Carenza di vitamina B12: chi colpisce, cosa provoca e come si risolve

La carenza di vitamina B12, la cui frequenza nella popolazione è difficile da valutare, porta a delle conseguenze neurologiche e non solo ed è importante prevenirla. In particolare, la vitamina B12 può essere carente nelle persone che seguono una dieta vegana, che non prevede l'assunzione di alimenti di origine animale, principale fonte di questa vitamina. Per questo motivo, in questi soggetti è importante assumere degli adeguati integratori per evitarne una carenza.

 

 

Vediamo più approfonditamente cosa mangiare quando si ha la vitamina B12 bassa, quali sintomi, neurologici e non solo, sono provocati da una carenza di vitamina B12 e tante altre informazioni in merito. 

Vitamina B12: perchè è importante?

La vitamina B12, o cobalamina, è una vitamina idrosolubile e per questo motivo, una volta assorbita nell'intestino, può entrare nel circolo ematico ed essere trasportata nel sangue. In realtà, la vitamina B12 può essere immagazzinata nel fegato all'interno dell'organismo per circa 4 anni e rilasciata al bisogno. Questa è una delle peculiarità della vitamina B12 che la differenzia dalla maggior parte delle altre vitamine. Se è presente, però, in dosi eccessive viene comunque eliminata attraverso le urine. Non sono stati, però, rilevati effetti tossici riguardanti una sua dose eccessiva, ma nonostante questo è bene integrarla solo se necessario e sotto controllo di un professionista. 

 

 

L'assorbimento di questa vitamina avviene soprattutto nell'ileo, ossia l'ultima parte dell'intestino tenue, e questo processo è mediato da una proteina prodotta dallo stomaco chiamata "fattore intrinseco", senza la quale la vitamina B12 viene escreta attraverso le feci. 

Questa vitamina è fondamentale, insieme ai folati, per la sintesi dei globuli rossi e per la loro maturazione, ma è coinvolta anche in molti processi cerebrali. Inoltre, la vitamina B12 è coinvolta anche nella regolazione dell'espressione genica e nella sintesi del DNA. 

Un altro ruolo di questa fondamentale vitamina è nel metabolismo cellulare, in quanto è coinvolta nella sintesi degli acidi grassi e nella produzione di energia utile alla cellula. Inoltre, aiuta l'assorbimento dell'acido folico. 

Quali sono i pazienti a rischio di carenza di vitamina B12?

Ci sono determinate condizioni che determinano una riduzione dei livelli di vitamina B12. Fra queste, abbiamo l'assunzione di alcuni farmaci, che potrebbero ridurne l'assorbimento intestinale, come nel caso della metformina, degli inibitori della pompa protonica e altri farmaci usati per l'ulcera peptica. Per questo motivo, è importante che i pazienti che usano questi farmaci controllino anche la vitamina B12. 

Alcuni antibiotici, come il cloramfenicolo, possono interferire con la sintesi dei globuli rossi e quindi con l'azione della vitamina B12, ma solo nel caso in cui questa venga assunta come integratore. 

I soggetti maggiormente a rischio di sviluppo della carenza di vitamina B12 sono coloro che seguono una dieta vegana, specie se in gravidanza e allattamento, quando il fabbisogno di questa vitamina aumenta. Infatti, gli alimenti di origine vegetale non contengono quantità sufficienti di vitamina a soddisfarne il fabbisogno. 

Una carenza di vitamina B12 può essere tipica della gastrite atrofica metaplastica, una patologia  autoimmune che è caratterizzata da un deficit del fattore intrinseco (IF) che permette di assorbire la vitamina B12 a livello dello stomaco. In questo caso, l'organismo produce degli anticorpi che attaccano e distruggono le cellule gastriche deputate alla produzione del fattore intrinseco. Come conseguenza si ha l'anemia perniciosa, causata proprio dalla carenza di vitamina B12 dovuta a questo tipo di gastrite. Questo tipo di anemia si verifica soprattutto nei giovani adulti e li predispone maggiormente al rischio di sviluppo di cancro allo stomaco e all'intestino. 

Altri fattori che possono causare questa carenza sono i problemi a livello dell'intestino tenue e in genere chi soffre di disturbi dell'assorbimento intestinale, come chi ha subito in questo sito delle operazioni chirurgiche che ne riducono la capacità di assorbimento, o chi soffre di morbo di Crohn. Alcuni studi hanno associato la presenza di gastriti autoimmuni con una carenza di vitamina B12, specie nelle giovani donne. Inoltre, anche la celiachia è stata associata ad una difficoltà nell'assorbimento della vitamina B12 e quindi ad una potenziale carenza. 

 

 

in generale, la carenza di vitamina B12 si ha in chi soffre di malattie infiammatorie intestinali (IBD) che colpiscono l'intestino tenue, o in caso di AIDS o proliferazione batterica a livello di questo tratto intestinale. Anche in presenza di disturbi epatici si può avere carenza di vitamina B12 per inadeguato immagazzinamento di questo micronutriente

Sintomi e conseguenze della carenza di vitamina B12

Se la carenza di vitamina B12 è lieve, possiamo avere sintomi come depressione, confusione mentale, difficoltà nella memoria e affaticamento. Inoltre, si può avere stitichezza, perdita dell'appetito e del peso corporeo. 

Questi sono tutti sintomi abbastanza aspecifici, che possono derivare da tanti fattori diversi, non necessariamente da una carenza di vitamina B12. per questo motivo, nei primi stadi della carenza, è difficile fare una diagnosi. 

Se la carenza diventa più grave, allora anche i sintomi si aggravano e sono più specifici e semplici da diagnosticare. Fra questi abbiamo sintomi neurologici, come intorpidimento e formicolio, specie alle mani e ai piedi, e problemi di equilibrio. Inoltre, le persone che hanno questa carenza sono maggiormente esposte alle infezioni

Nel caso in cui la carenza interessi i bambini, allora si hanno problemi nei riflessi e nel movimento, accompagnati da tremori, difficoltà nel mangiare e problemi di crescita, specie se la carenza non viene trattata. 

A livelli gravi di carenza di vitamina B12, sia gli adulti che i bambini, si possono manifestare demenza, manie e psicosi, con danni permanenti al cervello e ai nervi. La lesione nervosa può dipendere o meno dall'anemia che è spesso conseguenza della carenza di questo micronutriente. 

Un'altra conseguenza della carenza di vitamina B12 è l'anemia, proprio in virtù del suo ruolo importante nella maturazione dei globuli rossi. In questo tipo di anemia si hanno globuli rossi di dimensioni maggiori del normale, chiamati infatti "macrociti", e globuli bianchi di dimensioni anormali. In genere, l'anemia compare dopo circa 3-5 anni dall'inizio della carenza, ossia quando terminano le scorte di vitamina B12 presenti nel fegato. Questa patologia è accompagnata da sintomi come: affaticamento, respiro corto e battito cardiaco irregolare. Inoltre, si può avere anche diarrea, problemi nel ciclo mestruale, colorito pallido e giallognolo, perdita di peso importante ed indolenzimento alla lingua e alla bocca, tutti sintomi da anemia da carenza di vitamina B12.

Come aumentare i valori di vitamina B12?

La vitamina B12 si trova negli alimenti di origine animale, ma può essere prodotta anche a livello industriale attraverso la fermentazione batterica, che viene sfruttata per la produzione degli integratori. 

I cibi che la contengono in modo naturale sono quindi: carne, pesce, uova e latticini, compresi i loro derivati. In particolare, ne hanno quantità abbastanza elevate lo yogurt, il formaggio e il latte, ma anche il tonno, l'agnello, il pollo, il prosciutto e le uova. Non si trova, invece, negli alimenti di origine vegetale. 

Nel caso in cui non sia possibile assumere la vitamina B12 con la dieta, o se vi sono delle difficoltà nell'assorbimento, allora si può fare un'integrazione di questa vitamina. In particolare, si procede alla supplementazione in pazienti anziani, con problemi di assorbimento intestinale, con anemia perniciosa o in chi segue una dieta ad esclusione dei cibi animali e derivati da essi. L'integrazione può avvenire per via orale, ma in alcuni casi si preferisce l'iniezione intramuscolare. In genere, anche i sintomi dell'anemia regrediscono in seguito ad un periodo di supplementazione vitaminica: in genere si risolve tutto in circa 1 mese e mezzo. 

La supplementazione tramite iniezioni viene preferita anche nel caso dei soggetti con lesioni nervose, in cui si praticano finché i livelli di vitamina B12 non rientrano all'interno dei normali parametri e comunque finché non si risolvono i sintomi derivanti dalla carenza.

Nel caso, però, di danni nervosi molto gravi, come nel caso di demenza, l'integrazione non risolve il problema in quanto alcuni danni possono essere permanenti. 

Chi segue una dieta vegana deve assumere la vitamina B12 tramite integratori, anche per via orale, finché segue questo tipo di alimentazione, prestando particolare attenzione ad una supplementazione adeguata durante la gravidanza e l'allattamento. In particolare, i neonati di madri vegane dovrebbero iniziare l'integrazione di questa vitamina già subito dopo la nascita. 

La vitamina B12 non è considerata tossica, anche in quantità pari a 1 mg, ma sono stati riportati alcuni rari casi di acne e rosacea in seguito all'uso di integratori che la contengono. Alcuni dubbi sono stati posti circa l'uso della soluzione iniettabile di vitamina B12, perchè contiene tracce di sostanze potenzialmente tossiche, ma ad oggi non sono state riportati effetti collaterali in merito. 

Quale esame per la diagnosi di vitamina B12?

Gli esami del sangue rilevano la carenza di vitamina B12 e sono, infatti, il metodo di diagnosi principalmente utilizzato. Si effettua questo tipo di indagine quando, in seguito agli esami di routine, si rilevano dei globuli rossi di dimensioni maggiori del normale. Inoltre, la carenza può essere sospettata anche quando il paziente ha i sintomi tipici delle lesioni nervose, come formicolio e la perdita di sensibilità. In tutti questi casi, quindi, si procede con l'indagine attraverso le analisi del sangue, in cui si valutano non solo la vitamina B12 ma anche i livelli dei folati, in quanto anche una carenza di questi ultimi può provocare anomalie nelle dimensioni dei globuli rossi. 

Nel caso in cui la carenza di vitamina B12 venga rilevata in un soggetto giovane, allora si procede ad effettuare ulteriori accertamenti per valutarne la causa. Si può, ad esempio, procedere ad utilizzare il test di Schilling. In questo test, al paziente vengono date due dosi di vitamina B12, una marcata con una sostanza radioattiva che deve essere assunta per via orale. La seconda dose, invece, viene assunta per iniezione e non viene marcata radioattivamente.

Successivamente viene misurata la quantità di vitamina B12 marcata escreta attraverso le urine, al fine di valutare l'assorbimento o meno della vitamina a livello intestinale. Se non viene rilevata vitamina B12 nelle urine, si conferma la carenza e viene effettuata una seconda somministrazione orale di vitamina, insieme, però, al fattore intrinseco. Si valuta, quindi, se l'assunzione del fattore intrinseco aiuti o meno l'assorbimento di questa vitamina e, di conseguenza, si capisce quale sia la causa della carenza di vitamina B12. 

Con il test di Schilling, quindi, si va a confermare la presenza o meno di anemia perniciosa che, come abbiamo detto, è tipica dei giovani adulti ed è causata da carenza di vitamina B12 come conseguenza della gastrite atrofica metaplastica. A conferma di questa patologia, si può procedere con un'endoscopia, che consente di vedere se le cellule gastriche, deputate alla produzione del fattore intrinseco, siano o meno danneggiate. 

 

 

 

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