La talassoterapia trae il suo significato dalle parole greche thalassa, ossia mare, e thérapeia, ossia trattamento. Come quindi il nome stesso ci suggerisce, è una terapia che utilizza il mare, il suo clima e i prodotti derivanti da esso, che avrebbero, secondo i suoi fautori, un potere terapeutico. Questa tecnica fa parte a tutti gli effetti della medicina alternativa e complementare.
Questa terapia ha origini nel 1800 circa ed è stata inventata in Bretagna, una provincia francese. In particolar modo, fu praticata e resa nota da un medico, Richard Russel, anche se diverse evidenze storiche fanno pensare ad origini ben più antiche. Già i romani, i greci e gli egizi sembravano attribuire al mare un potere curativo.
Nell'Ottocento, la tecnica iniziò a diventare popolare in Europa, diffondendosi dalla Francia al Portogallo, in cui veniva praticata moltissimo dai monaci Benedettini. Successivamente, l'uso dei bagni talassoterapici divenne molto utilizzato sopratutto dalle classi più ricche.
Oggi, anche in Italia, la talassoterapia è molto utilizzata e la sua diffusione sta aumentando. La sua applicazione viene effettuata in spa o centri termali diffusi in tutta la penisola e nelle isole, ovviamente in centri situati vicino al mare.
La talassoterapia si basa sull'idea che il mare abbia una composizione in oligoelementi molto simile a quella del plasma umano e pertanto queste sostanze possano essere assorbite in modo semplice dall'organismo, ad esempio attraverso la pelle.
Fra i diversi trattamenti usati nella talassoterapia abbiamo le sabbiature, che usano la sabbia del mare, o le nebulizzazioni che usano l'acqua del mare a temperatura non troppo elevata. Possono inoltre essere usati anche i fanghi di mare.
In particolare, le sabbiature si fanno in sabbia calda, con temperature fino ai 50°C, sfruttando l'eventuale azione degli elementi marini che si sono depositati sulla sabbia. La sabbiatura avviene in seguito ad immersione del paziente nella sabbia direttamente nella spiaggia del mare, in cui il sole può riscaldarla. La durata del procedimento dura 20 minuti circa.
Un'altra applicazione di questa tecnica è la balneoterapia, ossia l'uso dell'acqua di mare in cui il soggetto viene immerso interamente o in parte. Talvolta, i bagni possono avvenire non in mare direttamente ma all'interno di spa, o altre strutture, che applicano la talassoterapia in piscine o vasche riempite con acqua di mare. L'acqua per il bagno può essere fredda, con una temperatura intorno ai 25-27°C, oppure calda, intorno ai 37-38°C. La durata del trattamento è di circa 20 minuti. Talvolta al bagno possono essere aggiunti anche altri prodotti marini, come alghe o loro derivati, ma anche ozono o anidride carbonica. Al bagno può essere associato anche un idromassaggio.
Altre tipologie di applicazioni della talassoterapia sono a base di alghe marine, di cui viene sfruttata la grande concentrazione di minerali. Esse possono essere usate sia fresche come tali, oppure in seguito ad essicazione. Le alghe assorbono i componenti del mare, che è appunto il loro habitat naturale, pertanto possono essere sfruttate per diversi utilizzi, fra cui anche la produzione di fitoterapici con confermata azione terapeutica. Un esempio sono le alghe rosse usate per l'azione rivitalizzante a favore delle cellule e della pelle, grazie al loro effetto antiossidante. Inoltre vengono usate per il trattamento della psoriasi e dell'eczema.
La climatoterapia è un tipo di talassoterapia che sfrutta i componenti del clima marino. Fra queste tecniche abbiamo l'aerosol marino, che sfrutta l'evaporazione dell'acqua marina che sembrerebbe trascinare con sé alcuni componenti dell'acqua marina, come sali minerali e ioni. Altra tecnica del genere è quella che usa le radiazioni solari, associata spesso all'elioterapia.
Secondo i sostenitori della talassoterapia, grazie alla composizione dell'acqua del mare, in seguito all'assorbimento nell'organismo degli elementi di cui è composta, si avrebbe un riequilibrio del corpo, nonchè anche un'azione rivitalizzante e stimolante, anche nei confronti del sistema immunitario.
Fra le azioni positive della talassoterapia di cui parlano i suoi sostenitori, abbiamo un effetto favorente la circolazione sanguigna.
Talvolta, la talassoterapia viene consigliata in combinazione con l'elioterapia, per il trattamento dei dolori articolari, dell'artrosi e del rachitismo. Per questi effetti viene spesso proposta la tecnica della sabbiatura.
Viene anche proposta per la cura dei problemi alle ossa, della tubercolosi e della dermatite.
Molto diffuso è, infatti, l'uso della talassoterapia per il trattamento dei problemi alla pelle, come eczema, psoriasi, eritemi e persino la cellulite.
Viene anche usata per il trattamento delle patologie che coinvolgono l'apparato respiratorio come tosse, bronchite, sinusiti nonchè anche malattie infiammatorie. Per questo tipo di patologie, viene spesso proposta la tecnica della talassoterapia dell'aerosol marino.
La talassoterapia viene anche associata ad un effetto rilassante, specie se effettuata insieme a massaggi. In questo senso, quindi, queste tecniche vengono proposte come coadiuvanti nelle terapie contro ansia e depressione.
Altri effetti proposti per la talassoterapia sono a livello estetico, in particolare contro i gonfiori e contro la cellulite, grazie all'effetto favorente la circolazione. Grazie al contenuto di sali minerali, i bagni in acqua marina e le sabbiature sono ritenute efficaci per favorire l'elasticità della pelle.
L''acqua del mare, inoltre, è considerata efficace contro la forfora, perché rimuoverebbe il sebo in eccesso nel cuoio capelluto.
In realtà, i suoi effetti contro le diverse patologie per cui viene proposta, non sono stati confermati da studi scientifici in modo certo e definitivo.
Una review scientifica pubblicata nel 2019 ha analizzato i risultati di diversi studi sulla talassoterapia e sulle terapie acquatiche in generale, contro i dolori cronici al collo. Dai dati a disposizione, sembrerebbe che l'effetto sia positivo per la maggior parte delle ricerche considerate.
Sempre nello stesso anno, uno studio ha valutato l'effetto della climatoterapia sulla dermatite atopica, che è una patologia in cui si ha un cambiamento della composizione batterica della pelle. Questa terapia è risultata efficace nell'indurre, almeno in modo temporaneo, una modifica positiva nel microbioma cutaneo alterato in pazienti con dermatite atopica. Pertanto, lo studio conclude che successive ricerche scientifiche potrebbero portare a dimostrare un effetto importante di questa terapia nella cura della patologie che coinvolgono la pelle. Questi stessi risultati sono stati ottenuti anche in studi sulla dermatite atopica nei bambini.
Nel 2017, è stato realizzato uno studio preliminare sui pazienti che avevano subito un ictus e che soffrivano di disabilità moderata come conseguenza. I risultati ottenuti hanno mostrato che la talassoterapia potrebbe essere efficace nella riabilitazione di questi pazienti, ma sono necessarie ulteriori ricerche che lo confermino.
In conclusione, gli effetti reali della talassoterapia devono ancora essere confermati da ulteriori ricerche scientifiche, ma i risultati preliminari sono promettenti. Infatti, sembra che la talassoterapia possa essere usata come terapia complementare per il trattamento di patologie che coinvolgono la cute, l'apparato osteoarticolare e quello respiratorio.
Questa terapia è sconsigliata per le persone che soffrono di patologie a carico del sistema nervoso, come l'epilessia o l'isterismo. Inoltre, qualora si usi questa tecnica sfruttando i bagni in acqua fredda, essi non possono essere applicati su persone che hanno disturbi a livello cardiovascolare, come i pazienti che soffrono di ipertensione.
In aggiunta, la talassoterapia è controindicata per i soggetti affetti da patologie tiroidee, a causa dell'alta concentrazione di iodio a cui verrebbe sottoposti a seguito di queste terapie.
In caso di patologie, oppure nelle donne in gravidanza o allattamento, è sempre bene chiedere consiglio al medico prima di effettuare queste terapie.
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