Il risotto allo champagne è un primo piatto classico della cucina italiana, che fa molto pensare ai vari cenoni di Capodanno, forse un po' datato, molto anni Ottanta, ma semplice nella preparazione e sempre gustoso.
Dato che lo champagne francese è molto costoso, almeno 20€ a bottiglia, si può optare per cucinare il risotto con un nostrano spumante brut metodo classico (come un Trento DOC o un Franciacorta), o volendo spendere ancora meno con un metodo Martinotti (Charmat), come un prosecco, la differenza sta nel fatto che il prosecco è più profumato e fruttato mentre lo spumante metodo classico e lo champagne sono più secchi e hanno sentori più complessi, dovuti ai lieviti, quindi scegliendo l'uno o l'altro si cambierà l'aroma del piatto: c'è da dire che, una volta messo nel risotto e quindi portato a 100 gradi, il vino perderà gran parte dei suoi aromi e quello che resterà sarà sostanzialmente solo l'acidità. Per questo motivo ha poco senso spendere tanti soldi per lo champagne, per "sprecarlo" nel risotto. Il fascino di questo piatto sta nel pregio e nel costo della materia prima che viene utilizzata, ma che al lato pratico, verrà di fatto violentata durante la cottura.
Il risotto allo champagne è un risotto in bianco, dove al posto del classico vino bianco, per sfumare, si usa lo champagne. Volendo può essere arricchito a piacere con vari ingredienti: scampi o gamberi, magari aggiunti a crudo a cottura ultimata, un qualche formaggio saporito come la provola o la fontina, delle noci o nocciole tritate, oppure anche semplicemente con lo zafferano. Ancora si può insaporire con una grattugiata di buccia di arancia, limone o lime, di bottarga, di tartufo.
Ovviamente se si vuole valorizzare lo champagne, non si dovrà aggiungere nulla: già al naturale si farà fatica ad avvertire i sentori dello champagne utilizzato, figuriamoci se iniziamo ad aggiungere ingredienti saporiti. Il vino in generale, e quindi anche lo champagne, conferiscono acidità al risotto: quindi la quantità di vino da aggiungere non può essere "a piacere", ma può variare da un minimo a un massimo, altrimenti il risultato finale sarà troppo acido (se ne si aggiunge troppo) o poco acido. In linea di massima, ogni 100 g di riso si possono usare al massimo 120 ml di champagne.
Molto importante è la scelta del riso per ottenere un buon risotto, ossia che sappia mantenere la cottura e che rilasci amido durante la cottura così da formare la tipica cremina. A questo scopo consiglio di usare il Carnaroli o il Vialone nano.
Quella che presentiamo qui sotto è la ricetta classica del risotto allo champagne, anche se da quanto ho detto sopra, dovrebbe essere abbastanza chiaro che non sono un grande fan di questa ricetta.
Autore: Andrea Tibaldi
Tempo di preparazione:
Tempo di cottura:
Tempo totale:
Preparare il brodo vegetale immergendo in acqua fredda una cipolla, una carota, un pomodoro e una costa di sedano e portando ad ebollizione. Tostare il riso a secco in una casseruola, per un paio di minuti, quindi mettere da parte. Nella stessa casseruola, fare un soffritto in padella con la metà del burro e la cipolla bianca tritata finemente, quindi aggiungere il riso precedentemente tostato, lo champagne e cuocere come un normale risotto aggiungendo il brodo quando occorre.
Quando il riso è quasi pronto, far ridurre quanto basta il liquido di cottura, quindi mantecare il risotto fuori dal fuoco, con il resto del burro e il parmigiano grattugiato, mescolare vigorosamente e se si asciuga troppo, aggiungere brodo un cucchiaio alla volta. Quando il risotto è ben legato, ma ancora un po' lento, "all'onda", sistemare di sale e pepe e far riposare un minuto. Servire nei piatti con una grattugiata di buccia di limone.
Energia |
557 kcal - 2328 KJoule |
|
4 g |
||
Proteine |
9 g - 8% |
|
Carboidrati |
61 g - 53% |
|
Grassi |
20 g - 39% |
|
di cui |
|
|
saturi |
12.0 g |
|
monoinsaturi |
5.7 g |
|
polinsaturi |
0.7 g |
|
Fibre |
1 g |
|
Colesterolo |
64 mg |
|
Sodio |
96 mg |
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