La dieta per la salute del colon aiuta nella prevenzione di alcune patologie che coinvolgono questo tratto intestinale.
Una delle patologie del colon più comuni è il tumore al colon-retto, che può colpire solo una o entrmabi queste parti dell'intestino. Questa malattia interessa sopratutto gli individui anziani, ma l'età avanzata non sembra essere l'unico fattore di rischio. Una dieta sbagliata e uno stile di vita poco salutare infatti predispongono maggiormente a questo tipo di tumore. Altre cause sono l'obesità e il deposito di tessuto adiposo sopratutto a livello addominale.
Un'altro disturbo che compromette la salute del colon è la sindrome dell'intestino irritabile, comunemente chiamata colite, è in realtà un disturbo cronico che causa dolori e gonfiore addominale, ma anche stipsi o talvolta diarrea, che può essere accompagnata anche da cefalea, ansia e depressione. Questa sindrome si alterna tra periodi in cui si riacutizza il disturbo e periodi di quiescenza.
Cosa mangiare quindi nella nostra dieta quando per prevenire il colon irritabile, o più propriamente, la sindrome dell'intestino irritabile?
Gli alimenti da privilegiare sono quelli ricchi di fibre, in particolare di quelle solubili come legumi, frutta e verdura. Questo perchè questo tipo di fibre hanno un'azione prebiotica che favorisce quindi la crescita della flora intestinale. Inoltre, le fibre in generale, regolarizzano la funzione intestinale e riducono l'infiammazione tipica di questa sindrome. Anche gli alimenti probiotici, come lo yogurt, possono svolgere un'importante azione preventiva di questa sindrome.
Altre raccomandazioni utili sono quelle di prestare attenzione ad una corretta idratazione, per fare in modo di regolarizzare la densità delle feci, che spesso possono avere una consistenza troppo dura, sopratutto in caso di stipsi.
La dieta per la sindrome del colon irritabile deve essere bilanciata, senza un eccesso di proteine o grassi e con la giusta quantità di carboidrati. Inoltre, vi possono essere alimenti che vengono mal tollerati dall'individuo in modo soggettivo. Rivolgersi ad un nutrizionista, in caso di colon irritabile, può essere utile per andare a valutare ed escludere gli alimenti che causano intolleranze, mantenendo però una dieta bilanciata ed adeguata.
Importante, in questa sindrome, è anche il modo in cui si consumano i pasti: i cibi vanno sempre masticati lentamente per facilitarne la digestione ed evitare di incrementare il gonfiore addominale.
Durante gli episodi di manifestazione acuta della malattia è importante seguire, invece, una dieta prevalentemente liquida, reintroducendo le fibre in modo graduale e seguendo una dieta specifica per la diarrea o stipsi a seconda dei casi.
I cibi da evitare in caso in cui si soffra di sindrome del colon irritabile sono le bevande contenenti caffeina, come caffè e tè, ma anche le bevande gassate e l'eccesso di cibi ricchi di grassi, come il burro, la panna e la margarina. In generale, le spezie piccanti possono irritare la mucosa intestinale, quindi sarebbe sempre meglio evitarle in caso di sindrome dell'intestino irritabile. Inoltre, vi sono molti cibi preconfezionati e precotti che contengono amido resistente, che nell'organismo non viene assorbito ma fermentato. Se consumato in elevate quantità, questo composto può accentuare il gonfiore e i sintomi tipici di questa sindrome.
Gli alimenti da moderare in caso di colon irritabile sono i legumi, le verdure come cavoli, cavolfiori e broccoli. Questi alimenti possono infatti aumentare il gonfiore addominale e la produzione di gas. Inoltre, anche il latte e derivati possono creare problemi, pertanto spesso è necessario consumarli senza lattosio. I cibi integrali sono da moderare valutando la tollerabilità in base al soggetto.
L'infiammazione al colon può portare a diversi disturbi e patologie, fra cui anche il cancro al colon. L'alimentazione può aiutarci a prevenire questi disturbi, promuovendo la salute del colon.
Fra gli alimenti importanti a questo scopo, vi sono quelli ricchi di fibre, come i cereali integrali, la frutta e la verdura, ma anche i legumi. Le fibre vengono fermentate nel nostro intestino dal microbiota intestinale producendo acidi grassi a catena corta, come acetato, butirrato e propionato, che vengono usati dai colonociti, ossia le cellule del colon, come fonte nutritiva. Di conseguenza, un adeguata assunzione di fibre rende possibile il mantenimento della vitalità delle cellule del colon nonchè della loro salute, agendo come anti-cancerogeno e anti-infiammatorio.
Una dieta che viene sempre proposta da numerosi ricerche come efficace per la salute del colon è quella mediterranea, ricca di fibre ma anche di antiossidanti e sostanze ad azione anti-infiammatoria presenti non solo nella frutta e nella verdura, ma anche ad esempio nell'olio extra-vergine di oliva.
L'alimentazione influenza anche il tipo di specie batterica che andrà a comporre la microflora intestinale. La dieta mediterranea, ma in generale tutte quelle diete che riducono gli alimenti di origine animale, privilegia quelle specie batteriche che hanno una maggiore capacità di fermentare i carboidrati, producendo acidi grassi a catena corta importanti per la salute.
Un fattore che predispone maggiormente allo sviluppo del tumore al colon-retto, e compromette quindi la salute del colon, è un eccessivo consumo di prodotti di origine animale, in particolare di carne rossa, uova, ma anche cibi ricchi di grassi e cereali raffinati, ma sopratutto carne processata come i salumi. Già nel 1992 uno studio poneva l'attenzione su quanto questo tipo di alimenti incrementassero il rischio di sviluppare tumori al colon-retto. Una ricerca più recente, ha affermato che il consumo di carne rossa e carne processata aumena del 18% il rischio di sviluppare cancro al colon.
Ovviamente demonizzare questi cibi non è la soluzione più salutare, ma ciò su cui pongono l'attenzione queste ricerche è il consumo quotidiano di questo tipo di alimenti. Una dieta varia, che comprenda questo tipo di cibi nelle giuste proporzioni, non predispone allo sviluppo del cancro più di un'alimentazione che li escluda, invece, totalmente.
Altri fattori che predispongono allo sviluppo di tumori al colon riguardano le diete povere di fibre e di vegetali, quali frutta e verdure. Un adeguato consumo di fibre, almeno 25 g al giorno, è utile per la salute del colon ed è spesso associato ad un minor rischio cancerogeno.
L'infiammazione, come affermato anche da alcuni studi in merito, è connessa con lo sviluppo del cancro al colon. In particolare, le citochine e le cellule del sistema immunitario sono coinvolte nei primi stadi della malattia, così come anche nella metastasi e nella progressione del cancro. Per questo motivo, le molecole antinfiammatorie presenti in molti alimenti sono utili nel contrastare e prevenire il tumore al colon. Questi composti si trovano sopratutto nei cibi di origine vegetale, e diversi stili alimentari che prevedono un alto contenuto di frutta e verdura sono spesso associati ad un minor rischio di tumore al colon. Fra questi, abbiamo la dieta mediterranea, così come anche le diete vegetariane e vegane.
In particolare, la strategia migliore per la prevenzione della cancro al colon è quella di variare quanto più possibile il colore dei cibi vegetali. Questo perchè i micronutrienti e le sostanze antifiammatorie sono spesso associate al colore che conferiscono al vegetale.
I grassi saturi e i cibi ricchi di grassi in generale, aumentano lo stato di infiammazione dell'organismo. Per questo motivo, una dieta che ne è ricca compromette la salute del colon. Lo stesso discorso vale anche per un'eccessiva assunzione di alcol e per il fumo.
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