La Sirt Diet, meno ottimista del film "7 chili in 7 giorni" con Carlo Verdone e Renato Pozzetto nei panni di due improbabili nutrizionisti, promette di dimagrire 3,5 kg in 7 giorni. O almeno così campeggia sulla copertina del libro dei due nutrizionisti inglesi che hanno inventato questa dieta, Aidan Goggins e Glen Matten, "Sirt, la dieta del gene magro".
In realtà, 3,5 kg in UK corrispondono circa a 7 libbre, "7 lbs in 7 days", quindi il gioco di parole è lo stesso...
Da quando è uscito il libro, nel 2016, è diventato subito un caso internazionale e la Sirt Diet è stata seguita da milioni di persone che intendevano dimagrire, soprattutto dopo che la cantante Adele ha dichiarato di aver perso 30 kg seguendola.
Il succeso è tale che sempre più spesso mi capita di vedere nelle etichette di alcuni prodotti la scritta "sirtfoods". I Sirtfoods sono la vera novità di questa dieta, tra i cibi che ci aiuterebbero a dimagrire, infatti, ci sono anche alimenti severamente vietati in altre diete come il cioccolato (però fondente almeno all'85% e massimo 15g al giorno), il vino rosso, l'olio extra vergine di oliva, i datteri.
Tra gli altri aspetti che convincono i più a seguire proprio la Sirt Diet, inoltre, possiamo annoverare il fatto che non costringe mai al digiuno, che non prevede l'assunzione di integratori, che non esclude nessun alimento, che è facile da seguire, che non obbliga a fare esercizio fisico.
Ma su cosa si basa questa nuova dieta? Cosa sono le sirtuine?
Esistono 7 tipi di sirtuine, chiamate SIRT1, SIRT2 etc..., tutte presenti all'interno delle nostre cellule, qualcuna nel nucleo, qualcuna nei mitocondri, qualcuna nel citosol, e non sono altro che delle proteine, o meglio degli enzimi che svolgono la funzione di deacetilasi o mono-ribosiltransferasi. Hanno un ruolo importante nel nostro organismo in quanto regolano alcune vie metaboliche, inoltre mediano l'invecchiamento, la resistenza allo stress e influenzano il metabolismo (in positivo) durante le diete ipocaloriche.
I due nutrizionisti inglesi partono proprio da qui: mangiando cibi che contengono molte sirtuine verrà aumentato il metabolismo cellulare e quindi si bruceranno più grassi. L'aumento dei livelli delle sirtuine simuleranno nell'organismo quello che succede dopo aver fatto l'attività fisica o dopo aver digiunato, quindi, assicurano: assumendo sirtuine dai cibi che ne contengono molte il nostro metabolismo verrà attivato a tal punto da agevolare il dimagrimento.
Tra i cibi ricchi di sirtuine nell'elenco previsto dal libro, oltre a quelli sopra citati, ci sono anche il grano saraceno, i capperi, i mirtilli, il prezzemolo, le noci, le cipolle rosse, il cavolfiore, la rucola, il caffè e il tè verde, in totale sono 20 e questi sono i cibi da preferire, da assumere quotidianamente, in abbinamento ad altri cibi come il pesce, la soia o le uova, quindi a una fonte proteica.
Ma occhio alle quantità, per i primi 3 giorni la Sirt Diet impone di restare entro le 1000 kcal giornaliere alimentandosi solo di 3 pasti liquidi in cui i Sirtfoods vengono combinati tra loro e frullati (per esempio con un frullato di mela, sedano, rucola, prezzemolo, cavolo e tè verde) e un pasto solido.
Per i successivi 4 giorni, invece, le calorie salgono a 1500, i succhi Sirt saranno due e i pasti solidi anch'essi saranno due.
Dopo la prima settimana in cui si saranno persi circa 3,2-3,5 kg seguono due settimane di dieta di mantenimento in cui il succo Sirt verrà bevuto solo ad un pasto giornaliero mentre gli altri due saranno solidi.
Con una dieta da 1285 kcal di media (1000 per 3 giorni più 1500 per 4 giorni) consente di far perdere 3,5 kg di peso (peso, non grasso) a molti soggetti, ma di sicuro non a tutti. D'altronde questi 3,5 kg alla settimana vengono fuori da uno "studio" fatto su 40 soggetti frequentatori di palestra, quindi non soggetti sedentari. In ogni caso, si perde peso perché la dieta è ipocalorica, non di certo perché contiene i "sirt food" (nessuno si è ancora impegnato per dimostrare che con una normale dieta, senza sirt food, si dimagrisce uguale, di più o di meno: quindi non si può affermare nemmeno il contrario).
Dal punto di vista scientifico, gli studi sono stati effettuati solo su lieviti, insetti e topi. L'unico "studio" sugli umani è quello sui 40 frequentatori del loro centro, tra virgolette perché non è stato nemmeno pubblicato.
Non esiste nessuna evidenza scientifica del fatto che l'aggiunta di sirt-food a una dieta come quella proposta faccia dimagrire più velocemente o più efficacemente.
Insomma ci troviamo di fronte all'ennesima dieta che, partendo da una base scientifica, la utilizza a sproposito per promuovere un programma alimentare i cui benefici sono lungi dall'essere stati dimostrati. Di casi del genere ce ne sono a bizzeffe, ne abbiamo parlato decine e decine di volte. Se volete approfondire qui trovate un articolo molto dettagliato sulla dieta sirt.
Per capire perché bisogna diffidare di queste diete basta una semplice considerazione: se esistessero davvero delle molecole in grado di attivare le proteine sirt, e quindi contrastare l'invecchiamento (o promuovere il dimagrimento), sarebbero già in vendita nelle farmacie sottoforma di farmaci, o quantomeno integratori. Per quanto riguarda gli attivatori delle proteine sirt esistono studi in corso ma siamo ancora ad uno stadio molto preliminare: purtroppo però nessuno può denunciarvi se promettete di dimagrire e invecchiare più lentamente mangiando una certa combinazione di cibi. Ed il business è servito!
L'industria delle diete può quindi passare subito all'incasso, proponendo programmi alimentari a base di cibi che contengono le molecole studiate fin'ora (alcune di esse note e arcinote: curcumina, resveratrolo in primis; altre trite e ritrite come il sempreverde cioccolato e il vino). Alcune di queste molecole tra l'altro sono già state studiate, senza aver riscontrato particolari vantaggi a dosaggi elevati, figuriamoci negli alimenti, che ne contengono quantità ridottissime rispetto a quelle utilizzate negli studi.
Questa review del 2012 conclude che non è nemmeno chiaro il ruolo delle proteine sirt sull'invecchiamento nei mammiferi, come si può proporre una dieta che agisce su molecole il cui ruolo non è stato nemmeno ben definito?
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