Lo Yarsagumba è un fungo entomopatogeno, ossia un parassita di alcuni insetti all'interno dei quali instaura un meccanismo infettivo che li porta alla morte. L'organismo ospite di questo fungo sono le larve di diversi generi del cosiddetto "lepidottero fantasma", e si stima possa infettare ben 57 specie diverse di larve.
Lo Yarsagumba, appartiene alla classe degli Ascomiceti ed è denominato scientificamente Ophiocordyceps sinensis, ma anche semplicemente Cordyceps sinensis o Sphaeria sinensis. L'uso di questo fungo nella medicina orientale tradizionale risale a tempi antichissimi, ma è utilizzato anche in Occidente come rimedio naturale sopratutto nel campo erboristico. In Oriente, è molto usato sopratutto nella medicina cinese e tibetana che gli attribuiscono proprietà afrodisiache ed energizzanti.
L'uso dello Yarsagumba nasce probabilmente in Tibet o in Nepal, infatti lo stesso nome non è altro che la sua traduzione fonetica dalla lingua nepalese. Il testo più antico in cui viene segnalato l'utilizzo di questo fungo risale al 1400 circa ad opera di un medico tibetano. In Cina, la prima segnalazione dell'uso dello Yarsagumba appartiene al 1694 in uno scritto di natura medica. Nella medicina cinese viene considerato un alimento perfettamente equilibrato perchè contiene per metà una fonte vegetale (il fungo, nonostante ora si tenda a collocarli in un Regno distinto dalle piante) e per l'altra metà di origine animale (la larva appunto).
Nell'uso tradizionale, le popolazioni locali lo essiccavano alla luce del sole e lo regalavano spesso a parenti e amici, proprio perchè convinte che donasse forza.
Il suo meccanismo d'azione si basa sulla germinazione all'interno della larva viva dell'insetto, in cui instaura l'infezione che porterà alla morte di quest'ultimo. Il fungo infetta la larva quando essa è in letargo, sopratutto durante il cambio della pelle che avviene in genere a fine estate, e cresce al suo interno consumandolo prima nella parte interna dell'organismo. Successivamente, il fungo emerge nella superficie della larva portandola alla mummificazione. Le spore dei funghi si propagano poi alle altre larve attraverso il loro rilascio dal corpo fruttifero del fungo situato nella superficie della larva. Quelle soggette all'infezione da parte di O. sinensis crescono sottoterra a circa 15 cm di profondità, in zone alpine e nei boschi dell'altopiano tibetano e dell'Himalaya, al confine tra Nepal e Tibet. Preferiscono le zone con un'altitudine che va dai 3000 ai 5000 metri dal livello del mare.
Il fungo esteticamente appare come un arbusto sottile, formato da uno stipite verticale, data la tendenza delle larve a porsi in questa posizione durante il letargo. La lunghezza dello stipite dipende dalla profondità in cui risulta sepolta la larva ospite. Sopra lo stipite è posta una testa fertile che è chiamata "capitola" e che contiene al suo interno le spore, di forma filiforme e settate. Esse lasciano la capitola attraverso un foro quando è completata la maturazione del fungo.
La medicina tradizionale orientale attribuisce a questo fungo proprietà benefiche per la salute generale dell'organismo ed in particolare per l'attività sessuale, specie per la cura dell'impotenza maschile. Infatti, spesso viene chiamato "Viagra himalayano".
Lo Yarsagumba ha un elevato contenuto di composti antiossidanti e per questo motivo gli sono state attribuite attività contro l'invecchiamento e lo stress ossidativo: la funzione promotrice della sfera sessuale potrebbe derivare proprio dal contenuto di antiossidanti. Alcuni studi effettuati su animali hanno confermato questa potenzialità anti-invecchiamento, ma non sono stati confermati gli stessi risultati su campioni umani, per cui questa attività non è ancora certa.
Inoltre, diversi studi hanno dimostrato le capacità di questo fungo di inibire la crescita di diverse cellule tumorali, come quelle del polmone, del colon (in questo studio), della pelle e del fegato (in questi studio). Sono stati rilevati risultati positivi anche nella riduzione degli effetti collaterali della chemioterapia, in particolare nella riduzione della leucopenia. Quest'ultima condizione è caratterizzata dalla riduzione del numero dei leucociti, con la conseguente riduzione della difesa immunitaria dell'organismo. Questi studi sono stati dimostrati, però, solo in campioni in vitro o in vivo su animali, mai sugli esseri umani. Per questo motivo, non è certo che avremmo gli stessi effetti positivi sugli uomini.
Altre proprietà che vengono attribuite a questo fungo è la stimolazione del sistema immunitario.
Un'altra attività accostata spesso al consumo di C. sinensis è quello di incrementare la produzione di ATP, ossia l'energia chimica prodotta dal nostro organismo attraverso l'ossidazione dei nutrienti. Alcuni studi hanno rilevato, sia in giovani adulti che in anziani in salute, un incremento della resa ginnica in seguito al trattamento con questo fungo. Nonostante questo, alcune review scientifiche concludono che i risultati non sono ancora esaustivi se riferiti ad atleti agonisti, sopratutto per il breve periodo di trattamento considerato negli studi in merito.
Un altro effetto potenziale del C. sinensis è quello del controllo della glicemia, suggerendo un effetto positivo contro il diabete e sopratutto contro gli effetti collaterali a livello renale derivanti da questa patologia. Una review del settore, però, conclude dicendo che tutte le ricerche in merito sono di scarsa qualità ed effettuate su animali, mai sugli uomini. Anche in questo caso, quindi, non possiamo concludere con certezza riguardo l'effetto del fungo C. sinensis.
Un'altra proprietà dello Yarsagumba si esplica nella promozione della salute cardiovascolare. A questo proposito, in Cina questo fungo è approvato per il trattamento dell'aritmia cardiaca. Inoltre, questo fungo ha potenziali effetti positivi nella riduzione del colesterolo nel sangue, in particolare di quello LDL, chiamato comunemente "colesterolo cattivo". Inoltre, alcuni studi nei topi hanno dimostrato anche la potenziale riduzione dei trigliceridi nel sangue. Questi effetti hanno, come sappiamo, un'influenza sulla riduzione del rischio cardiovascolare, in particolare contro l'aterosclerosi. Nonostante questi risultati, non vi sono ancora prove sufficienti per dimostrare l'effetto sull'uomo, dato che nella maggior parte dei casi sono risultati ottenuti su campioni animali.
Altro potenziale meccanismo promotore della salute realizzato dallo Yarsagumba è quello di riduzione dell'infiammazione, attraverso la diminuzione della concentrazione di proteine promotrici dell'infiammazione. In particolare, sono stati osservati nei topi degli effetti positivi contro l'infiammazione della pelle e contro l'asma. I risultati non sono stati dimostrati, invece, su soggetti umani.
Gli effetti collaterali del O. sinensis possono essere di tipo gastrointestinale, come stitichezza, distensione addominale, diminuzione della peristalsi. Inoltre, nelle donne può provocare, anche se in rari casi, un ciclo mestruale irregolare o addirittura amenorrea.
In linea generale, però, visto la lunga tradizione d'uso in particolare in Cina, il C. sinensis è considerato sicuro e in Cina fa parte della medicina ufficiale: viene infatti fornito anche negli ospedali.
Lo Yarsagumba può essere venduto intero insieme alla larva mummificata e, per questo motivo, ha dei tempi di conservazione abbastanza elevati. Oggi, questo fungo ha un valore economico elevato perchè attorno alla sua vendita c'è un business molto fiorente, che in Nepal è l'unica fonte di sostentamento di alcune comunità. Data la difficoltà nel produrlo per via artificiale, il prezzo dello Yarsagumba arriva a migliaia di dollari al chilo.
Vi sono però altre formulazioni con cui viene venduto questo fungo, come capsule o compresse, che derivano da colture artificiali di questo microrganismo su altri substrati diversi dalle larve, come cereali o matrici liquide. Non si è, invece, ancora riusciti ad ottenere la crescita di questo fungo usando delle larve in laboratorio. La coltivazione artificiale del O. sinensis è comunque ancora abbastanza rara, sebbene alcuni studi l'abbiano ritenuta di simile efficacia ma con effetti collaterali minori rispetto a quella naturale. Nonostante questo, nella maggior parte dei casi il fungo viene prelevato direttamente dal suo habitat naturale. Come conseguenza, questo ha determinato uno sfruttamento eccessivo di questa risorsa, che ora è considerata specie a rischio di estinzione.
In passato, si aveva un maggior rispetto della coltura di questo fungo in quanto era considerato da alcune comunità buddiste come un qualcosa che andava protetto e non colto, portatore addirittura di sfortuna. Oggi, la sua raccolta è molto diffusa e avviene soprattutto all'inizio della primavera. Il giro d'affari attorno a questo fungo non porta solo ad un guadagno economico ma anche ad attività illegali, come il contrabbando, sopratutto verso paesi come la Cina. I governi delle regioni in cui si produce lo Yarsagumba oggi hanno tentato di risolvere il problema attraverso un sistema di permessi per la raccolta del fungo, con un particolare riguardo verso il possesso di queste autorizzazioni da parte delle popolazioni locali. In alcune regioni, infatti, è posto divieto alle persone straniere della raccolta del fungo, mentre in altre, il permesso ha costi più elevati per le persone che non abitano in quei luoghi. Nonostante questo, si è instaurata una vera e propria guerra per il territorio, in cui raccogliere lo Yarsagumba potrebbe persino mettere in pericolo la vita. Un caso esempio di questo è accaduto nel 2009, quando alcune persone del Nepal sono andate in un'altra regione dello stesso Stato per cogliere il fungo e sono state uccise da alcuni locali.
Alcuni studi abbastanza recenti hanno analizzato le condizioni delle popolazioni locali che vivono dalla raccolta dello Yarsagumba e i risultati non sono entusiasmanti, ma parlano di situazioni di povertà estrema e carenza di cibo con conseguenti malattie.
Visto che non ci sono ancora molti studi su soggetti umani, anche la posologia risulta ancora incerta. La dose compresa tra 1 e 3 mg è considerata sicura e, a questo livello di assunzione, non sono stati ancora rilevati effetti collaterali.
Lo Yarsagumba, o C. sinensis, è un fungo a cui sono state attribuite diverse proprietà, fra cui anche quelle afrodisiache e contro patologie come il cancro, il diabete e le malattie cardiovascolari. L'unico effetto che sembra essere più certo e maggiormente sicuro, perchè testato sull'uomo, è quello di aumento della resa fisica in soggetti che non sono atleti professionisti. Gli altri effetti sono stati dimostrati solo in vitro o su campioni animali, come i ratti.
Visto quanto detto, è ovvio che non esista ancora una dose considerata efficace e non si è certi sulla sua sicurezza sulla salute, anche se gli usi estesi nella medicina cinese e orientale fanno pensare ad effetti collaterali piuttosto ridotti.
Lo Yarsagumba è un prodotto costoso, sopratutto per la sua produzione; pertanto nell'acquistare integratori a base di questo fungo è bene sempre accertarsi che siano stati fatti tutti i controlli di sicurezza e di purezza, possibilmente da aziende terze rispetto a quella che vende la formulazione.
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