La vitamina B9, detta anche acido folico, è una vitamina idrosolubile del gruppo B. Dal punto di vista chimico viene definita acido pteroil-glutamico ed è costituita da una molecola di acido glutamico legata all'acido p-amminobenzoico, a sua volta legato ad un gruppo pteridinico.
La forma attiva dell'acido folico a livello metabolico è l'acido 5,6,7,8-tetraidrofolico, che è un cofattore di numerose reazioni biochimiche. L'assunzione di vitamina B12 è correlata alla vitamina B9 perchè la prima partecipa alla formazione della molecola attiva della seconda, e precisamente nella formazione dell'acido tetraidrofolico o tetraidrofolato a partire dal 5-metil tetraidrofolato.
Gli alimenti ricchi di vitamina B9 sono sopratutto i vegetali a foglia verde, come gli spinaci. Si trova, però, anche in altri ortaggi (asparagi, carciofi, verdure in genere), nel lievito, nelle frattaglie come il fegato, nella carne. Altre fonti sono i legumi e le uova. Ne hanno, invece, scarsa quantità la frutta, eccetto gli agrumi, e il latte.
L'acido folico svolge un ruolo importante nella sintesi di amminoacidi ma anche di purine e pirimidine, le basi azotate che compongono il DNA e l'RNA. Per questo motivo, questa vitamina è importante per la divisione cellulare e nel rinnovamento delle cellule dell'organismo.
Un'altra funzione della vitamina B9 è la sua partecipazione nella sintesi dei globuli rossi, ma anche nella riduzione dei livelli ematici di omocisteina, un amminoacido che deriva dal metabolismo della metionina, e che è stato associato ad un aumento del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e aterosclerosi.
La carenza di vitamina B9 provoca sintomi a carico dell'emopoiesi. In particolare, determina l'anemia megaloblastica, che provoca alterazioni della cute e delle mucose ma anche disturbi gastrointestinali, come diarrea e malassorbimento. In questa forma di anemia, i globuli rossi sono presenti in forme immature perchè non possono dividersi a causa della diminuzione della sintesi degli acidi nucleici, a cui la vitamina B9 prende parte.
Se la carenza di acido folico si ha in gravidanza, in particolar modo durante il primo trimestre, vi possono essere problemi nello sviluppo del tubo neurale, con anencefalia e sviluppo di spina bifida. L'aumentato fabbisogno in gravidanza è dovuto all'aumento della proliferazione cellulare per la formazione dei tessuti fetali.
Anche gli anziani e i bambini sono fortemente soggetti a carenza di acido folico, i primi per problemi di malassarbimento che possono insorgere a questa età. Uno studio ha rilevato che la somministrazione di 100 ml di succo d'arancia per 13 settimane in soggetti anziani, aumenta il livello di acido folico nel sangue. Lo stesso studio ha dimostrato che bevande a base di arancia, ma che non sono delle vere e proprie spremute di arancia, non hanno lo stesso effetto.
La carenza di acido folico si può avere quando questa vitamina non è adeguatamente assunta in risposta ad un aumentato fabbisogno. Questo si può verificare in particolari condizioni, come l'assunzione di alcuni farmaci (es. alcuni antitumorali, contraccettivi orali) che interferiscono con il metabolismo dell'acido folico, ma anche l'abuso di alcol, infezioni croniche, diabete di tipo I e celiachia.
La correlazione tra vitamina B9 e perdita precoce dei capelli è stata correlata in uno studio in cui si prendeva in considerazione la calvizie precoce in pazienti indiani. I risultati ottenuti hanno evidenziato che, quantità insufficienti di acido folico e vitamina B12, potrebbero avere un ruolo nella perdita precoce dei capelli. Nonostante questo, lo studio stesso invita alla necessità di ulteriori conferme scientifiche in merito.
A volte si sente spesso chiedere: ma la vitamina B9 fa ingrassare? Uno studio del 2016 ha fatto un'ipotesi di risposta a questa domanda. Questa ricerca correla un eccesso di acido folico nella dieta ad un aumento del peso, all'accumulo di grassi e ad un aumento dell'infiammazione, in ratti alimentati con una dieta ad alto contenuto lipidico. In ratti alimentati con bassa quantità di lipidi, invece, l'eccesso di acido folico non modificava i risultati concernenti la composizione corporea.
Il sovradosaggio di vitamina B9 durante la gravidanza, oltre a non essere necessario, è stato associato, da diversi studi, al rischio di un negativo sviluppo neurale e genetico del feto. Ulteriori ricerche in merito sono necessarie, ma alcune review scientifiche suggeriscono la necessità di un controllo delle quantità di acido folico supplementato che, se in dosi eccessive, potrebbe essere causa potenziale di danni all'organismo.
I LARN 2014 (Livelli di Assunzione di Riferimento per la popolazione italiana) fissano i livelli di assunzione giornaliera raccomandata a 250 μg di vitamina B9 nei bambini da 7 ai 10 anni, maschi e femmina. Per gli adulti, uomini e donne, i livelli raccomandati sono di 400 μg che aumentano in gravidanza (600 μg) e durante l'allattamento (500 μg).
I livelli di assunzione giornaliera massima tollerabile sono invece di 400 μg per i bambini dai 7 ai 10 anni di età e di 1000 μg per gli adulti, comprese donne di gravidanza e allattamento.
L'uso di integratori per la vitamina B9 viene prescritto dal medico per il trattamento di anemia macrocitica e altri tipi di anemia.
Visto l'aumentato fabbisogno in gravidanza di vitamina B9, si raccomanda l'integrazione di questa vitamina un mese prima del concepimento fino a tutto il primo trimenstre. Questo per ridurre il rischio di sviluppare la spina bifida nel feto.
Circa il 50% della vitamina B9 presente negli alimenti si può perdere durante la cottura. Questo perchè l'acido folico è una vitamina termolabile, in particolar modo se proviene da una fonte alimentare. La molecola isolata risulta, infatti, maggiormente resistente al calore.
Negli alimenti l'acido folico è meno assorbibile rispetto a quello presente negli integratori. Questo è dovuto al fatto che nei cibi l'acido folico è presente in una forma molecolare che presenta più residui di acido glutamico legati. Questo rende necessaria l'idrolisi del composto da parte di un'enzima specifico, che permette quindi l'assorbimento. Nei composti sintetizzati, invece, che vanno a costituire gli integratori di vitamina B9, questi residui non sono presenti, Questo rende l'assorbimento più semplice ed efficace.
In alcuni alimenti determinate sostanze presenti possono inibire le idrolasi che facilitano l'assorbimento di acido folico.
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