L'onicomicosi, chiamata anche micosi delle unghie, è una patologia che colpisce la lamina delle unghie, in particolar modo quelle dei piedi, l'alluce più frequentemente, e che interessa soprattutto gli adulti.
L'unghia umana è, infatti, costituita da una lamina semitrasparente di forma leggermente convessa e di colore rosa che le è conferito dal sangue circolante nei tessuti sottostanti. Quando la lamina si stacca dal corpo, assume invece una colorazione giallastra tipica dei tessuti cornei. La lamina dell'unghia è composta prevalentemente da cheratina ma sono presenti anche sostanze minori, come lipidi, amminoacidi, vitamine, minerali e una piccola percentuale di acqua. La lamina è connessa con il resto del corpo attraverso il letto ungueale, ossia un tessuto connettivo che consente di mantenere la sensibilità tattile ma allo stesso tempo di proteggere le falangi da infezioni e traumi.
L'onicomicosi colpisce quindi la lamina dell'unghia attraverso l'infezione protratta da funghi patogeni, definitivi "dermatofiti", prevalentemente appartenenti al genere Trichophyton rubrum e Trichophyton mentagrophytes. Altri microrganismi che possono essere responsabili di questa patologia sono muffe e lieviti, come la Candida, nonchè anche i funghi del genere Epidermophyton floccosum.
Si hanno 3 diverse tipologie di onicomicosi: quella distolaterale, quella subungueale e quella totale. Quest'ultima è in genere la fase conclusiva degli altri due tipi precedenti.
Negli ultimi anni, l'incidenza dell'onicomicosi è aumentata in seguito ad un maggior utilizzo delle scarpe chiuse, alla diffusione di differenti ceppi fungini e ad una maggior utilizzo e diffusione degli spogliatoi, ad esempio nelle palestre e nelle piscine.
Le cause dell'infezione dell'unghia possono essere un abbassamento delle difese immunitarie, nonchè anche condizioni di aumentata umidità interna a causa ad esempio dell'aumento della sudorazione. Quest'ultima condizione si verifica soprattutto nei piedi, in cui è frequente l'onicomicosi all'alluce. Anche l'esposizione dei piedi a situazioni in cui si ha una grande umidità esterna e una maggior probabilità di contrarre infezioni, sono cause di onicomicosi. Un esempio sono gli spogliatoi delle palestre e delle piscine, specie quando vi si accede a piedi scalzi.
Ci sono inoltre altri fattori che predispongono all'onicomicosi, come il sesso maschile, l'avanzare dell'età, la presenza di patologie concomitanti come il diabete, la psoriasi e tutte le malattie che riducono la funzionalità del sistema immunitario, così come anche la sudorazione eccessiva.
Anche alcuni comportamenti possono incentivare la comparsa di micosi alle unghie, come l'utilizzo di scarpe molto strette che non fanno traspirare l'unghia.
Il contagio dell'onicomicosi da un essere umano ad un altro è possibile, soprattutto quando essa viene trascurata e l'infezione si propaga quindi ad altre zone del corpo.
I sintomi principali sono onicolisi, onicomadesi, ossia perdita dell'unghia, e cambiamenti nella colorazione dell'unghia, che può apparire dal giallo al verde. Quest'ultimo è un primo sintomo che può aiutarci a riconoscere la presenza di micosi alle unghie ed ad intervenire, quindi, con prontezza con l'aiuto del medico, che eviterà il peggiorare del disturbo. Inoltre, in generale in caso di onicomicosi l'unghia appare più spessa, fragile e friabile.
Ma che cos'è l'onicolisi delle unghie? Essa un disturbo in cui si ha il distacco della lamina dell'unghia dal letto ungueale che la tiene adesa alla falange. Questo movimento può avvenire in due diverse direzioni: distale, cioè allontanandosi dalla falange e dal corpo, oppure in senso laterale. L'onicolisi può coinvolgere un'unica unghia oppure più di una, a seconda anche dell'estensione dell'infezione che ha determinato l'onicomicosi. L'onicolisi può essere causata anche da altre patologie come la psoriasi e l'ipertiroidismo, o in seguito a traumi, umidità, eccessiva esposizione al sole o dopo l'assunzione di alcuni farmaci come effetto collaterale. In genere, il distacco dell'unghia avviene in modo graduale, pertanto risulta indolore. Esso è anticipato da altri sintomi, come: il confine dell'unghia irregolare nella base dell'unghia, un colore opaco di parte dell'unghia, superficie irregolare ed, infine, la presenza di pelle ispessita, in quantità abnorme, nei bordi dell'unghia.
In generale, l'onicomicosi non comporta dolore se non in casi eccezionali. In ogni caso, non va trascurata in quanto limita la circolazione del sangue nelle parti colpite e può peggiorare disturbi come le ulcere diabetiche e la stasi venosa.
La diagnosi di onicomicosi deve essere fatta attraverso esami specifici che consentano di escludere altre patologie simili che spesso possono essere confuse con essa. Fra queste abbiamo la dermatite da contatto, traumi e tumori del letto ungueale, la sindrome delle unghie gialle e la psoriasi.
La presenza di micosi alle unghie viene esclusa nel caso in cui tutte le unghie, sia dei piedi che delle mani, presentino gli stessi sintomi.
La diagnosi di onicomicosi si fa attraverso diverse modalità. Potrebbe essere, ad esempio, necessario prelevare frammenti dell'unghia in modo da analizzarla in modo diretto al microscopio oppure con l'aiuto di un esame colturale. In questo modo, è possibile identificare il tipo di microrganismo causa dell'infezione e formulare quindi la giusta terapia.
I farmaci più efficaci per l'onicomicosi sono appartenenti alla categoria degli antimicotici, presi generalmente per via orale. Questi sono principi attivi che devono essere somministrati sotto controllo medico per un periodo di tempo sufficiente ad eradicare l'infezione. Tra i farmaci più efficaci per via orale vi è la terbinafina, molto usata accanto ad altri antimicotici triazolici, come itraconazolo. Questi permettono una terapia più veloce ed efficace, con una minor comparsa di recidive.
I farmaci per uso orale sono in generale molto sicuri e sono in grado di esplicare il loro effetto anche dopo mesi dalla fine del trattamento. Inoltre, agiscono nell'unghia, penetrandovi in modo più efficace di quanto possano fare i farmaci per uso locale.
La terapia fatta a livello locale, attraverso il trattamento diretto dell'unghia stessa, è invece più lunga, può durare anche dei mesi, invece la terapia orale è di tipo sistemico e prevede tempi più brevi. Essa fa in modo di bloccare l'infezione a livello locale per poi espellere il fungo con la crescita e il taglio dell'unghia.
La terapia locale ha una durata così lunga e risulta difficile da rendere efficace perchè la lamina dell'unghia è composta da cheratina che, essendo compatta e dura, è difficilmente penetrabile dai farmaci ad uso topico. Maggiormente difficoltoso è il trattamento di unghie rotte o molto friabili. Per questo motivo è bene usare alcuni accorgimenti durante il trattamento, come tenere le unghie corte e limarle in superficie in modo costante, in modo da rimuovere gli strati. Il medico può, in alcuni casi, prescrivere delle paste apposite che aiutano a mantenere l'unghia pronta alla cura.
I più comuni principi attivi per uso topico sono: ciclopirox, amorolfina e tioconazolo. La seconda, in particolare, è il principio attivo di Onilaq, spiegando quindi a cosa serve questo farmaco molto pubblicizzato.
Spesso il dermatologo associa la terapia topica a quella orale al fine di avere un miglioramento dei sintomi nel più breve tempo possibile e in modo da ridurre il rischio di una ricaduta della malattia. Non vengono invece mai associati più farmaci per uso orale dal momento in cui l'aumento di una possibile tossicità non ha come vantaggio una maggiore efficacia del trattamento.
Solo nel caso in cui falliscano le cure orali e topiche, si procede con un piccolo intervento chirurgico che prevede l'asportazione dell'unghia infetta.
Sulla necessità di terapia non tutti gli esperti sono d'accordo, alcuni ritengono infatti che l'onicomicosi possa regredire spontaneamente in alcuni casi, che devono però sempre essere valutati dal medico. In soggetti anziani o con complicazioni come il diabete, trapianti fatti in precedenza o sieropositività, è necessario procedere subito con la terapia per evitare ulteriori complicazioni, come il diffondersi di ulteriori infezioni. Altri soggetti che dovrebbero sottoporsi subito alla cura sono quelli che frequentano luoghi pubblici a rischio, come le palestre e le piscine. In questi casi è necessario bloccare l'infezione anche per la salvaguardia della salute pubblica.
Alcuni rimedi proposti spesso per trattare l'onicomicosi sono la candeggina, anche sottoforma di Amuchina. Queste sono sostanze a base di ipoclorito di sodio che ha azione fungicida e sporicida. In linea teorica potrebbe quindi essere utile, ma bisogna ricordare che questa sostanza va trattata con gli opportuni accorgimenti, come l'evitare di mescolarla ad altre per evitare lo sviluppo di vapori tossici. In realtà, nessuna prova scientifica ha mai dimostrato l'efficacia della candeggina contro le micosi delle unghie, anche se questi prodotti potrebbero essere usati per il lavaggio degli indumenti venuti a contatto con la parte infetta.
Vi sono alcuni accorgimenti e comportamenti utili per prevenire le onicomicosi. Fra questi vi sono quelli dell'utilizzo di calzini di puro cotone quando si usano scarpe chiuse, in particolar modo quando si pratica attività fisica o si è sottoposti ad una maggiore sudorazione. Calzature adeguate possono proteggere i piedi anche in piscina o nelle docce, specie quelle pubbliche.
Anche la scelta delle scarpe è importante: i tacchi alti andrebbero evitati e le calzature devono sempre essere traspiranti, mantenendo i piedi asciutti nel corso della giornata.
Le unghie, specie quelle dei piedi, devono sempre essere tenute ben pulite, asciutte e possibilmente corte, tagliate dritte per evitare che si incarnino. Gli strumenti usati per l'igiene e la cura dei piedi devono essere sempre puliti e non condivisi con altre persone.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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