La corretta dieta è importante nel caso in cui il colesterolo alto nel sangue sia genetico.
Il colesterolo è prodotto per l'80% a livello endogeno nel fegato e nell'intestino, e solo una piccola parte deriva dalla dieta. Si parla di colesterolo alto quando i suoi valori ematici superano i 240 mg/dl. Questa condizione, negli ultimi anni, ha interessato una fetta maggiore di popolazione rispetto al passato, forse anche per una maggiore attenzione nei confronti di questa condizione. Oggi, il 38% della popolazione italiana è affetta da ipercolesterolemia, contro il 24% del 2002.
L'ipercolesterolemia può essere una condizione trasmessa per via ereditaria da uno o da entrambi i genitori. Per diagnosticarla non è necessario un test genetico, ma una diagnosi da fare con uno specialista che, attraverso l'acquisizione di una serie di informazioni, andrà a capire se si tratta di una forma familiare o meno.
L'ipercolesterolemia familiare è determinata da specifiche mutazione genetiche che impediscono l'eliminazione del colesterolo a livello ematico e dall'organismo in generale. I sintomi del ipercolesterolemia familiare sono sopratutto legati ad un accumulo di grasso a livello della pelle, con formazioni chiamate xantomi che si trovano sopratutto nelle mani, nei gomiti, nelle ginocchia ma anche nelle caviglie e nella cornea. Se queste formazioni si hanno a livello delle palpebre, vengono invece chiamate xantelasmi.
Differenziare una condizione di origine genetica da una derivante da uno scorretto stile di vita non è sempre semplice. Per la diagnosi, lo specialista che si occupa anche del colesterolo alto, sottopone il paziente ad una serie di domande riguardanti lo stile di vita e le abitudini alimentari del soggetto, nonchè anche le informazioni riguardanti la sua famiglia e la diffusione dell'ipercolesterolemia tra i parenti più stretti, i genitori in particolar modo.
La diagnosi è importante in quanto è necessario trattare adeguatamente questa condizione al fine di prevenirne le conseguenze, come le patologie cardiovascolari, fra cui ictus, a cui i soggetti affetti da questa patologia sono maggiormente predisposti, in età più giovane rispetto alla norma.
La dieta mediterranea con un corretto apporto di grassi, ben proporizionati fra loro, e un'adeguata assunzione di fibre, aiuta l'efficacia della terapia farmacologica per ipercolesterolemia familiare.
Per il controllo dei livelli ematici del colesterolo, molto importante è anche l'attività fisica, che aiuta ad ridurne la produzione. Deve, però, essere fatta in modo costante e soprattutto di intensità medio/alta, in modo tale da aumentare il colesterolo HDL. Per migliorare le cose è sufficiente anche solo una camminata quotidiana di almeno 30 minuti a passo svelto, ma per avere benefici davvero tangibili, bisogna fare sport seriamente.
Infine, importante per l'ipercolesterolemi familiare è il mantenimento di un peso corporeo adeguato con la sua riduzione in caso di sovrappeso o obesità. In particolare, le donne dovrebbe mantenere un girovita inferiore a 80 cm e gli uomini inferiore a 94 cm... Ma questi valori a nostro parere corrispondono al "minimo sindacale". In realtà per essere davvero in salute bisognerebbe essere davvero in peso forma, per i dettagli rimandiamo all'articolo.
Gli omega-3 e gli omega-6 hanno un'azione importante nella riduzione del colesterolo ematico. Questi sono acidi grassi polinsaturi che svolgono un'azione di riduzione dei livelli ematici delle LDL, ossia il cosiddetto "colesterolo cattivo". Gli omega-6 dovrebbero sempre essere al di sotto del 10% delle calorie totali della dieta perchè, sebbene riducano le LDL, tendono ad abbassare le HDL, lipoproteine importanti per la riduzione del colesterolo nei tessuti e negli organi.
Le fibre vegetali sono importanti nella dieta perchè hanno un effetto ipocolesterolemizzante, andando a ridurre l'assorbimento del colesterolo a livello intestinale.
Le proteine vegetali, da preferire a quelle animali, sono importanti nella dieta per il colesterolo alto genetico perchè sono di solito presenti in alimenti a basso cotenuto di colesterolo e alto di fibre alimentari.
Gli antiossidanti, come vitamine e polifenoli, contenuti principalmente in alimenti di origine vegetale come frutta, verdura e olio extra-vergine di oliva, sono importanti nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, a cui i soggetti con ipercolesterolemia familiare sono maggiormente predisposti.
Recentemente, alcuni ceppi di batteri lattici sono stati associati alla riduzione del colesterolo portando alla formulazioni di appositi alimenti arrichiti e fermentati con questi batteri e che possono essere utili nella riduzione del colesterolo.
Per abbassare il colesterolo ereditario, i principi della dieta mediterranea sembrano quelli più idonei a fornire i nutrienti essenziali a coadiuvare la terapia farmacologica.
In particolare modo, l'assunzione di verdura e frutta dovrebbe essere quotidiana. Questi alimenti forniscono fibre utili a ridurre l'assorbimento di colesterolo proveniente dalla dieta, ma hanno anche vitamine e antiossidanti.
Per aumentare il contenuto di fibra nella dieta è utile consumare cereali integrali, come avena, orzo e farro, ma anche preferire il pane e la pasta integrali.
I legumi sono un'altra categoria di alimenti importanti nel trattamento del colesterolo alto. Essi contengono, infatti, steroli vegetali, che contrastano l'assorbimento e aumentano l'escrezione del colesterolo nell'organismo. I legumi, inoltre, contengono fibre che riducono l'assorbimento intestinale del colesterolo. Per questo motivo se ne consiglia un'assunzione di 3-4 volte a settimana.
Tra i condimenti consigliati vi sono l'olio extra-vergine di oliva che ha un buon contenuto di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, nonchè una buona componente antiossidante. Altro olio consigliato è quello di riso perchè contiene un fitosterolo, l'orizanolo, ma anche altri olii vegetali, come quello di soia, girasole e arachidi, che hanno un buon contenuto di acidi grassi mono- e pol- insaturi.
Nella dieta per il colesterolo alto sono concessi anche i latticini, ma in porzioni controllate e limitate. Fra questi sono da preferire quelli a basso contenuto di grassi, come yogurt e latte parzialmente scremati.
Un altro alimento spesso consigliato per l'ipercolesterolemia, compresa quella genetica, è il pesce, in particolare quello azzurro come salmone, sardine e sgombro. Questo alimento ha un buon contenuto di acidi grassi omega-3 e una ridotta quantità di grassi saturi e colesterolo. L'assunzione consigliata è in genere di 2-3 porzioni a settimana, evitando di consumarlo sotto forma di fritture.
La carne da preferire per questo tipo di dieta dovrebbe essere magra.
In realtà se si è in peso forma (quello vero, con un IMC inferiore o uguale a 23 per gli uomini e 21 per le donne) gli alimenti da evitare sono davvero pochi, e quelli da limitare pure.
In genere si consiglia di limitare in particolare i condimenti di origine animali, come il burro e il lardo, ma anche la carne rossa grassa e i derivati, come i salumi. Essi contengono infatti una dose eccessiva di colesterolo e grassi saturi. Tuttavia, per chi è in peso forma la limitazione di questo tipo di alimenti, che sono anche ipercalorici, è soddisfatta automaticamente.
I grassi vegetali saturi, come l'olio di colza e di palma, sono da escludere dalla dieta, dato il loro alto contenuto di grassi saturi, ma anche in questo caso, noi consigliamo a tutti di escluderli, semplicemente perché contenuti nei cibi di scarsa qualità, essendo grassi raffinati.
Fra i latticini, sarebbero da limitare quelli ad alto contenuto di grasso, come i formaggi stagionati, che hanno un elevato contenuto di colesterolo. In realtà, anche in questo caso, il vincolo del peso forma rende questi alimenti quasi innocui, perché non se ne può di certo abusare. Non bisogna avere paura, per esempio, del latte (basta scegliere quello parzialmente scremato, se ne consumiamo in quantità elevate) e soprattutto dello yogurt intero (purché sia bianco e senza zucchero), alimento saziante e molto importante in una alimentazione sana e ipocalorica.
Sono da limitare a massimo una porzione a settimana i crostacei e i molluschi, in quanto hanno un contenuto di colesterolo maggiore del pesce.
Le uova si possono consumare, ma in quantità limitate. Se è vero, infatti, che sono buone fonti di proteine nobili, esse hanno però un elevato contenuto di colesterolo e lipidi in generale. Bisogna, quindi, fare attenzione anche agli alimenti a base di uova, specie quelli industriali o già pronti, che possono contenere grandi quantità di colesterolo.
Dato che la quantità di colesterolo contenuta nei cibi spesso non influenza, se non in minima parte, la colesterolemia, specie di coloro che sono affetti da eccesso di colesterolo genetico, conviene controllare con le analisi del sangue l'effetto di una dieta a basso contenuto di colesterolo, per capire se vale la pena fare sacrifici aggiuntivi rispetto a quelli necessari per rimanere in peso forma.
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