Il dragoncello è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle composite. Originario della Russia, si pensa che il drangoncello venne portato in Toscana da Carlo Magno.
Il fusto forma cespugli che raggiungono il metro di altezza, le foglie hanno estremità appuntite, mentre i fiori sono verdi-giallastri. Il drangoncello deve il suo nome alla forma del cespuglio, che ricorda quella di un drago.
Il drangoncello produce di rado semi fertili dunque generalmente viene riprodotto per divisione dei cespi e per talea. Ama i luoghi soleggiati e i terreni sabbiosi e fertili.
Il dragoncello russo (Artemisia dracunculoides) può essere coltivato con successo anche in Italia partendo dai semi.
La raccolta si fa in primavera, bisogna staccare foglioline e steli freschi che possono essere congelati e usati freschi, oppure messi in infusione nell'aceto producendo l’aceto di dragoncello. In commercio esistono varietà di drangoncello ornamentali, completamente prive di profumo.
Il dragoncello è un'erba aromatica tipica della cucina francese. Ha un aroma che ricorda quello della menta e del prezzemolo. Viene usato sulle uova, la carne e il pesce, nelle senapi e anche per aromatizzare l'aceto.
Tra i componenti più importanti rientrano le vitamine del gruppo B: vediamo in quali alimenti si trovano e quando integrarle.
La B12 è una vitamina che insieme a tiamina, riboflavina, niacina, acido pantotenico, piridossina, biotina e acido folico fa parte delle vitamine del gruppo B.
Per contrastare la comparsa dei malanni di stagione, è fondamentale aiutare il sistema immunitario debole attraverso uno stile di vita più sano, l'assunzione di integratori e un'alimentazione equilibrata.
Il pangasio è un pesce che a oggi non è particolarmente conosciuto, tuttavia si sta sempre più ritagliando un ruolo di spicco sulle tavole di molte famiglie italiane.
Con l’arrivo dell’autunno è normale avere voglia di cibi più calorici per contrastare l’abbassamento delle temperature, nonché rinforzare l’organismo per evitare i malanni di stagione.
I fichi non hanno 50 kcal/hg come riportato in molti siti: ne hanno molte di più, e per questo non possono essere consumati in grande quantità.
I fichi e il fico, le varietà, la stagionalità, i fichi secchi, canditi o caramellati.
Recentemente si è sentito molto parlare delle proprietà nutraceutiche dell’olio di oliva: scopriamo cosa significa e dove trovare l'olio nutraceutico.
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