classifiche degli squali pericolosi" risulta tra gli ultimi posti.
Il fatto è che la verdesca tende ad essere curiosa verso ciò che le accade intorno e questo può portarla ad imbattersi in situazioni rischiose, ma è anche molto prudente e prima di attaccare aggira la preda con circospezione. Gli attacchi provocati all'uomo dalla verdesca, in definitiva, sono rari, circa il 4% degli attacchi attribuiti agli squali.
La verdesca è un pesce relativamente magro e quindi ipocalorico, contiene circa il 5% di grassi e 130 calorie per 100 g. Come tutti i pesci, ha un ottimo potere nutritivo come alimento ricco di proteine: ne contiene infatti poco più del 20%.
Comunque, non bisognerebbe comunque assumere spesso il pesce di grandi dimensioni, e questo vale anche per la verdesca. La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha inserito la carne della verdesca, come anche quella del pesce spada e di altri squali, tra quelle che bambini e donne incinte dovrebbero evitare dati i rischi legati alle intossicazioni da mercurio e da altri metalli pesanti.
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