Il Pinot bianco è un vitigno internazionale a bacca bianca molto diffuso a livello mondiale: viene coltivato in tutta l'Europa, specialmente in Francia (circa 1.300 ettari), in Italia, in Croazia, in Spagna e in Germania (con oltre 3.500 ettari), ma anche in California e in tutti gli USA.
Il Pinot bianco è considerato un vitigno nobile e prestigioso, grazie ad alcune delle sue qualità più spiccate: è una pianta forte e rigogliosa che dà vini di buona struttura, di fine eleganza e di grande longevità. In questo il Pinot bianco somiglia molto allo Chardonnay, altro vitigno internazionale con il quale in passato veniva spesso confuso, anche se recenti studi ampelografici ne hanno dimostrato la totale estraneità.
Sicuramente il Pinot bianco nasce come variante genetica del Pinot nero, il capostipite della famiglia delle uve Pinot. La sua terra d'origine è l'Alsazia, dove veniva coltivato fin dall'epoca dei Galli e dei Romani e dove attualmente concorre a formare la AOC Alsace in purezza o in uvaggio.
Suoi sinonimi sono: Weissburgunder nei Paesi di lingua tedesca, Borgogna bianco in Italia, Pinot blanc o Pinot verte in Francia.
Il Pinot bianco ha una buona vigoria ed una resa discreta e regolare. La foglia è medio-piccola, pentagonale, tondeggiante, di colore verde scuro con la pagina superiore bollosa, un po' lucida. Il grappolo è piccolo (lungo circa 12 cm), allungato, cilindrico e molto compatto (come tutti i Pinot).
L'acino è medio-piccolo, sferoidale, regolare, di colore giallo dorato quando raggiunge la piena maturazione e con buccia sottile e tenera.
La maturazione è precoce, come quella dello Chardonnay, e la vendemmia si effettua a metà agosto.
Il Pinot bianco è un vino dal colore giallo paglierino, con profumo non troppo intenso e una spiccata nota minerale e floreale. In bocca è fresco, secco e al tempo stesso robusto ma molto elegante.
Può essere vinificato sia in acciaio che in botte, si presta bene anche a lunghi invecchiamenti, ed è un'ottima base anche per fare gli spumanti, come in Champagne, dove è riconosciuto come vitigno "atipico" per produrre champagne, perché non si possono avviare nuove piantagioni, ma solamente utilizzare quelle già esistenti.
Viene molto spesso usato negli uvaggi e nei blend, poiché arrichisce il vino di struttura e di longevità.
Il Pinot bianco è molto diffuso in Italia, soprattutto nelle regioni settentrionali e in particolar modo in Lombardia, dove è usato come vino base per creare lo spumante italiano più famoso, il Franciacorta DOCG, in Friuli, dove origina vini molto grassi e potenti, di grande classe e longevità e in Alto Adige, dove è coltivato da più di 150 anni e dove sembra aver trovato il suo habitat naturale (oggi viene coltivato in circa 467 ettari).
Il rapporto tra il Pinot bianco e l'Alto Adige è molto forte, tanto che spesso gli altoatesini lo considerano un vitigno autoctono. Molte cantine e molti produttori hanno studiato a fondo le caratteristiche del Pinot bianco e hanno saputo esprimere al meglio le sue potenzialità.
Un esempio su tutti è quello di Sebastian Stocker, che fu per cinquant'anni il cantiniere della Cantina di Terlano e che per primo intuì la grande longevità di questo vitigno. Stocker ogni anno nascondeva alcune bottiglie di vino per poi stapparle dopo qualche tempo e così facendo verificò che quei vini andavano migliorando di anno in anno. Uno dei loro prodotti di punta è proprio la Riserva di Pinot Bianco Vorberg (quello del 1996 ha un prezzo che si aggira intorno ai 70€).
Altri grandi produttori di Pinot bianco altoatesini sono: Tramin (con la selezione Moriz), Hofstätter (con il cru Barthenau Vigna San Michele), Magreid (con il Sirmian), Cantina di Bolzano (con il Dellago), Niedrist e Girlan.
Tra i friulani menzione d'onore a: Russiz Superiore, Venica, Castello di Spessa e Volpe Pasini.
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