Il bubble tea, letteralmente "tè con le bolle" è una bevanda che ha le sue origini a Taiwan, inventata negli anni Ottanta in particolare nelle città taiwanesi di Tainan e Taichung. Il vero e proprio inventore non è però noto, ma esistono diverse versioni della storia sull'origine di questa bevanda.
Una di queste narra che nel 1986 la bevanda fu inventata dal proprietario di una sala da tè sita a Tainan. L'ispirazione gli venne quando vide le perle di tapioca bianche in un supermercato e le utilizzò per preparare del tè, chiamando la bevanda "pearl tea". Successivamente, le perle bianche furono sostituite da quelle nere per l'aggiunta di zucchero o miele.
Un'altra storia riguardante l'origine del bubble tea è ambientata in un'altra città taiwanese, Taichung, ad opera di Liu Han-Chieh, che aveva aperto una sala da tè. Egli aveva osservato il modo in cui alcuni giapponesi servivano il caffè freddo e si era quindi ispirato ad esso per la preparazione del tè. La bevanda sarebbe stata in seguito sviluppata maggiormente nella sua ricetta e contribuì a rendere famosa la catena di locali che l'aveva proposta per la prima volta.
In ogni caso, la prima versione del bubble tea era stata preparata usando latte condensato, perle di tapioca e sciroppo di zucchero, a cui veniva aggiunto tè nero caldo. Successivamente questa versione è stata reinterpretata usando diversi tipi di tè e aromi e facendone anche versioni fredde, ora in realtà più comuni e note di quelle calde.
La ricetta classica include l'uso delle perle di tapioca, ma può prevedere anche l'aggiunta di altri ingredienti come gelatina di frutta o di altri vegetali, popping boba, ossia sfere che una volta ingerite scoppiettano nel cavo orale rilasciando succhi con vari gusti. Esistono versioni in cui si aggiunge ghiaccio e si frulla il tutto, ottenendo una bevanda dalla consistenza cremosa.
La ricetta, però, più comune del bubble tea è costituita da tè nero o verde con aggiunta di tapioca e può o meno prevedere l'aggiunta di latte. Può, poi, essere aromatizzata aggiungendo ad esempio della frutta.
Le perle di tapioca, chiamate anche "boba" nella lingua d'origine, sono sfere gommose preparate nella maggior parte dei casi con latte fresco, condensato o in polvere, oppure con l'aggiunta di panna vegetale. Esse possono essere usate per diverse preparazioni, oltre che nel bubble tea. Infatti, possono essere aggiunte a frullati insieme a latte a cui viene aggiunta della frutta o degli aromi alla frutta. Inoltre, può essere preparata anche come bevanda calda, oltre che nella classica versione fredda.
La tapioca è un derivato della manioca, che è una radice molto utilizzata sopratutto dalle popolazioni africane, che la sfruttano come fonte di carboidrati. La manioca è priva di glutine ma, se usata come tale, potrebbe essere tossica. Di conseguenza, viene essiccata oppure cotta per poter essere usata nelle varie ricette.
La tapioca viene prodotta a partire dalla manioca, in seguito al grattuggiamento della radice, che viene poi lavata e strizzata per diverse volte. Successivamente, per ottenere le perle, la manioca viene scaldata usando piastre di ferro molto calde e si ottengono quindi le forme sferiche caratteristiche. Esse sono bianche ma diventano nere per l'aggiunta di zucchero o miele.
Con il passare degli anni le perle di tapioca utilizzate per fare il bubble tea sono diventate più piccole e sono state create anche le versioni alla frutta.
Le perle di tapioca usate per il bubble tea sono in genere nere perchè viene aggiunto ad esse anche lo zucchero di canna. Altre tipologie hanno invece una colorazione verde perchè sono aromatizzate al tè verde. Quest'ultima versione è in genere più gommosa di quella classica nera.
in generale, le varie ricette del bubble tea possono essere racchiuse in due categorie: quelle con il tè e quelle fatte con latte e tè.
Per fare il bubble tea si usa uno shaker classico da cocktail a cui si aggiunge il tè prescelto e gli aromi che possono essere usati sotto forma di polveri, sciroppo o polpa di frutta. Al bubble tea vengono aggiunte le perle di tapioca oppure altri tipi di gelatine. Queste ultime possono avere diversi aromi e forme. Le più famose sono le "popping boba", che hanno al loro interno succhi di frutta e sciroppi a diversi frutti, come mango, litchi, fragola e arancia.
In realtà oggi esistono diverse tipologie e ricette di bubble tea, difficile dire quindi quali siano i gusti migliori. Una variante preparata in prevalenza ad Hong Kong, in cui viene usato tè nero con l'aggiunta di caffè e latte, oltre alle perle di tapioca. In altre versioni del boba, come spesso viene chiamato il bubble tea, viene usato addirittura il gelato oppure la crema pasticcera. A Taiwan si prepara una versione con fagioli azuki o soia verde, a cui si aggiunge ghiaccio tritato. La bevanda derivante ha, in genere, un sapore delicato e assume una consistenza cremosa caratteristica.
Altre versioni del bubble tea hanno una consistenza simile alla panna montata perchè prevedono l'aggiunta di formaggio o crema di latte. Queste varianti possono essere preparate senza tè o caffè per andare a fare quelli che vengono chiamati "snow bubble". Queste versioni hanno l'inconveniente che al loro interno le perle di tapioca diventano più dure per la temperatura della bevanda che è più bassa di quella delle altre versioni; di conseguenza questo tipo di boba deve essere consumato molto velocemente.
La diffusione in paesi diversi ha fatto in modo che la ricetta si sia arricchita di versioni diverse, in base alle tradizioni culinarie del paese in cui viene consumato. Ecco quindi che abbiamo varianti con lo zafferano, il cardamomo o anche l'acqua di rose.
Nella preparazione tradizionale il bicchiere con la bevanda viene sigillato con cellophane, che oggi viene spesso sostituito da classici dischi di plastica. Coprire il bicchiere, in qualsiasi modo esso venga fatto, serve per permetterne il trasporto facile della bevanda. Viene poi consumata usando una cannuccia larga in modo che possa essere attraversata dalle perle di tapioca.
Riprodurre in casa la ricetta del bubble tea è possibile, basta acquistare le perle di tapioca che si trovano tranquillamente in diversi negozi online. Le perle devono essere lasciate in ammollo in acqua fredda per circa 60 minuti. La quantità per ogni porzione è di 50 g. Successivamente, è necessario sciacquarle e cuocerle per 10 minuti in 500 ml di acqua. Aggiungere quindi alle perle il tè scelto e il latte, molto usato è il latte vegetale di riso.
Il bubble tea va gustato non troppo caldo, ma potete aggiungere cubetti di ghiaccio o frutta frullata a seconda dei gusti e della fantasia.
Negli ultimi anni il bubble tea si sta diffondendo, tanto che in alcuni paesi sono stati aperti locali interamente dedicati a questa bevanda.
Se l'invenzione esatta del bubble tea non è certa, è sicuro invece che negli anni Novanta la bevanda si diffuse in tutto il sud-est asiatico, in particolar modo in Vietnam. Successivamente, si diffuse anche in Nord-America grazie all'emigrazione dei Cinesi verso questo paese. Infatti la bevanda era maggiormente diffusa in quelle zone americane in cui era grande l'affluenza asiatica. Tutt'oggi la California è una delle aree in cui questo drink è maggiormente diffuso e quest'area è proprio la sede in cui iniziarono a comparire le prime varianti aromatizzate del bubble tea.
Anche in Italia, il bubble tea si sta diffondendo in diverse città, e alcuni locali hanno iniziato a proporlo. Il prezzo si aggira a Milano intorno ai 4 euro, ma in altre città europee, come Parigi, può arrivare anche ai 5,5 euro. Il fatturato riguardante le vendite del bubble tea sta aumentando e si stima che entro il 2023 possa arrivare ai 3,2 miliardi di euro.
Nel 2012 un gruppo di ricercatori tedeschi hanno analizzato questa bevanda per andare a verificarne l'eventuale presenza di sostanze tossiche o dannose per la salute umana. Dai risultati ottenuti è stata evidenziata la presenza di diverse sostanze potenzialmente dannose come acetofenone e stirene. L'acetofenone è causa di allergie e in generale le sostanze riscontrate sono spesso considerate degli inquinanti indesiderati nei cibi.
Nello stesso anno, le autorità taiwanesi hanno divulgato la notizia seconda la quale i risultati divulgati dai ricercatori tedeschi fossero in realtà poco attendibili, perchè divulgati senza fornire dettagli sui test effettuati. La Food and Drug Administration di Taiwan ha poi confermato che in una seconda analisi, il bubble tea è stato trovato con basse concentrazioni non tossiche delle sostanze dannose rilevate in precedenza. L'errore è dovuto al fatto che i ricercatori tedeschi avevano in prima istanza analizzato la bevanda venduta in una catena di locali che si trova in una regione della Germania e i risultati erano poi stati ampliati a tutte le bevande dello stesso genere, comprese quelle importate da Taiwan. Questo ha creato una sfiducia dei tedeschi nei confronti della bevanda, determinandone un calo di vendite in Germania.
Il gusto dolce del bubble tea è spesso accompagnato da un contenuto di calorie abbastanza elevato, che dipende però dalla ricetta. Per cui, diversi esperti hanno imputato questa bevanda come potenziale cibo ingrassante. A questo proposito, nel 2019 un giornale di Singapore ha invitato a prestare attenzione agli ingredienti e alla ricetta con cui viene realizzato il bubble tea. Se da una parte il tè, sia nero che verde, ha importanti proprietà nutrizionali ed è associato alla riduzione del rischio di patologie cardiovascolari, diabete e cancro, dall'altra alcuni ingredienti utilizzati potrebbero avere un effetto opposto. In particolare, alcune bevande sono fatte da prodotti non derivanti dal latte e ricchi di acidi grassi trans, ad esempio l'olio di palma idrogenato. Questi acidi grassi sono correlati con un aumento del rischio di patologie cardiovascolari.
Altra controindicazione della bevanda è la presenza delle perle di tapioca, talvolta molto piccole, e che non sono quindi indicate per i più piccoli, che possono inavvertitamente ingoiarle intere. Inoltre, le perle di tapioca sono ricche di fibre e nell'organismo si comportano come tali, senza creare particolari problemi a livello gastrointestinale.
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