Luccio

Luccio: caratteristiche principali

Il luccio (Esox lucius) è un pesce carnivoro di acqua dolce appartenente alla famiglia delle Esocidae. È un pesce di grandi dimensioni, può raggiungere 1,30 m di lunghezza e superare i 20 kg di peso, gli esemplari più grandi di solito sono le femmine. Il massimo peso registrato fino ad ora è di 28 kg per una lunghezza di 1,5 m. Le dimensioni del luccio variano, però, a seconda della sua alimentazione e delle caratteristiche dell'habitat in cui vive, fra cui determinante in tal senso è la temperatura dell'acqua. 

 

 

Le sue particolarità sono nella bocca, a forma di becco d'anatra, per questo motivo in Italia viene spesso chiamato "luccio papera", e con una fila di oltre 500 microdenti molto affilati e resistenti. I denti con queste caratteristiche sono utili a questo pesce perchè deve essere in grado di trattenere le sue prede una volta catturate. La testa del luccio è in genere più grande rispetto al suo corpo.

La lunghezza del luccio è pari a 20 cm nel primo anno di vita, ma può raggiungere il metro di lunghezza negli anni subito successivi. 

 

 

La colorazione del luccio varia a seconda dell'habitat in cui vive e con il quale si mimetizza. Generalmente ha il ventre bianco giallastro, e il dorso verde-bruno maculato.

Anche la sua forma varia a seconda della corrente delle acque in cui vive: nelle zone con maggiore corrente assume una fisionomia più allungata, nelle acque ferme, invece, presenta un corpo più tozzo. 

Il luccio è un pesce prezioso nell'equilibrare la fauna dei laghi perché si ciba di prede morte o malate, ed inibisce anche l'eccessiva prolificità di altri pesci che potrebbero modificare l'equilibrio di questi ambienti.

La riproduzione del luccio avviene al compimento dei 2 anni. La deposizione delle uova da parte delle femmine avviene in primavera, quando l'acqua ha una temperatura di 9°C, all'interno delle piante acquatiche in cui avviene anche la loro schiusa, con la fuoriuscita delle larve del pesce. Proprio tra le piante acquatiche, il luccio si nasconde anche per catturare le sue prede, che possono essere, oltre che pesci, anche rane, mammiferi e uccelli acquatici.

Talvolta il luccio può anche essere cannibale, e proprio per questo motivo la deposizione delle uova avviene fra la vegetazione acquatica, che li protegge una volta adulti dagli attacchi degli altri della stessa specie, permettendogli allo stesso tempo di cacciare. Il maschio arriva nella zona di deposizione delle uova, già prima della deposizione e vi permane anche successivamente.

Il cannibalismo del luccio è tipico delle zone e dei periodi in cui vi è scarsità di cibo e può comparire già a 5 settimane di vita del pesce. In altre condizioni, invece, si ciba di pesci più grandi e di altre specie se supera i 70 cm, se invece ha dimensioni inferiori si accontenta di quelli più piccoli. 

Zone di diffusione del luccio

Il luccio è diffuso in diverse zone del mondo ed è presente in grande quantità nel Nord America, nel mar Caspio, nel mar Nero, in Irlanda, in Inghilterra ed in Italia, dove lo si può trovare facilmente nei laghi settentrionali e centrali. Si diffonde, infatti, maggiormente nei fiumi lenti e nei laghi con profondità scarsa, specie in quelli rocciosi e limpidi, poiché l'acqua torbida limita la visibilità della loro caccia. Il luccio marino è piuttosto raro e laddove si trova è diffuso nel Mar Baltico. 

In Nord America vive una specie di luccio più grande e feroce, denominata muskellunge e dichiarata specie protetta in Ohio e Tennessee. Nonostante il divieto, questo tipo di luccio è fatto oggetto di pesca sportiva e commerciale in tutto il continente, proprio perché tra tutti i pesci di lago, è sicuramente la preda più ambita. Questa specie di luccio è quella maggiormente messa in pericolo dalla pesca indiscriminata dell'uomo, tanto che spesso questi pesci non riescono a superare i 30 cm di lunghezza. Questo perchè vengono pescati entro il loro primo anno di vita. Inoltre, l'esistenza di questa specie è aggravata anche dal fatto che questa ha lunghi periodi di crescita e un basso tasso riproduttivo. Per questo motivo sono stati creati appositi progetti di propagazione artificiale del luccio muskellunge all'interno del loro habitat naturale. 

 

 

In Italia, nel 2011 è stata descritta specifica specie di luccio, definita come nuova specie: si tratta dell'Esox cisalpinus, o Esox Flaviae, che vive specificatamente nel nostro paese ed è considerata la specie autoctona italiana di luccio. Nel corso degli anni, infatti, sono state importate ed immesse nelle nostre acque anche specie di luccio provenienti da altri paesi, tanto che in un primo momento si pensava che il luccio italiano non esistesse. 

La differenza tra il luccio americano e quello europeo è che il primo ha dimensioni inferiori, raggiungendo i 30 metri di lunghezza solo raramente. Il luccio del nord America è diverso dal muskellunge proprio per morfologia e numero di pori sensoriali. Quello del nord ha solitamente dimensioni pari a 60 cm e peso di 1,5 kg, con una vita media di 8 anni circa. Per le sue dimensioni le sue prede sono in prevalenza pesci piccoli, specie nei primi anni di vita, ma anche gamberi, rane e vermi. 

Fino al 2011, in Italia vi erano diversi progetti che miravano al ripopolamento del luccio, soprattutto nella provincia di Lodi, ma anche nella zona di Milano, Brescia e Mantova. Dal 2011 in poi, però, questi progetti, finanziati direttamente dalla Regioni, sono scomparsi sempre di più. Il ripopolamento del luccio è fondamentale perchè questa specie rischia di fatto l'estinzione o comunque la scomparsa dalla maggior parte degli ambienti acquatici. Questo è dovuto non solo alla pesca, ma soprattutto alla competizione alimentare naturale con altri pesci, che si verifica spesso e sempre di più nelle acque italiane. La competizione è però creata dalla modifica degli ecosistemi realizzata proprio dalla pesca umana. Soprattutto la pesca realizzata con le reti, tipica del lago di Garda, mette in pericolo la specie. Per questo motivo associazioni di pescatori ed esperti si stanno riunendo per fare in modo di sensibilizzare in merito, ma anche proteggere attivamente il luccio dalla sua scomparsa. 

Tecniche di pesca al luccio

Luccio

Il luccio è considerato il re dei predatori d'acqua dolce, lo "squalo di lago". La sua pesca è largamente diffusa in tutto il mondo più a livello sportivo che commerciale, tanto che esiste un portale italiano interamente dedicato alla pesca al luccio.

La tecnica di pesca più usata è lo spinning, un metodo che impiega esche artificiali rotanti (da cui deriva il nome, in inglese spin=ruotare) e cavi di acciaio molto resistenti, adatto ai predatori che, come il luccio, hanno denti molto acuminati.

Generalmente il luccio viene catturato quando si apposta per cacciare, nascosto dietro tronchi sommersi, canneti, erbai o ninfee. Oltre alla pesca a spinning vengono usate altre tecniche come la pesca con il vivo o con l'esca morta. 

Proprio perchè nella maggior parte dei casi la pesca è per scopi sportivi e non commerciali, vengono adottate tutte e tecniche per salvaguardarne la vitalità, per poi poterlo rimettere in mare vivo ed in seguito a riossigenazione. Il pescatore stesso, però, deve salvaguardare sé stesso da eventuali situazioni in cui il pesce potrebbe apportare lesioni a seguito dei sui denti, unica caratteristica che rende il luccio pericoloso per l'uomo. 

Uso del luccio in cucina

Il luccio è apprezzato per le sue carni dal sapore deciso. Bisogna però aggiungere che sono carni molto spinose, per cui sono spesso difficili da cucinare. 

È particolarmente apprezzato in Germania e nell'Est Europeo, dove esistono numerose ricette a base di luccio. In Italia il luccio fa parte delle tradizioni culinarie di svariate zone lagunari, in particolare della Lombardia, nel cremonese e nel mantovano, e del Veneto, nel veronese.

Viene di solito cucinato in umido, ma anche fritto o al forno e accompagnato da capperi, peperoni e polenta. Altre ricette con il luccio prevedono l'uso del pesce lesso, riposato per molte ore all'interno di una salsa ricca di erbe aromatiche, capperi, peperoni, aceto e olio. La preparazione di questo tipo si chiama "in salsa"

Le ricette a base di luccio sono molte anche in Germania e in altri paesi europei dove questo pesce è molto comune. Sul mercato italiano attuale è più facile, infatti, incontrare lucci provenienti dal Nord Europa, dove le acque sono più pulite. Oggi, però, si tende a rilasciare il luccio in seguito alla pesca, pertanto il suo uso in cucina si è molto ridotto. 

Caratteristiche nutrizionali del luccio 

Il luccio ha una carne abbastanza digeribile e poco calorica, solo 88 kcal per 100 g di prodotto edibile crudo. Buono è, invece, il contenuto proteico, circa 19 g/100 g di prodotto crudo ed è ricco di vitamine e minerali. Sono infatti in rilevanti quantità le vitamine del gruppo B e la vitamina A. Tra i minerali quelli più rappresentati sono il potassio, (259 mg/100 g di prodotto crudo), fosforo (220 mg/100 g i prodotto crudo), calcio (57 mg /100 g a crudo), sodio (63 mg/100 g a crudo) e magnesio (31 mg/100 g a crudo). 

Trascurabile è, invece, la quantità di carboidrati e bassa è anche la quantità di lipidi: 0,6 g/100 g di alimento crudo.

Un pesce quindi ricco di proteine ma povero di grassi, che si adatta anche ad una dieta dimagrante. 

Curiosità sul luccio

Nel corso dei secoli, in Europa, il luccio si è affermato anche come simbolo araldico di famiglie nobili o città o corporazioni, per le quali indicava il privilegio di pesca. Il luccio tutt'oggi appare nello stemma della città di Luzzara, in Emilia-Romagna, e di Haukipudas, in Finlandia.

Sul lago di Garda il luccio è protagonista di una poesia, incisa precisamente a Desenzano del Garda sulle rive del lago, in virtù di un'antica leggenda greca che lo vuole generato proprio da Zeus in persona. 

Il luccio è citato anche in alcune canzoni popolari e fa parte anche di alcuni film di animazione moderni. 

 

 

 

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