La tinca (Tinca tinca) è uno dei pesci d'acqua dolce più diffusi e conosciuti in Italia, appartenente alla famiglia dei Ciprinidi come la carpa, ed è comunque comune un po' in tutto il mondo euroasiatico.
La tinca vive in acque tranquille, predilige fondali fangosi e argillosi, con abbondante vegetazione; è assente, invece, in fondali rocciosi e nei torrenti con acque agitate.
Essendo un pesce che riesce a sopravvivere anche in zone con poco ossigeno, la sua diffusione è maggiore a quella della carpa che non ha questa peculiarità.
La tinca è una predatrice notturna e si ciba per lo più di lumache.
Si riproduce in estate e può deporre fino a 300 mila uova per volta.
La tinca ha un corpo tozzo e tarchiato, di colore verde scuro dorsalmente e dorata nella zona ventrale. La tinca ha una lunghezza media di 20-40 cm e il suo peso varia dai 600 g ai 2 kg, anche se sono stati pescati esemplari enormi di 70 cm di lunghezza e 10 kg di peso.
Ha una caratteristica pinna caudale di forma quadrata che la rende particolarmente riconoscibile.
La pelle della tinca è molto mucosa e scivolosa, simile a quella dell'anguilla. Secondo una convinzione leggendaria tutti i pesci malati che si strofinano contro la pelle della tinca guariscono, per questo viene soprannominata anche "pesce dottore". Può vivere fino a 10-20 anni.
Esiste una specie particolare di tinca, la tinca dorata, molto apprezzata come pesce ornamentale negli acquari.
Le carni della tinca sono commestibili, magre e delicate, è uno dei pesci preferiti nella preparazione in carpione, ossia nella marinatura in aceto ed erbe aromatiche del pesce infarinato e fritto.
Ma viene anche preparata in umido, con o senza piselli, al forno, al cartoccio e nella cucina piemontese viene usata anche nei risotti.
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