Il muffin è un dolce lievitato dalla tipica forma a fungo, tipico della cultura gastronomica americana, ma ormai molto diffuso anche in Europa e in Italia.
L'english muffin, come vedremo, è tutt'altra cosa.
Il muffin nasce "ufficialmente" nel 1703 quando il termine viene "moofin" registrato in Inghilterra. Non si conosce l'esatta origine del termine, potrebbe risalire al francese antico moufflet (soffice) o dal tedesco muffen, che significa piccola torta.
I muffin nacquero e si diffusero tra le preparazioni casalinghe per la loro facilità di preparazione e per la loro comodità, visto che si tratta di monoporzioni perfette per la colazione o gli spuntini. Fino alla metà del ventesimo secolo il muffin rimase confinato alle cucine delle massaie, solo più tardi divenne un prodotto di pasticceria.
Originariamente, il muffin era preparo con poche varianti: nel testo "Boston Cooking-School Cook Book" del 1896 Fannie Merritt Farmer ne riporta solo 15 ricette variando il tipo di farina e gli ingredienti aggiunti.
A partire dal 1960 si sono susseguiti vari tentativi di aprire catene di fast food basati sulla produzione del muffin, ma il successo di queste iniziative non ha mai raggiunto quello di altri prodotti da forno come i doughnut (le ciambelle con il buco, fritte).
Fino al 1970 il muffin rimase abbastanza aderente allo stile originale, quello di un dolce povero, non particolarmente ricco di grassi e zuccheri. Quando divenne un prodotto di massa, un po' per la necessità di conservarlo a lungo senza aggiunta di conservanti, un po' per la necessità di aumentarne l'appetibilità per gareggiare ad armi pari con gli altri prodotti di pasticceria, il muffin divenne più dolce e più grasso e nacquero centinaia di varianti con i più svariati ingredienti.
Il muffin crebbe anche come dimensioni, e assunse la classica forma a fungo, dovuta alla parte di impasto che deborda durante la cottura, mentre si rassoda. Oggi sono molto in voga anche i mini-muffin, prodotti in vaschette di 3 cm circa di diametro.
L'english muffin è una preparazione che risale a un epoca precedente la scoperta del lievito chimico. Si tratta di un impasto lievitato con lievito di birra e cotto su una piastra dopo aver ricavato dei dischi di 8 cm di diametro. Questa specie di crespella veniva piegata in due parti, farcita con burro, e mangiata in accompagnamento a bevande calde.
Attualmente i muffins in commercio e quelli proposti nelle ricette che si trovano su libri e siti web vengono preparati con ricette che sposano il gusto degli americani, cioè molto dolci e/o molto ricche di grassi, e quindi decisamente ipercalorici. Si tratta comunque di dolci da forno lievitati che molto raramente contengono frutta e/o creme in grado di abbassare le calorie a livelli accettabili. Spesso al posto del burro viene utilizzato l'olio di semi, che consente di ottenere impasti con consistenze più soffici ma che ritengo piuttosto scadenti come gusto rispetto a quelli preparati con il burro, soprattutto se giudicati in base alle calorie per 100 g che hanno.
Mantenendo solo il concetto di muffin come dolce monoporzione, preparato nelle apposite vaschette di alluminio o silicone, ovviamente qualunque dolce da forno lievitato può diventare un muffin, dunque qualunque dolce da forno Sì.
Un muffin preparato con una ricetta Sì, nelle classiche formine monoporzione di alluminio, pesa circa 100 g per 250 kcal totali, contro le 450 di un muffin tradizionale. Supponendo di farci colazione tutte le mattine, sono 1400 kcal in meno la settimana corrispondenti a un dimagrimento di 2 kg al mese. E senza rinunciare al piacere di mangiarsi un buon dolce a colazione. Meditate gente, meditate...
I muffin sono il classico dolce che si trova negli esercizi quali autogrill, bar e anche pasticcerie, dove c'è il grosso problema della qualità degli ingredienti e in special modo della margarina o dei grassi idrogenati. Tuttavia, rispetto ai dolci con pasta sfoglia, c'è qualche speranza in più di trovare alternative genuine fatte solo con il burro.
Probabilità che scende nei dolci confezionati, dove il burro è praticamente impossibile da trovare.
Le ricette per preparare il muffin sono infinite: ne propongo una delle tante, emblematica perché contiene yogurt e quindi potrebbe da qualcuno addirittura essere scambiata per dietetica. In realtà, a causa del burro presente in quantità veramente notevole (1:2 rispetto alla farina... Proporzioni da pasta frolla!), indispensabile per avere una consistenza decente dell'impasto, stiamo sempre sulle 420 kcal per 100 g con un dolce difficilmente proponibile a colazione in una dieta normocalorica.
Autore: Andrea Tibaldi
Tempo di preparazione:
Tempo di cottura:
Tempo totale:
Far ammorbidire il burro al microonde per 30 secondi oppure lasciarlo a temperatura ambiente per 15 minuti. Mettere tutti quanti gli ingredienti in una ciotola e lavorare l'impasto per 3 minuti con lo sbattitore oppure per 30 secondi con il frullatore. Infornare per 15 minuti a 180 gradi nel forno ventilato o con funzione pasticceria.
Calorie per porzione: 440
Energia |
438 kcal - 1831 KJoule |
|
4 g |
||
Proteine |
8 g - 7% |
|
Carboidrati |
62 g - 54% |
|
Grassi |
19 g - 39% |
|
di cui |
|
|
saturi |
10.8 g |
|
monoinsaturi |
5.3 g |
|
polinsaturi |
0.9 g |
|
Fibre |
1 g |
|
Colesterolo |
117 mg |
|
Sodio |
46 mg |
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