L'allergia alle uova è una di quelle più frequenti che si manifesta soprattutto nei bambini, spesso già a 10 mesi di vita. Si stima che sia presente in circa l'1,5% dei soggetti di due anni. Secondo le analisi statistiche, l'allergia alle uova e al latte vaccino sono quelle più frequenti nell'infanzia.
Le cause scatenanti la reazione allergica sono le proteine presenti nell'albume e nel tuorlo che provocano la reazione del sistema immunitario, in particolare la risposta IgE mediata e non IgE mediata, quest'ultima più rara della prima. Questa risposta può essere più o meno intensa a seconda del grado di sensibilizzazione del soggetto che in alcuni casi, se particolarmente sensibile, può sperimentare lo shock anafilattico anche per piccole quantità di uova ingerite.
In genere, è raro trovare persone la cui reazione allergica è provocata solo dall'albume o solo dal tuorlo e i sintomi si possono manifestare anche per ingestione di qualsiasi alimento che contenga l'uovo, anche in piccole quantità nei soggetti particolarmente allergici. In circa il 65-81% dei casi di allergia all'uovo, i bambini non sviluppano i sintomi in caso di ingestione di prodotti da forno che contengano uova, come le torte e i biscotti. Questo perché la cottura può ridurre l'accesso alle proteine allergizzanti, immerse nella matrice alimentare. Altri bambini sono invece allergici sia alle uova cotte, compresi i prodotti da forno, che a quelle crude.
Uno studio nel 2016 ha affermato che il consumo di uova cotte e prodotti derivati da parte di bambini da 1 a 5 anni che presentano allergia IgE mediata alle uova crude, non va ad accelerare o o ridurre lo sviluppo della tolleranza per le uova crude che in seguito si manifesta durante la crescita. Per confermare questi risultati sono, però, necessari ulteriori studi in merito.
In particolare, le proteine dell'uovo in grado di scatenare l'allergia sono il lisozima, l'albumina, l'ovotransferrina, ovoalbumina e l'ovomucoide. La maggior parte di queste proteine si trovano nell'albume e alcune di esse, come l'ovomucoide, sono resistenti al calore e agli enzimi digestivi.
Spesso i soggetti allergici all'uovo sviluppano anche l'allergia alle arachidi.
I sintomi di questa allergia si manifestano dopo circa mezz'ora dall'ingestione del prodotto contenente uovo o dall'uovo stesso. Talvolta, però, posso rivelarsi dopo due ore dal pasto.
Erroneamente si pensa che sia l'intolleranza all'uovo a provocare sintomi come la diarrea, e invece questo è proprio uno dei sintomi di una vera e propria allergia. Accanto a questo, vi sono altre manifestazioni di tipo gastrointestinale come vomito e dolore addominale. I sintomi che interessano l'apparato digerente sono dovuti al fatto che gli allergeni dell'uovo, ossia le proteine in esso contenute che scatenano l'allergia, provocano una diminuzione della capacità di digestione dell'uovo.
Uno dei sintomi più classici è l'orticaria che può essere accompagnata da altri sintomi sempre a carico della cute, come la dermatite atopica e l'angioedema. Altri possono interessare l'apparato respiratorio, come asma, rinite e respiro faticoso e rumoroso.
Talvolta si può avere orticaria provocata dal contatto con l'uovo e in questi casi, a seconda dei soggetti, la reazione allergica può essere provocata dal solo contatto, mentre non si hanno manifestazioni in seguito all'ingestione.
Lo shock anafilattico provoca sintomi sia respiratori che cardiovascolari, che in alcuni casi possono essere anche gravi. Fra questi abbiamo tosse, sensazione di costrizione del petto e della gola, calo della pressione arteriosa. La morte in caso di allergia all'uovo è abbastanza rara e con pochi casi statisticamente riportati.
Per diagnosticare l'allergia all'uovo, il bambino viene di solito sottoposto a specifici test diagnostici da parte di un medico specializzato. Questi test vengono fatti soprattutto se il bambino ha sviluppato una reazione allergica all'uovo, con relativi sintomi, che si può ad esempio verificare durante la fase di svezzamento. In questo caso, si vanno a ricercare gli anticorpi IgE nel siero del sangue e si effettua il prick test cutaneo, in cui si andrà a valutare la risposta del sistema immunitario quando la cute viene sottoposta all'allergene. Con questi strumenti diagnostici non si può, invece, valutare il rischio di sviluppare risposta anafilattica né tantomeno quello di reazione nei confronti delle uova cotte.
Successivamente alla diagnosi, si elimina l'uovo e gli alimenti che lo contengono dalla dieta per un periodo da concordare con l'allergologo e sostituendo questo alimento in modo adeguato e sotto controllo dello specialista. Dopo un periodo di eliminazione, l'uovo si reintroduce nella dieta gradualmente. Nella fase dello svezzamento, si deve evitare di far mangiare l'uovo al bambino se ha sviluppato la reazione allergica all'uovo e si deve quindi procedere con una corretta diagnosi e dieta apposita.
La dieta per allergia alle uova prevede l'eliminazione non solo delle uova intere ma di tutti gli alimenti nella cui preparazione esse vengono utilizzate. Fra questi abbiamo molti prodotti da forno, come torte, biscotti, ma anche la pasta all'uovo, i gelati alla crema, zabaione e simili, i piatti che prevedono una panatura con uovo, le salse come la maionese. Inoltre, è necessario prestare attenzione all'etichetta dei prodotti, in quanto vi troviamo specificato se il prodotto contiene uovo o se l'alimento può essere venuto in contatto con l'allergene durante il procedimento di lavorazione. In quest'ultimo caso si utilizza la dicitura "può contenere tracce di uova". Inoltre, in etichetta viene anche indicato se si utilizzano proteine dell'uovo come additivi, come nel caso dell'uso di ovoalbumina o ovotransferrina. In caso di allergia alle uova è invece possibile consumare carne di pollo. Quest'ultima, infatti, contiene solo ovoalbumina e ovotransferrina, proteine contenute anche nelle uova che sono però termolabili, pertanto vengono distrutte in seguito alla cottura della carne di pollo.
Vi sono casi in cui il bambino a 6 anni di vita continua a mostrare i sintomi dell'allergia all'uovo e bisogna quindi ricorrere nella desensibilizzazione. Quest'ultima è una terapia che si fa sotto controllo medico in strutture specializzate in cui si sottopone il paziente a dosi sempre crescenti di uovo o allergeni dell'uovo e si vanno a monitorare le reazioni del sistema immunitario.
Altre terapie in via di sperimentazione sono quelle che prevedono una desensibilizzazione attraverso l'immunoterapia orale, che però necessitano ancora di ulteriori studi in merito affinché possa essere confermata la loro efficacia, così come affermato da questo studio.
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