Ascaridiosi

L'ascaridiosi è la malattia causata dall'infestazione dell'ascaris lumbricoides, che è il più grande nematode intestinale in grado di parassitare l'uomo, dato che può raggiungere fino ai 40 cm di lunghezza. La maggior parte dei soggetti infestati presenta una bassa carica parassitaria ed è asintomatica.

 

 

La malattia diviene clinicamente evidente quando le larve migrano a livello polmonare o quando si manifestano gli effetti dei vermi adulti a livello intestinale.

Ciclo vitale

I vermi adulti vivono nel lume dell'intestino tenue. Le femmine mature di Ascaris sono straordinariamente fertili, potendo ciascuna produrre fino a 240000 uova al giorno, che vengono poi rilasciate con le feci. Le uova di Ascaris, molto resistenti agli stress ambientali, diventano infestanti dopo diverse settimane di maturazione sul terreno e possono continuare a esserlo per anni.

Una volta che le uova sono state ingerite in seguito al contagio fecale-orale, le larve liberate nell'intestino invadono la mucosa, migrano verso i polmoni per via ematica, passano attraverso la membrana alveolare, ascendono lungo l'albero bronchiale e, deglutite, ritornano nell'intestino tenue, dove raggiungono la maturazione a verme adulto.

Tra il contagio iniziale e la deposizione delle uova trascorrono da 2 a 3 mesi. La vita media dei vermi adulti è circa 1-2 anni.

Epidemiologia

Ascaris è un nematode ubiquitario, ma è soprattutto distribuito nelle aree tropicali, comprese le regioni sudorientali rurali degli Stati Uniti d'America.

La trasmissione avviene attraverso il terreno contaminato da feci, sia per il basso livello igienico-sanitario che per l'impiego come fertilizzante di feci umane. In ragione della loro propensione al contagio fecale-orale attraverso le mani, i più colpiti sono i bambini piccoli delle aree rurali povere. Infezioni al di fuori delle aree endemiche sono poco frequenti, ma possono verificarsi quando vengono ingerite uova presenti sulle verdure.

Ascaridiosi

Manifestazioni cliniche

Durante la fase polmonare della migrazione delle larve, da 9 a 12 giorni dopo l'ingestione delle uova, i pazienti possono presentare tosse secca fastidiosa e sensazione urente retrosternale, esacerbata dalla tosse o dalla inspirazione profonda; meno comuni sono dispnea ed espettorazione emoftoica (espettorazione di sangue), mentre di solito è presente febbre.

Durante la fase sintomatica compare l'eosinofilia (aumento di granulociti eosinofili nel sangue) che declina lentamente nel corso di diverse settimane. La radiografia del torace può rivelare la presenza di una polmonite eosinofila (sindrome di Loeffler), con infiltrati rotondeggianti delle dimensioni di pochi millimetri o diversi centimetri; questi infiltrati possono essere fugaci e intermittenti, a lenta risoluzione.

 

 

Nelle aree in cui si verifica la trasmissione stagionale del parassita, Ascaris può causare negli ospiti precedentemente infettati e sensibilizzati una polmonite periodica con eosinofilia.

I vermi adulti a localizzazione intestinale di solito non danno manifestazioni cliniche di malattia.

Nelle infestazioni massive, in particolare nei bambini, un bolo di vermi può causare dolore e ostruzione intestinale, a volte complicata da perforazione, invaginazione o volvolo. I singoli vermi possono causare malattia durante la migrazione in sedi atipiche.

L'occlusione delle vie biliari può causare una colica biliare, colecistite, colangite, pancreatite e, più raramente, ascessi intraepatici, mentre la migrazione di un verme adulto verso l'esofago può scatenare tosse ed espulsione orale del verme stesso.

Nelle aree a endemia elevata, l'ascaridosi intestinale e biliare può entrare in disgnosi differenziale con l'appendicite acuta e la colelitiasi quale causa prevalente di addome acuto chirurgico.

Il decorso della malattia può quindi essere asintomatico, ma più vermi saranno coinvolti nell'infestazione maggiori e più gravi saranno i sintomi che potranno manifestarsi in adulti e bambini. I bambini hanno più probabilità di sviluppare i sintomi gastrointestinali rispetto agli adulti a causa nella conformazione del loro intestino che è più piccolo e quindi presenta un rischio più elevato di sviluppare ostruzioni.

 

 

I sintomi osservabili nelle infestazioni più lievi sono:

  • perdita di appetito;
  • febbre;
  • vermi nelle feci;
  • tosse con vermi;
  • dispnea (difficoltà a respirare).

Le manifestazioni più gravi che possono portare a un quadro più severo e includono:

  • dolore addominale;
  • ostruzione addominale;
  • ostruzione delle vie biliari;
  • mancanza di repiro;
  • vomito;
  • distensione addominale.

La trasmissione dell'ascaridiosi avviene in seguito all'ingestione delle uova del verme e la malattia non si trasmette direttamente da una persona all'altra.

Diagnosi

La maggior parte dei casi di ascaridiosi può essere diagnosticata attraverso la ricerca delle caratteristiche uova di Ascaris (da 45 a 65 μm) in campioni di feci. Occasionalmente i pazienti si presentano dal medico dopo aver eliminato attraverso le feci o, raramente, il naso o la bocca, un verme adulto, riconoscibile per le cospicue dimensioni e la superficie liscia color crema.

Le larve, durante la fase precoce migratoria polmonare accompagnata dalla polmonite eosinofila, possono essere trovate nell'espettorato o nel succo gastrico, ancor prima che nelle feci compaiano le uova.

L'elevata eosinofilia, propria di questa fase precoce, decresce fino a valori minimi nell'infestazione avanzata.

I vermi adulti possono a volte essere visualizzati, per puro caso, durante un esame con contrasto del tubo digerente. I vermi localizzati nel sistema biliopancreatico possono essere identificati tramite esame ecografico e tramite colangiopancreatografia endoscopica retrograda; quest'ultima tecnica è stata anche impiegata per la rimozione degli ascaridi dalle vie biliari.

Prevenzione

La più importante misura di protezione contro l’ascaridiosi è la sicurezza igienico-sanitaria e lo smaltimento dei rifiuti urbani, in grado di trasmettere le uova. Nelle aree del mondo in cui si usano le feci umane come fertilizzante si deve avere cura di cuocere a fondo tutti gli alimenti o pulirli con una corretta soluzione di iodio (in particolare la frutta e la verdura).

I bambini che vengono adottati da nazioni in via di sviluppo sono spesso controllati come misura precauzionale per verificare che non abbiano vermi. Ai bambini che vivono nelle regioni sottosviluppate del mondo possono essere prescritti dei trattamenti vermifughi come medicazione preventiva.

Le pratiche che invece sono raccomandate per tutti, soprattutto nei bambini, si basano sull'evitare di mettere le mani in bocca e nel lavarsi accuratamente e frequentemente le mani.

Terapia

L'infestazione da Ascaris dovrebbe essere sempre trattata, per prevenire le complicanze potenzialmente gravi. Sono efficaci antiparassitari e antielmintici (albendazolo, mebendazolo o ivermectina). I poco frequenti effetti collaterali dovuto a questi agenti sono rappresentati da modesta diarrea e dolenzia addominale.

L'ostruzione intestinale parziale dovrebbe essere trattata con aspirazione nasogastrica, liquidi per via endovenosa e instillazione di piperazina attraverso il sondino nasogastrico, mentre l'ostruzione completa e le sue complicanze richiedono un intervento chirurgico immediato.

 

 

 

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