La trippa alla romana è uno dei piatti a base di trippa più conosciuti. È molto simile alla trippa alla parmigiana, di cui condivide il fondo di cottura, a base di pomodoro, e l'aggiunta di formaggio.
L'unica differenza sostanziale riguarda l'aggiunta di mentuccia fresca, assente nella trippa alla parmigiana.
La trippa alla romana si prepara con la mentuccia, che molti confondono con la menta ma in realtà stiamo parlando di una pianta diversa, anche se l'aroma è simile a quello della menta. La mentuccia è la Calamintha nepeta, della famiglia delle Laminacee (Labiatae), viene chiamata anche Nepetella o Poleggio; mentre la menta appartiene al genere Mentha.
L'aroma della mentuccia è molto simile a quello della menta, quindi ovviamente se non si riesce a trovare la mentuccia, si può tranquillamente usare la menta, il risultato sarà abbastanza simile.
Sicuramente la ricetta più conosciuta a base di trippa è quella alla romana, in umido con salsa di pomodoro, mentuccia e pecorino romano grattugiato. In Italia esistono moltissime ricette a base di trippa, più o meno una per ogni regione, perchè la trippa era uno degli alimenti poveri più sostanzioso e gustoso.
Assieme alle altre frattaglie come la coratella, la pajata e la coda, infatti, la trippa compone il cosiddetto quinto-quarto del bovino, cioè la parte meno pregiata che, in passato, dopo aver macellato l'animale e aver destinato i quarti migliori ai nobili signori, era l'unica che rimaneva alle famiglie povere. Nel Lazio era consuetudine consumare la trippa durante il pranzo del sabato ed ancora oggi nei menù delle trattorie romane si può leggere "Sabato Trippa". Una delle ambasciatrici della trippa alla romana è stata l'attrice La Sora Lella, la cui simpatica spiegazione della ricetta è visionabile su youtube.
In passato preparare la trippa era una cosa lunga e laboriosa perchè le trippe venivano vendute sporche, quindi occorreva molto tempo per lavarle bene e inoltre dovevano essere cotte a lungo, per ore. Oggi si trovano in vendita già pulite, a volte anche precotte, comunque è sempre bene cuocerle per almeno 30 minuti per fare in modo che si ammorbidiscano al punto giusto e si insaporiscano bene.
I metodi per cucinare la trippa sono grossomodo gli stessi in tutta Italia, come si può constatare nell'articolo delle altre ricette con la trippa, in umido con cipolla, sedano, carota, pomodoro e formaggio grattugiato, ma il plus della trippa alla romana è l'aggiunta della mentuccia romana, che le conferisce quella freschezza e quel profumo inconfondibili, che attutiscono l'untuosità delle trippe.
Autore: Andrea Tibaldi
Tempo di preparazione:
Tempo di cottura:
Tempo totale:
Se le trippe acquistate sono già state precotte non c'è bisogno di lessarle, altrimenti lessarle per circa 10 minuti in abbondante acqua bollente non salata. Se per abitudine si sala l'acqua allora ricordarsi di aggiungere meno sale dopo nella pentola, perchè le trippe saranno già salate, quindi tagliarle a listarelle. In una casseruola capiente mettere un filo d'olio e far soffriggere la cipolla, la carota e il sedano tagliati a rondelle, aggiungere le trippe tagliate a listarelle, un po' di pecorino, le foglioline di mentuccia e sfumare con il vino bianco. Lasciare cuocere per qualche minuto finchè il vino non sarà assorbito e poi unire la passata di pomodoro con un po' d'acqua. Aggiustare di sale e pepe, unire i chiodi di garofano se piacciono e continuare la cottura a fuoco vivace per altri 20 minuti, regolarsi in base a quando le trippe saranno morbide. A cottura ultimata servire nei piatti fondi con una spolverata di pecorino e di pepe nero.
Contrariamente a quanto si può pensare, la trippa non è un piatto calorico e si può adattare bene anche alla Cucina Sì e alle diete ipocaloriche. Spesso si può notare che la trippa risulta di difficile digestione ma in effetti questa sensazione è data più da un eccessivo uso di grassi associati ad una lunga cottura, che dalla trippa stessa. Per ottenere una versione ancora più "light" della trippa alla romana si può limitare l'olio a mezzo cucchiaio a porzione e si può limitare il parmigiano a 20 grammi. La cottura, ripeto, può durare anche solo 30 minuti: il risultato non cambierà di molto. Nessun problema per chi ha il colesterolo alto: la trippa ne contiene una quantità (circa 90 mg/hg) paragonabile alle carni rosse, dunque si possono tranquillamente mangiare 150 g di trippa una volta ogni tanto (anche una volta a settimana, se piace).
Energia |
339 kcal - 1417 KJoule |
|
36 g |
||
Proteine |
38 g - 44% |
|
Carboidrati |
5 g - 6% |
|
Grassi |
19 g - 50% |
|
di cui |
|
|
saturi |
6.9 g |
|
monoinsaturi |
7.1 g |
|
polinsaturi |
0.6 g |
|
Fibre |
2 g |
|
Colesterolo |
204 mg |
|
Sodio |
504 mg |
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