La nutraceutica è una nuova disciplina che si sta sviluppando a livello mondiale e che si occupa dello studio di nutrienti, presenti in piante, animali o microrganismi, che hanno o possono avere un effetto positivo per la salute. Essi possono essere impiegati nel trattamento o nella prevenzione di patologie croniche in seguito, però, ad un'accurata verifica del loro effetto e della loro sicurezza.
Questi nutrienti definiti nutraceutici, vengono addizionati agli alimenti o alle bevande, usati negli integratori o somministrati come tali in specifiche diete.
Il termine nutraceutica deriva dall'unione tra nutrizione e farmaceutica, in virtù dell'effetto nutritivo e salutistico di questi prodotti. In realtà, è un vocabolo nuovo che solo 15 anni fa non era usato nè ancora compreso nemmeno dagli addetti ai lavori.
La parola nutraceutico è stata coniata per la prima volta nel 1989 da Stephen DeFelice, che li distingueva dagli alimenti funzionali, in quanto questi ultimi sono alimenti che riforniscono l'organismo di nutrienti importanti, non necessariamente con proprietà terapeutiche. I nutraceutici, invece, erano stati definiti da DeFelice come prodotti utili per la prevenzione e il trattamento delle malattie, ma che fanno parte della dieta usuale o possono essere usati come pasto o alimento quotidiano.
Nonostante questo, è bene ricordare che il mantenimento del buon stato di salute dipende dallo stile di vita e dalla dieta adottata, non solo dall'introduzione di un singolo alimento nutraceutico. La dieta mediterranea è un buon esempio di dieta fortemente correlata alla nutraceutica in quanto rimane quella più efficace nella prevenzione delle patologie, in particolare quelle cardiovascolari, poichè prevede l'assunzione di una quantità elevata di nutraceutici.
Per una migliore definizione di quali alimenti o nutrienti possano essere considerati assimiliabili alla categoria in oggetto, risulta importante considerare il tipo di patologia o condizione che si vuole migliorare attraverso di essi, considerando anche il paese a cui ci si riferisce, in modo da valutare le abitudini alimentari e i problemi più frequenti posseduti dalla popolazione.
In realtà il termine nutraceutico viene utilizzato nei diversi paesi del mondo con diversi significati a seconda di quanto imposto dalla legislazione nazionale, creando spesso molta confusione in merito. In Canada, ad esempio, i nutraceutici vengono chiamati indifferentemente alimenti funzionali e questi termini si riferiscono ad estratti da alimenti che esplicano un ruolo specifico e che vengono venduti come medicinali.
In ambito giuridico, sia europeo che italiano, la definizione di prodotti nutraceutici non è esplicita.
Il Ministero della Salute nel 2015 ha divulgato la sua definizione di nutraceutici, attraverso i Quaderni della Salute, rivista ministeriale online, pubblicata dal 2010, in cui si informano cittadini e addetti ai lavori circa le politiche nazionali in materia di salute. In particolare ha definito questi prodotti come "alimenti che, grazie al contenuto di particolari costituenti, sono in grado di rivendicare un effetto benefico svolto su una specifica funzione dell'organismo".
Come detto anche in una pubblicazione del 2017, che tratta di nutraceutici e della loro collocazione a livello normativo, sia nazionale che europeo, essendo i nutraceutici prodotti alimentari, devono sottostare alle norme che regolano la produzione, commercializzazione, presentazione e pubblicità degli alimenti.
Essendo un vocabolo non vietato, è possibile utilizzare il termine nutraceutico, ma è necessario sottostare alle norme preesistenti che sono applicabili a questa categoria di prodotti.
Nelle normative europee non compare il termine nutraceutici ma quello di "functional food", ossia alimenti funzionali. La comunità europea, in accordo con FUFOSE (Functional Food Science in Europe), ha definito gli alimenti funzionali come quei prodotti che, oltre all'effetto nutritivo, hanno delle sostanza addizionate, prive di valore nutritivo, ma in grado di influenzare alcune funzioni del nostro organismo producendo effetti benefici su di esso.
Il Ministero della Salute ha definito gli alimenti funzionali nello stesso modo, ponendo l'accento sulla necessità che l'effetto benefico sia evidente in virtù del miglioramento dello stato di salute e della riduzione del rischio di malattia.
In realtà il nutraceutico può rientrare nell'ambito degli alimenti funzionali, in quanto alimento arricchito di componenti a cui si riconosce un effetto benefico e di influenza sulle funzioni dell'organismo. Inoltre, il prodotto nutraceutico è anche un alimento che come tale ha scopo nutrizionale. Questi alimenti possono, però, anche non essere costituiti da sostanze di origine naturale.
A questo proposito, si fa una distinzione, anche a livello normativo, tra alimenti funzionali, e di conseguenza nutraceutici, ed integratori. L'integratore non ha infatti uno scopo nutritivo, e si assume con l'unico scopo di supplementare uno specifico nutriente. Inoltre gli integratori non fanno parte dell'alimentazione quotidiana. Per questo motivo, questi prodotti hanno una loro legislazione a sè stante.
Per quanto riguarda i prodotti botanici, essi possono essere utilizzati sia in integratori che in alimenti funzionali e nutraceutici. Sono, invece, lontani dalla definizione di prodotto nutraceutico gli alimenti indirizzati a specifici gruppi di popolazione, come quelli a fini medici speciali, quelli per lattanti e così via.
I nutraceutici, quindi, possono seguire la normativa degli alimenti funzionali, ma hanno una propria identità commerciale e a volte possono anche allontanarsi dall'ambito di questi ultimi prodotti.
I prodotti nutraceutici, devono sottostare alla normativa riguardante l'etichettatura dei prodotti alimentari. In particolare, a questo proposito il Reg. (UE) 2011/1169 dispone che i prodotti preimballati devono riportare in etichetta informazioni veritiere, basate su dati scientifici certi e che non devono attribuire al prodotto la capacità di curare e guarire le malattie. Secondo la normativa, ogni alimento funzionale deve essere approvato in quanto tale, prima di essere messo in commercio, solo dopo una specifica procedura di riconoscimento.
Inoltre, Il Reg. (CE) 2006/1924 istituisce i claims, cioè le indicazioni presenti sulle etichette degli alimenti e che si riferiscono alle loro caratteristiche nutrizionali e salutistiche. Questo Regolamento definisce inoltre due tipi di claims: quelli di salute e quelli nutrizionali. I primi si riferiscono alla funzione di beneficio per la salute, i secondi al contenuto di energia e nutrienti.
Il Reg. (UE) 2012/432, prevede una serie di indicazioni, ossia i claims, che è possibile dare in etichetta o in pubblicità in riferimento agli alimenti funzionali, compresi quindi i prodotti nutraceutici. La lista dei claims è stata poi successivamente ampliata dalla Commissione Europea.
In generale, i claims di salute sottostanno a criteri di flessibilità regolamentati da uno specifico documento. In ogni caso, il messaggio non deve essere sensazionalistico e comunicare effetti eccessivi, ma deve essere veritiero, basarsi su dati certi ed essere chiaro.
Spesso gli alimenti nutraceutici messi in commercio faticano a guadagnare una positiva opinione da parte dei consumatori, che tendono a vederli come cibi molto costosi, frutto di attività di marketing e non salutari. Infatti, spesso proprio per la mancanza di una normativa specifica, molte aziende di prodotti nutraceutici mettono in commercio prodotti non di qualità, non sicuri o efficaci. Questo comportamento non è però una regola assoluta. A questo proposito, l'EFSA (European Food Safety Authority) spesso non permette l'associazione di alcuni claims salutistici ad alcuni alimenti nutraceutici, messaggi che però possono essere utili per alcuni prodotti, invece validi, al fine di veicolare informazioni al consumatore nei confronti degli effetti benefici che potrebbe trarre da questo tipo di alimento.
D'altra parte, il fatto che i nutraceutici siano sostanze naturali, vengono percepiti migliori e preferiti, da alcuni consumatori, agli integratori tradizionali, i quali hanno spesso un costo maggiore rispetto ai prodotti nutraceutici.
Esempi di nutraceutici che possiamo trovare in commercio sono prodotti sotto forma di alimenti funzionali o come integratori.
Gli alimenti funzionali e nutraceutici possono essere alimenti che di solito vengono consumati quotidianamente (come yogurt, latte o bevande in genere, cereali per la colazione) e che sono integrati con sostanze dall'effetto positivo sulla salute, come vitamine e minerali.
Gli integratori contenenti nutraceutici sono invece estratti da erbe o con vitamine di origine naturale.
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