Vino in lattina: la situazione del mercato in Italia e nel mondo

Il vino in lattina ha avuto una grande spinta nel mercato internazionale degli ultimi anni, ma in Italia stenta ancora a decollare e le opinioni in merito sono contrastanti tra produttori e associazioni di tutela. 

 

 

Il vantaggio di questo formato è di natura ecologica e pratica, motivo per cui il rilancio del mercato post-pandemia e le ultime tendenze in fatto di consumi, potrebbero portare ad un aumento dei consumi mondiali del vino in lattina. 

Vediamo di approfondire meglio tutti i dettagli nel corso di questo articolo. 

Storia dell'imbottigliamento del vino in lattina

I primi ad utilizzare il vino in lattina furono i soldati della Prima Guerra Mondiale: nel 1917, infatti, l'esercito francese forniva ai suoi combattenti del vino in lattine di metallo. Fu, però, solo successivamente negli anni Trenta che si iniziò a confezionare i vini in lattina e a destinarli ad un mercato più ampio. Nel 1936 una cantina americana, la Acampo, propose per la grande distribuzione il primo vino in lattina, seguita poi da tante altre aziende. 

I primi vini in lattina, però, avevano dei problemi di natura tecnica dovuti all'interazione tra vino e metallo, motivo per cui la durata e la conservabilità non era poi così lunga. Nel 1996, fu risolto il problema da un'azienda australiana, la Barokes wines, che, in seguito ad una lunga ricerca, brevettò una tecnologia, chiamata "Vinsafe", che permetteva di conservare il vino in lattina di alluminio per 5 anni. 

 

 

In Italia la storia del vino in lattina è molto più recente. Dobbiamo aspettare, infatti, fino al 1982 per vedere sul mercato il primo vino in lattina, messo in commercio dalla Cantina Giacobazzi, di Modena. La messa in commercio di questo prodotto non è stata esente da battaglie, affinché la normativa consentisse il vino in lattina tra le possibili opzioni di confezionamento. 

Questo primo prodotto fu, poi, seguito da altri messi in commercio da diverse cantine italiane, come Folonari e Cavicchioli

Vantaggi del vino in lattina

Il dubbio di molti riguarda la qualità del vino imbottigliato usando le lattine, ed è anche il motivo per cui, ancora oggi, le cantine produttrici di vini DOC hanno alcune remore nei confronti di questo formato. Nonostante questo, il vino in lattina ha ricevuto buone valutazioni anche in alcune riviste di settore, come la Wine Spectator, che ha valutato diversi vini in lattina, dando degli ottimi punteggi. 

Non è quindi detto che il vino in lattina sia di bassa qualità, anzi è spesso un prodotto a basso tenore di solfiti e senza sorbato di potassio, come quelli prodotti dalla cantina Sgarzi, che ha immesso nel mercato mondiale il vino frizzante in lattina, ma sta per uscire sul mercato con il vino in lattina "Ciao". Quest'ultimo è disponibile in due versioni: Pinot Grigio e rosso Igt Puglia

Alcuni produttori, come quelli appunto delle cantine Sgarzi, pensano che il vino in lattina possa essere un grande motivo di rilancio del mercato vitivinicolo in Italia, in quanto potrebbe coprire "tutte le occasioni in cui è somministrata solo birra", come possiamo leggere in questo articolo che racchiude le principali opinioni in merito al vino in lattina. Il vino in lattina risulta così adatto ad eventi come concerti e spettacoli vari, in cui la lattina risulta sicuramente più pratica. 

 

 

Inoltre, la lattina è sicuramente più adatta ad un consumo da parte di chi vive da solo, ma ha anche un risvolto ambientale interessante. Infatti, la l'alluminio è riciclabile al 100% e la produzione di lattine ha un impatto ambientale inferiore rispetto a quello del vetro, in quanto produce meno CO2 per la maggior facilità di trasporto. Altro vantaggio riguarda la semplicità di stoccaggio e conservazione delle lattine, che occupano meno spazio e sono più resistenti rispetto alle classiche bottiglie di vetro. Motivo per cui è più facile il trasporto sia per chi le vende che per chi le acquista. Essendo meno fragile, la lattina ha meno probabilità di rompersi e quindi produce anche meno rifiuti, per cui è apprezzata anche per la sua maggior ecosostenibilità rispetta al vetro. 

La lattina, inoltre, si affianca bene al concetto portante di questi ultimi anni che tende a promuovere il bere con moderazione

Mercato attuale del vino in lattina: la situazione nel mondo

Secondo una stima realizzata nel 2020 da Grand view research, una società californiana che si occupa di analisi di mercato, entro il 2027 il mercato del vino in lattina raggiungerà, a livello mondiale, un volume d'affari pari a 155 milioni di dollari all'anno, per un tasso di crescita annuo del 10,4%. La maggiore quota di crescita, secondo le stime, spetta al vino frizzante, che è attualmente quello che ricopre circa il 60% del mercato. 

L'incremento del mercato del vino in lattina sembra correlato ai vantaggi di questa tipologia di confezionamento e alla maggiore attrattiva che esercita sui più giovani. 

Attualmente, la quota di mercato maggiore risiede negli Stati Uniti, con circa il 35% delle vendite totali, per un giro d'affari pari a 2 milioni di dollari nel 2012. Anche nel Regno Unito il formato in lattina sta diventando sempre più apprezzato, tanto da divenire sempre più familiare tra i consumatori inglesi. Un altro paese in cui è molto diffuso il vino in lattina è l'Australia. 

A livello Europeo, la Germania è il paese in cui il vino in lattina viene accolto meglio, con circa 60 milioni di pezzi venduti ogni anno. Inizia ad essere diffuso anche in Francia, anche se solo l'1% del vino è prodotto usando questa tipologia di confezionamento. 

Nel 2021 un'azienda italiana, la Zai urban winery, lancia sul mercato il vino in lattina Zai, un vino di buona qualità e con un occhio all'ambiente e all'ecosostenibilità. Per realizzarlo hanno usato 6 vini Igt, biologici e vegan, lanciati in prevalenza sul mercato estero, in particolare Europa dell'Est, Russia e Stati Uniti. Viene venduto, però, anche in Francia, Germania e Svizzera, in cui le richieste stanno aumentando nell'ultimo periodo. Il target previsto è quello dei consumatori a domicilio, ma anche dei distributori automatici e persino nelle compagnie aeree, con cui stanno aprendo un dialogo per sigillare degli accordi. Il prezzo del vino in lattina Zai è intorno a 10 euro per una confezione di 4 lattine, giustificato dal fatto che, oltre all'attenzione verso la qualità del prodotto, viene curata anche l'estetica, accattivante soprattutto per i più giovani. Infatti, l'azienda ha scelto di raccontare una vera e propria storia a fumetti nelle sue lattine, e ogni pezzo avrà un personaggio di questa storia, ambientata nel 2150. La storia raccontata attraverso le lattine Zai ha un risvolto ecologico, in quanto è basata sull'estinzione di specie animali e vegetali e sul cambiamento climatico. 

Mercato del vino in lattina in Italia

Sono molte le aziende vitivinicole italiane che producono vino in lattina, ma la vendita di questi prodotti è destinata soprattutto per l'estero, con gli Stati Uniti tra i primi paesi consumatori. 

Per molti anni il vino in lattina in Italia è stato considerato come scadente, in quanto questo tipo di confezionamento non è stato considerato come del tutto idoneo a mantenere intatte le caratteristiche del vino di qualità. 

Nell'ultimo periodo, però, visto l'aumento delle vendite americane, inizia ad esserci un cambiamento di tendenza anche in Italia, anche solo per un fattore di influenza che gli Stati Uniti esercitano sui consumi nel nostro paese. 

In Italia, alcuni produttori sono del parere che il vino in lattina sia ideale non per i vini Doc e da invecchiamento, ma per quelli pronti da bere. Nel nostro paese la vendita del vino in lattina è ancora molto bassa e avviene soprattutto online. L'avanzata di questo formato è ostacolata dai consorzi di tutela che non ammettono, in molti casi, l'uso della lattina come formato di confezionamento del vino. Sono ancora poche le aziende italiane che offrono vino in lattina per il mercato del nostro paese, e questo non facilita di certo il cambio dei disciplinari di produzione e la richiesta del mercato. 

La Federdoc, che si occupa delle produzioni Doc in Italia, apre uno spiraglio di possibilità alla valutazione della lattina come possibilità per il vino, ma la ritiene attualmente ideale per le uve non destinate alle produzioni Doc. Inoltre, l'accento viene posto sulla necessità di proteggere il patrimonio vitiviniloco italiano, soprattutto per quanto riguarda la qualità che deve essere posta, a loro parere, sempre al primo posto. 

In generale, tra i produttori vi è un atteggiamento positivo, soprattutto perchè si pensa che, dopo la pandemia, i cambiamenti del mercato possano favorire il consumo di vino in lattina anche in Italia. L'intenzione è quella, in ogni caso, di proporre non la lattina come alternativa economica alla bottiglia, ma come soluzione pratica ed ecologica, venduta ad un prezzo compatibile con il mantenimento della qualità del vino. 

 

 

 

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