L'eritritolo è un dolcificante di origine naturale con calorie quasi pari allo zero, a cui sono attribuiti diversi effetti benefici e pochi effetti collaterali. A questo proposito, nel 2001 l'FDA (Food and Drug Administration) americana ha approvato l'uso di questo edulcorante come additivo alimentare. In precedenza, già l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva espresso parere favorevole sull'uso di questa molecola a livello alimentare.
Chimicamente questo composto appartiene alla famiglia dei polialcoli, allo stesso modo dello xilitolo, sorbitolo e maltitolo. I polialcoli sono composti naturali che si possono trovare anche in alcuni vegetali e sono in grado di stimolare i recettori del gusto presenti nel cavo orale, determinando il sapore dolce.
L'eritritolo veniva in passato prodotto a livello casalingo e la sua scoperta risale al 1990 circa. Oggi viene in prevalenza acquistato già pronto ed è disponibile sia online che nei negozi alimentari, talvolta venduto in preparati in una miscela con stevia o aspartame per rendere il prodotto ancora più dolce.
A livello industriale, l'eritritolo viene prodotto in seguito alla fermentazione del glucosio da parte di lieviti specifici e selezionati appositamente, che usano come substrato gli zuccheri vegetali, come quelli presenti nell'amido di mais o di frumento. Ciò che si ottiene è una polvere bianca cristallizzata, molto simile allo zucchero.
Di recente è stata messa a punto una nuova procedura di produzione dell'eritritolo che sfrutta un fungo, il Trichoderma reesei. Questo microrganismo è geneticamente modificato in modo che possa produrre la molecola di dolcificante su larga scala, senza l'uso di lieviti.
L'eritritolo non ha un retrogusto particolare e questa proprietà lo rende in molti casi preferibile alla stevia, altro dolcificante naturale, quasi privo di effetti collaterali ma dal gusto di liquirizia che non è gradito a molte persone. Per questi motivi, l'eritritolo viene spesso usato in pasticceria per la produzione di alimenti a basso contenuto di zuccheri, ma anche per la formulazione di bevande e alimenti industriali fermentati con basso tenore di zuccheri. In particolare, l'eritritolo viene usato nella preparazione di bevande per gli sportivi, gomme da masticare senza zucchero, caramelle e cioccolati senza zucchero, creme e dolciumi vari, così come prodotti da pasticceria. Inoltre possiamo trovarlo anche in alcuni medicinali.
Confrontato con altri dolcificanti comuni usati come alternativa al saccarosio, come il fruttosio e il miele, l'eritritolo ha il vantaggio di un contenuto calorico molto inferiore rispetto a questi composti.
Rispetto, però, alla maggior parte dei polialcoli e dei dolcificanti in genere, l'eritritolo presenta alcune caratteristiche che lo differenziano. Prima fra tutte le calorie che questo dolcificante apporta. Facendo la conversione tra calorie dello zucchero, dello xilitolo e dell'eritritolo, vediamo che se il primo apporta 4 calorie ogni grammo assunto, il secondo ne ha 2,4 per grammo. L'eritritolo ne contiene molte meno, parliamo di 0,24 calorie per ogni grammo assunto. Nonostante questo, l'eritritolo ha un potere dolcificante pari a circa il 70% di quello del saccarosio, ossia il comune zucchero da tavola.
Un'altra importante differenza tra l'eritritolo e la maggior parte dei polialcoli è l'assenza dei problemi digestivi che spesso l'uso di questi ultimi può causare. L'eritritolo non determina la formazione dei FODMAPs e quindi non provoca la formazione dei fastidiosi gas a livello del colon. Uno studio del 2007 ha analizzato la differenza tra gli effetti provocati dall'assunzione eccessiva di eritritolo (più di 50 g al giorno) e di xilitolo (dai 35 g ai 50 g). Quest'ultimo provoca disturbi gastrointestinali per un'assunzione in quantità inferiori rispetto all'eritritolo, determinando, tra gli altri, diarrea. I sintomi peggiorano con l'incremento delle quantità assunte.
Diversi studi hanno valutato la salubrità dell'eritritolo sopratutto in animali e i risultati generali ottenuti sembrano positivi.
Già nel 1998 uno studio aveva analizzato i dati scientifici sugli effetti dell'eritritolo in animali la cui dieta era costituita per circa il 20% da questo dolcificante. Dai risultati ottenuti è stato rilevato che questa molecola viene quasi completamente assorbita a livello intestinale per poi essere escreta come tale nelle urine, senza essere metabolizzata in alcun modo. Inoltre, non sono stati rilevati effetti tossici a lungo termine e risulta ben tollerata dall'organismo degli animali considerati.
Lo stesso studio ha preso in considerazione anche gli studi clinici effettuati su essere umani, la cui dieta veniva fornita di alte dosi di eritritolo. Dai dati a disposizione, questo dolcificante risulta sicuro e senza effetti tossici rilevanti sull'organismo umano. Anche in questo caso, l'eritritolo viene assorbito in modo rapido a livello intestinale ed escreto per la maggior parte a livello urinario e solo in piccola parte attraverso le feci.
Diversi studi hanno dimostrato come l'eritritolo non vada a creare i problemi gastrointestinali che di solito si creano in seguito alla massiva introduzione di polialcoli. Questo dipende dal fatto che l'eritritolo viene assorbito molto velocemente a livello intestinale e raggiunge subito il circolo sanguigno, come evidenziato in questo articolo scientifico. Solo una minima parte raggiunge il colon, in cui la microflora intestinale metabolizza varie molecole, fra cui i polialcoli, andando a produrre i FODMAPs, delle fibre che creano gas e disturbi vari se presenti ad alte concentrazioni.
A questo proposito, uno studio ha dimostrato che l'eritritolo non viene fermentato dai batteri del colon. Innanzitutto, perchè solo il 10% del totale ingerito arriva al colon e in secondo luogo perchè dagli esperimenti effettuati sembra che l'eritritolo non sia un substrato favorevole per gli enzimi batterici.
All'eritritolo vengono attribuiti diversi effetti benefici contro diverse patologie, primo fra tutti il diabete mellito. Vi sono molti studi scientifici che ne dimostrano gli effetti positivi in tal senso, ma sono necessarie ulteriori conferme prima di dedurre conclusioni definitive.
L'eritritolo non determina l'innalzamento dei livelli ematici di insulina e glucosio, come dimostrato in questo studio. Questo perchè l'organismo umano non ha gli enzimi necessari per effettuare la digestione della molecola di eritritolo, che viene eliminato nelle urine senza essere degradato. Questo porta anche a supporre che l'energia fornita potenzialmente dall'eritritolo sia anche inferiore a quella di solito attribuita a questa molecola. Inoltre, questo dolcificante non influisce sui livelli sierici di colesterolo e trigliceridi.
Un altro effetto proposto è quello contro gli effetti dannosi del diabete a livello vascolare, grazie alla sua attività antiossidante che riduce i danni ai vasi sanguigni in conseguenza dell'iperglicemia.
Inoltre, altri studi hanno dimostrato che un consumo regolare di eritritolo favorisce la funzionalità dell'endotelio vascolare, riducendo il rischio di patologie cardiovascolari. Per questo motivo l'eritritolo è di solito consigliato come dolcificante in sostituzione dello zucchero in caso di diabete mellito di tipo II.
L'eritritolo, inoltre, risulta acariogeno, ossia non provoca la carie e, così come ha affermato anche l'FDA, è sicuro per la salute dei denti. Infatti, questo edulcorante riduce la proliferazione dei batteri nel cavo orale, andando ad agire in particolare su quelli che provocano la carie.
Non sono stati rilevati, nel corso dei diversi studi in merito, effetti collaterali riguardanti un costante uso dell'eritritolo. Gli unici disturbi riguardano un uso eccessivo dell'eritritolo per quantità superiori a 50 g al giorno. In questi casi si possono osservare nausea e disturbi lievi allo stomaco. Per un'assunzione dai 20 g ai 35 g non si evidenziano, invece, disturbi a livello intestinale.
In generale, la quantità di eritritolo che risulta tollerata a livello giornaliero è di circa 1 g per kg di peso corporeo.
In alcune persone si possono rilevare effetti negativi dovuti ad una scarsa tolleranza di questo dolcificante. I sintomi sono comunque soggettivi e variabili anche per intensità a seconda dei casi. A questo proposito la Commissione Europea, ed in particolare la Direzione generale per la salute, ha espresso un parere sull'eritritolo affermando che in alcuni soggetti può provocare effetti lassativi a dosi diverse a seconda della persona.
Uno studio del 2017 ha associato l'eritritolo all'obesità, in quanto questo composto sembra essere prodotto a partire dal glucosio. Questa conversione viene effettuata in particolare da persone che ne hanno la predisposizione genetica. Questi risultati sono ancora da chiarire, in particolare per il ruolo che l'ingestione di eritritolo ha nella composizione corporea.
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