Le nocciole, come tutta la frutta secca, sono un alimento molto ricco di grassi. Di questi, la maggior parte sono monoinsaturi.
Esse rappresentano quindi una fonte di grassi "buoni", anche se non apportano una quantità significativa di grassi essenziali, al contrario di altri tipi di frutta secca come le noci.
Le nocciole sono, dopo le mandorle, il tipo di frutta secca che contiene la quantità maggiore di vitamina E.
Sono un'ottima fonte di fitosteroli, sostanze ritenute importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. A conferma di ciò, uno studio recente ha dimostrato che un consumo regolare di nocciole è in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi. Questo vale per chi non è sovrappeso, essendo quest'ultima una condizione molto più sfavorevole nei confronti dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.
Essendo una fonte di grassi, hanno un potere saziante piuttosto basso e quindi è opportuno assumerne quantità controllate.
Le nocciole non possono essere considerate una buona fonte proteica, poiché il rapporto tra proteine e grassi è troppo sbilanciato a favore di questi ultimi. In pratica per assumere una quantità sufficiente di proteine mangiando nocciole bisognerebbe assumere troppi grassi e quindi troppe calorie.
Vedi anche: farina di nocciole.
Il nocciolo è una delle più antiche piante coltivate dall'uomo. Si pensa che sia originario dell'Asia, poiché sono stati trovati manoscritti risalenti a 5000 anni fa che parlano di questa pianta considerata sacra. Anche i Greci e i Romani apprezzavano le qualità medicinali di questa pianta.
Il nocciolo ha trovato il suo habitat naturale nel bacino del mediterraneo, infatti i principali produttori sono la Turchia, la Spagna, l'Italia e la Francia.
Le regioni maggiori produttrici di nocciole sono il Lazio e il Piemonte, entrambe vantano anche la certificazione di qualità (Nocciola Romana DOP e Nocciola Piemonte IGP).
Ma forse non tutti sanno che la prima nocciola a fregiarsi della certificazione IGP fu la nocciola di Giffoni, un comune campano, nel 1997.
La maggior parte di queste vengono trasformate per essere utilizzate dall'industria dolciaria.
Le nocciole sono disponibili tutto l'anno, sgusciate o con guscio, sfuse o confezionate, e anche tritate (granella).
Nei negozi specializzati (erboristerie e negozi di alimenti biologici) si può trovare anche la pasta di nocciole (prodotta macinando le nocciole tostate) oppure l'olio di nocciole.
È consigliabile acquistare le nocciole sgusciate confezionate sottovuoto o in contenitori sigillati, il miglior metodo per conservarne la freschezza.
Le nocciole con guscio devono essere pesanti e "piene": le nocciole vecchie diventano secche dentro il guscio e perdono peso e volume.
Le nocciole fresche deperiscono rapidamente, soprattutto se sgusciate: andrebbero quindi consumate rapidamente evitando di esporle alla luce, al calore e all'umidità.
Le nocciole senza guscio possono essere conservate in frigorifero anche per qualche mese. Quelle con guscio si conservano per circa un mese, a temperatura ambiente e in luogo asciutto.
È anche possibile congelarle, e conservarle per molti mesi.
Le nocciole andrebbero tostate a bassa temperatura (30-40°), per non alterare la qualità dei grassi e il sapore.
Questo processo potrebbe essere difficile da attuare in casa, quindi è opportuno acquistarle già tostate.
Per rimuovere la pellicina marrone che le ricopre si possono mettere in forno per qualche minuto a 180 gradi, poi trasferite in un canovaccio e agitate vigorosamente per farle sbattere l'una contro l'altra e far si che la pellicina si stacchi.
Se volete ridurle in granella, pestatele con un mortaio oppure frullatele molto brevemente con un mixer, se dovete utilizzarle per confezionare dolci passatele precedentemente nella farina per evitare che si separi l'olio durante il processo.
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